AGID, cosa fa l’agenzia italiana per il digitale

Niccolò Ellena

25 Luglio 2022 - 16:49

Promuovere e mettere in pratica la digitalizzazione è il compito dell’agenzia che da dieci anni sta accompagnando l’Italia nel cammino di innovazione tecnologica

AGID, cosa fa l’agenzia italiana per il digitale

L’Agenzia per l’Italia Digitale è un’agenzia pubblica italiana, fondata nel 2012, durante il governo Monti. Il suo obiettivo è quello di promuovere l’innovazione tecnologica nell’organizzazione e nello sviluppo della pubblica amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese.

L’Agid eredita i compiti dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, di DigitPA e del Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri; tutti soppressi prima della sua creazione.

La struttura dell’Agenzia prevedeva inizialmente tre figure direttive: il direttore generale, il comitato d’indirizzo (abrogato nel 2021), e il collegio dei revisori dei conti.

Il direttore generale è il rappresentante legale dell’Agenzia, la dirige ed è responsabile della gestione e dell’attuazione delle direttive stabilite dal presidente del Consiglio dei Ministri o dal ministro delegato (Ministro per l’innovazione e la digitalizzazione dal 2019). Il direttore generale viene eletto con un mandato di tre anni che è rinnovabile.

Oltre alle figure direttive, l’Agid si è avvalsa anche di altre figure per riuscire a raggiungere i propri obiettivi.

Fra queste è inclusa quella del Commissario straordinario, che aveva il compito, affidatogli dal governo, di promuovere e facilitare l’attuazione delle politiche di digitalizzazione.

Dalla creazione di questa posizione, sono stati tre i manager ad averla ricoperta, fino a quando i suoi compiti non sono passati in mano al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Con l’Agid collabora inoltre una figura chiamata Difensore civico digitale. Come dice il nome, questo ha l’obiettivo di fare in modo che presunte violazioni del Codice dell’amministrazione digitale e di ogni altra norma in materia di digitalizzazione ed innovazione della pubblica amministrazione vengano monitorate.

Qualora ci siano dei riscontri positivi per quanto riguarda le violazioni, il difensore civico provvede a segnalarle al direttore generale dell’Agid, che può procedere con una sanzione.

Quali sono le competenze dell’Agid

L’Agenzia ha innanzitutto il dovere di emanare le linee guida contenenti regole, standard e guide tecniche, nonché di indirizzo, vigilanza e controllo sull’attuazione e sul rispetto delle norme per quanto riguarda il Codice dell’Agid.

Per fare ciò, può avvalersi dell’adozione di atti amministrativi generali, in materia di agenda digitale, digitalizzazione della pubblica amministrazione, sicurezza informatica, interoperabilità e cooperazione applicativa tra sistemi informatici pubblici e quelli dell’Unione europea.

Ha inoltre il potere di accreditare e autorizzare i soggetti certificatori in ambito digitale, ad esempio per il rilascio di un certificato digitale, SPID, conservazione sostitutiva, marca temporale; svolgendo perciò la funzione di registration authority.

Ha il dovere di redigere un documento di fondamentale importanza: il Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione.

Al suo interno, questo deve contenere i principali obiettivi e gli interventi di sviluppo e gestione dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche.

Per entrare in vigore, il Piano necessita dell’approvazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. È compito dell’Agid, sempre in relazione al Piano triennale, monitorare il lavoro svolto dalle amministrazioni, inclusi gli investimenti, e i costi e ricavi ad essi connessi.

In un’ottica pratica, l’Agid ha il compito di predisporre, redigere e gestire progetti di innovazione, anche avvalendosi dell’assistenza di soggetti terzi.

Ha anche un ruolo di consulente, può infatti fare valutazioni di carattere facoltativo con cui si esprime circa le modalità operative che dovranno essere osservate, nonché in merito alla documentazione e alle informazioni necessarie.

Per quanto riguarda invece le opinioni vincolanti, le pubbliche amministrazioni centrali e gli enti pubblici non economici nazionali, sono tenuti a richiedere il parere dell’Agid sugli schemi di contratti concernenti l’acquisizione di beni e servizi relativi ai sistemi informativi automatizzati, qualora il valore lordo di detti contratti sia superiore a un milione di euro , nel caso di procedura negoziata, e a due milioni di euro, nel caso di procedura ristretta o di procedura aperta.

Per fornire questi pareri, l’Agid si basa sulla convenienza economica, sull’efficacia dei progetti e sull’ottimizzazione della spesa pubblica.

Le tempistiche di risposta sono piuttosto brevi: l’Agenzia si impegna infatti a rispondere entro 45 giorni dall’avvenuta erogazione della domanda.

L’Agid ha infine il compito di promuovere la cultura digitale e della ricerca.

Al fine di fare in modo che le regole imposte dal Codice dell’amministrazione digitale vengano rispettate, l’Agid può irrogare sanzioni ai prestatori di servizi fiduciari qualificati, ai gestori di posta elettronica certificata, ai gestori dell’identità digitale e ai conservatori accreditati, che abbiano violato gli obblighi del Regolamento eIDAS o del Codice.

Può inoltre vigilare, verificare, controllare e monitorare il rispetto delle disposizioni del Codice dell’amministrazione digitale e di ogni altra norma in materia di innovazione tecnologica e digitalizzazione, e di sanzionare le pubbliche amministrazioni inadempienti.

Agid, le piattaforme e i servizi erogati

In Italia, l’Agid è conosciuta soprattutto per essere l’Agenzia che gestisce lo SPID, ossia il Sistema pubblico di identità digitale, oggi posseduto da un italiano su due, ma non solo: nel corso degli anni infatti, l’Agenzia è riuscita a mettere a disposizione sempre più servizi in grado di agevolare la vita quotidiana dei cittadini, anche migliorando la loro relazione con il mondo digitale.

Un’altra piattaforma gestita dall’Agid è Siope, ossia Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici, recentemente diventata Siope+, essendo l’evoluzione della prima versione.

È utilizzato per la rilevazione ed il monitoraggio di incassi e pagamenti ordinati dalle pubbliche amministrazioni ai propri tesorieri/cassieri attraverso Ordinativi Informatici di pagamento ed incasso.

Tra le altre piattaforme che sono gestite dall’Agenzia ci sono, ad esempio, il Sistema di Gestione dei Procedimenti Amministrativi, la Posta elettronica certificata (PEC); un ecosistema per la sanità digitale, che rende più efficienti le pratiche nell’ambito sanitario dei cittadini; la firma elettronica, che consente di firmare in rete documenti con piena validità legale; e l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR), che consente ai Comuni di svolgere i servizi anagrafici e di consultare o estrarre dati, monitorare le attività ed effettuare statistiche.

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