Aumento tasse affitti brevi e rischio evasione, partono i controlli dei vigili urbani

Nadia Pascale

11 Gennaio 2024 - 09:09

Novità nel mondo degli affitti brevi, aumentano le tasse e i controlli che ora saranno affidati anche ai vigili urbani. Sanzioni alte per chi evade. Ecco cosa c’è nel decreto fiscale.

Aumento tasse affitti brevi e rischio evasione, partono i controlli dei vigili urbani

La legge di Bilancio 2024 ha portato importanti novità per quanto riguarda la tassazione degli affitti brevi.
Per chi esercita l’opzione per la cedolare secca l’aliquota resta al 21% per il primo immobile locato e sale al 26% per gli altri immobili concessi. Tale tassazione è applicabile ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve stipulati da persone fisiche.

L’aumento delle tasse per gli affitti brevi però non è l’unica novità, infatti con il decreto legge 145 del 2023, anche denominato “collegato fiscale”, trova applicazione il CIN, Codice Identificativo Nazionale e, al fine di rendere i controlli il più possibile capillari sul territorio, si riconoscono competenze ai vigili urbani/polizia locale.

Le sanzioni derivanti dai controlli sono di spettanza del Comune che dovrà usare le somme per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e per investimenti mirati nel settore turistico.

Ecco cosa cambia nel mondo degli affitti brevi con l’aumento delle tasse e i controlli affidati ai vigili urbani.

Affitti brevi, arriva l’obbligo di esporre il CIN

L’articolo 13 ter del decreto legge 145 del 2023 prevede che il Ministero del Turismo assegni, tramite apposita procedura automatizzata, un codice identificativo nazionale (CIN) alle:

  • unità immobiliari a uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • unità immobiliari a uso abitativo destinate alle locazioni brevi;
  • strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere definite ai sensi delle vigenti normative regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Come ottenere il CIN (codice identificativo nazionale) e sanzioni

Il codice identificativo deve essere esposto all’esterno dei locali interessati e deve essere indicato negli annunci per gli affitti. Il codice viene assegnato in seguito a specifica istanza da parte del locatore. I soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e i soggetti che gestiscono portali telematici hanno l’obbligo di indicare, negli annunci ovunque pubblicati e comunicati, il CIN dell’unità immobiliare destinata alla locazione per finalità turistiche.

Il comma 9 dello stesso articolo 13 ter prevede sanzioni nel caso in cui il titolare dell’attività o il locatore non richiedano ed espongano il CIN.
Le sanzioni sono:

  • da 500 a 5.000 euro per mancata esposizione del CIN;
  • in assenza dei requisiti per l’esercizio dell’attività previsti dal comma 7 la sanzione varia da 600 euro a 6.000 euro.

L’entità della sanzione è stabilita dal Comune avendo come riferimento la dimensione dell’attività.

Affitti brevi, al via controlli capillare dei vigili urbani

Diventa importante a questo punto il comma 11 dell’articolo 13 ter, il quale stabilisce che i controlli circa il rispetto della normativa è affidato agli organi di polizia locale. La ragione di tale scelta risiede nel fatto che è molto più efficiente e capillare il controllo del territorio effettuato da organi che operano sullo stesso e lo conoscono.

Questo non implica che altri soggetti siano esclusi, infatti il comma 12 dell’articolo 13 ter stabilisce anche che l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza effettuano specifiche analisi del rischio orientate prioritariamente all’individuazione di soggetti da sottoporre a controllo che concedono in locazione unità immobiliari ad uso abitativo prive di CIN.

L’obiettivo delle nuove norme è contrastare l’evasione fiscale nel settore degli affitti brevi e fare in modo che sia ripristinato equilibrio e concorrenza tra i piccoli proprietari di immobili e le strutture alberghiere che si trovano a dover affrontare maggiori spese e sono sottoposte a maggiori controlli.

Proprio per questo motivo il comma 7 dell’articolo 13 ter prevede che i locatori che concedono immobili per affitti brevi devono comunque adeguare l’immobile che deve:

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