Aumento stipendio insegnanti dal 1° luglio 2023: ecco di quanto

Teresa Maddonni

27 Maggio 2023 - 17:12

Busta paga in aumento per gli insegnanti a partire dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2023. A stabilirlo il decreto Lavoro e arrivano anche indicazioni dall’Inps sull’incremento dello stipendio.

Aumento stipendio insegnanti dal 1° luglio 2023: ecco di quanto

Aumento dello stipendio degli insegnanti dal 1° luglio 2023 e fino al 31 dicembre grazie al decreto n.48/2023 del 4 maggio, il cosiddetto decreto Lavoro.

Lo stesso discorso vale per la busta paga del personale Ata della scuola e in generale di tutti i dipendenti pubblici e privati che rientrino in determinati requisiti. Ma di quanto aumenta la busta paga degli insegnanti a partire dal 1° luglio?

Per prima cosa occorre ricordare che l’aumento dello stipendio degli insegnanti è dovuto al taglio del cuneo fiscale che viene incrementato di ulteriori 4 punti percentuali rispetto a quanto disposto dall’ articolo 1, comma 281, della legge di Bilancio 2023.

Anche l’Inps, nel recente messaggio numero 1932 del 4 maggio, ha fornito delle indicazioni sulla novella normativa. Gli insegnanti sono ancora in attesa del bonus busta paga, l’emolumento accessorio previsto per l’anno in corso e per il quale devono ancora essere versate le mensilità arretrate.

Vediamo allora come e di quanto sarà l’aumento dello stipendio degli insegnanti a partire dal 1° luglio 2023 ricordando che non tutti i docenti hanno la stessa retribuzione e che molto dipende dal tipo di contratto e dall’anzianità di servizio, oltre che dall’ordine e grado di istruzione presso il quale si insegna.

Aumento stipendio insegnanti dal 1° luglio 2023 con il taglio del cuneo fiscale

L’aumento dello stipendio degli insegnanti sarà percepibile dal 1° luglio 2023 grazie al recente incremento del taglio del cuneo fiscale. Come ricorda anche l’Inps nel suo recente messaggio l’articolo 39, comma 1, del decreto Lavoro recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” prevede che “Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, determinato ai sensi dall’articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.”

Dunque quello che viene chiamato taglio del cuneo fiscale, altro non è che l’esonero sulla quota dei contributi a carico dei lavoratori già previsto con la legge di Bilancio 2023 e incrementato di 4 punti percentuali. La manovra finanziaria in vigore dal 1° gennaio ha previsto che l’esonero nell’anno in corso è riconosciuto in busta paga, e anche in quella degli insegnanti:

  • nella misura di 2 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
  • nella misura di 3 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.

Aumento stipendio insegnanti dal 1° luglio 2023: di quanto

Il taglio del cuneo fiscale con il decreto Lavoro, come anticipato, è aumentato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima determinando quindi un nuovo aumento dello stipendio degli insegnanti dal 1° luglio 2023, e di tutti i dipendenti pubblici e privati. L’esonero contributivo è riconosciuto:

  • nella misura di 6 punti percentuali per stipendi mensili non superiori a 2.692 euro, 35mila euro di retribuzione annua lorda;
  • nella misura di 7 punti percentuali, per stipendi mensili non superiori a 1.923 euro, 25mila euro di retribuzione annua lorda.

Come ricorda l’Inps nel messaggio pubblicato sul sito ufficiale “la novella legislativa non abbia effetti sul rateo di tredicesima.”

Ma nel dettaglio a quanto ammonta l’aumento mensile dello stipendio degli insegnanti che rientrano nei parametri retributivi previsti dal decreto?

Secondo un’elaborazione presentata da Il Sole 24 ore non appena il decreto Lavoro è entrato in vigore, l’aumento dello stipendio degli insegnanti e di tutti i dipendenti pubblici e privati dovrebbe essere di:

  • 96 euro al mese per cinque mesi (fino a novembre) per una retribuzione annua lorda fino a 25mila euro;
  • 99 euro al mese per cinque mesi (fino a novembre) per una retribuzione annua lorda fino a 35mila euro.

L’aumento fino a quasi 100 euro quindi in busta paga è totale, quindi comprende anche quanto già ottenuto dal taglio del cuneo fiscale con la semplice applicazione di quanto disposto dalla legge di Bilancio. Per chi ha avuto un incremento dello stipendio di 40 euro, sarà previsto da luglio un aumento ulteriore di 50 euro e questo vale quindi anche per la busta paga degli insegnanti.

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