Aumenta la spesa militare in Italia: la guerra in Ucraina ci fa spendere 1 miliardo di euro in più

Luna Luciano

28/07/2022

Con la guerra in Ucraina aumenta la spesa pubblica. Il documento programmatico triennale prevede l’aumento della spesa militare di 1 miliardo e 200 milioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Aumenta la spesa militare in Italia: la guerra in Ucraina ci fa spendere 1 miliardo di euro in più

Benché ormai si parli poco della guerra in Ucraina i suoi effetti sono più che visibili nella spesa militare: l’Italia quest’anno spenderà 1 miliardo e 200 milioni di euro in più.

È questo ciò che emerge dalle 256 pagine del Documento Programmatico Pluriennale (Dpp) della Difesa. Il documento triennale firmato dal ministro Lorenzo Guerini prevede infatti che la spesa per le Forze Armate raggiunga i 18 miliardi nel 2022, contro i 16,8 dell’anno precedente.

Il Governo Draghi ha lanciato quindi una serie di programmi per poter acquistare armamenti che si sarebbero rivelati fondamentali per l’esercito ucraino sul campo di battaglia. Giustificando l’aumento della spesa militare, nell’introduzione al documento il ministro Guerini ha parlato di un vero «shock sistemico» causato dalla guerra in Ucraina. Un conflitto che sta modificando radicalmente «l’ordine mondiale e la sicurezza europea».

Infatti, il conflitto russo-ucraino - che perdura dal 24 febbraio - ha messo in allarme le Nazioni europee e ha spinto alcuni Paesi, tra cui Italia e Germania a investire più risorse nella Difesa. Proprio per questo, ieri 28 luglio, il ministro della Difesa, in un’audizione al Copasir ha annunciato che oltre ad aumentare la spesa militare sarà presto approvato il quarto decreto per l’invio di armi all’esercito di Kiev. Ecco, quindi, tutto quello che c’è da sapere sull’aumento della spesa militare e come saranno investite le risorse.

Aumenta la spesa militare a 1 miliardo di euro: come saranno investite le risorse?

L’aumento della spesa militare sarà completamente investito in nuove armi e strumenti bellici. Il ministero impegnerà ben 5,42 miliardi di euro: il 34% in più rispetto al 2021. Se dal ministero della Difesa la spesa sarà incrementata, si registra una lieve diminuzione dei fondi predisposti dal ministero dell’Economia che finanzia alcuni progetti industriali militari. Se ai costi della spesa militare si aggiungono anche i costi delle missioni internazionali, quest’anno l’Italia arriverà a spendere ben 21 miliardi e mezzo, ma ci si potrebbe chiedere come saranno investite le risorse.

Scendendo nel dettaglio, il piano prevede l’aumento della spesa per:

  • il caccia Tempest: velivolo di sesta generazione, il caccia Tempest è realizzato in collaborazione con la Gran Bretagna e la Svezia, e al quale saranno destinati ben 200 milioni d’euro in più;
  • una serie di corazzati. Il piano prevede l’aumento di oltre un miliardo e mezzo, con un investimento di 3,74 miliardi in tredici anni. Il programma è stato pensato in chiave di collaborazione europea e sicuramente influenzerà le trattative per la vendita di Oto Melara (la società controllata da Leonardo attiva nel campo della difesa). Proprio nel Documento è possibile leggere come le risorse saranno investite anche per gli studi del nuovo «carro armato europeo»;
  • task force navale per gli interventi della Marina con la brigata San Marco della Marina e i Lagunari dell’Esercito. Per la task force è previsto un investimento di 1.200 milioni per costruire due navi anfibie per le operazioni di sbarco.

Infine, nella spesa militare trovano spazio le quote annuali per i sottomarini U-212 (510 milioni), gli intercettori Eurofighter (1,4 miliardi) e i caccia invisibili F35 (1.270 milioni).

Aumenta la spesa militare in Italia: nuove armi inviate all’Ucraina

La guerra in Ucraina ha sicuramente influenzato il budget per le Forze Armate. Ai piani previsti dal Governo per aumentare il Pil per la Difesa al 2%, come previsto dal documento adottato dai leader della Nato (Italia compresa) nel 2014, si aggiunge il conflitto russo-ucraino.

La guerra in Ucraina ha infatti evidenziato la necessità dell’Italia di modernizzare gli armamenti bellici come i carri armati, i mezzi cingolati e l’artiglieria, nell’attesa di trovare i fondi per sostituire gli armamenti, si è deciso di aggiornare quelli risalenti alla Guerra Fredda come i tank Ariete, i blindati Dardo e i vecchi M113. Il governo Draghi ha previsto una serie di programmi per acquistare gli armamenti rivelatisi fondamentali in guerra: dai sistemi di intercettazione di missili balistici ai sistemi per abbattere i droni, ai cingolati.

Nel documento è stato sottolineato con cura l’intenzione di creare delle riserve di munizioni “strategiche” per battaglie come quella nel Donbass. Una novità sono invece le “loitering munition”, ossia dei droni kamikaze, acquistati in piccola quantità per le forze speciali.

E se il ministro Guerini ha annunciato davanti al Copasir che presto sarà approvato il quarto decreto per l’invio di armi all’esercito di Kiev nulla si sa delle forniture che saranno inviate in quanto sono segrete, ma in un articolo di Repubblica si ipotizza che saranno ceduti «fuoristrada blindati Lince, mitragliatrici e munizioni». Un problema irrisolto resta invece l’artiglieria: il governo italiano ha già consegnato diversi cannoni, ma le forze ucraine chiedono di aumentarne i rifornimenti.

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