Bond oggi – Nuovo Btp Valore, i 5 motivi del mancato exploit
Lorenzo Raffo
9 maggio 2024
Ecco cosa ha determinato la minore raccolta dell’emissione specifica per il retail dei Btp. Li analizziamo uno per uno.
C’è un qualche imbarazzo da parte dei media generalisti ad affrontare il tema del calo della raccolta del nuovo Btp Valore rispetto alle emissioni precedenti. Noi di imbarazzo non ne abbiamo ma allo stesso tempo si deve riconoscere che confrontare i numeri in merito è talvolta sbagliato, poiché il quadro del sentiment dei mercati cambia ormai a ritmi velocissimi anche in ambito obbligazionario e inoltre perché il risultato del precedente Btp Valore era stato da vero record.
I perché del non riuscito boom del Btp Valore
Le ragioni della discesa degli ordini sono varie. Analizziamole.
Le tempistiche – Aver proposto due Btp Valore troppo vicini fra loro, uno a marzo e uno a maggio, era una sfida. Lo si sapeva! Il rischio infatti di una saturazione del mercato veniva ammesso anche negli ambienti del Tesoro. Si è preferito correrlo date le necessità di raccolta nel brevissimo termine. Qualcuno fa notare che il cosiddetto “conto disponibilità” per il servizio di Tesoreria dello Stato sta segnando un preoccupante trend al ribasso, dovuto a motivi tecnici ma anche di conti pubblici in affanno. La reazione è stata immediata: si è creduto più nella capacità di riscontro del mondo retail nazionale che in quello degli istituzionali internazionali. Forse ci si è puntato un po’ eccessivamente ma la risposta alla fin fine – pur minore delle aspettative – si è avuta. Sebbene con un netto abbassamento dei numeri rispetto alle previsioni, in realtà cospicue.
L’intermediazione – Il mondo della raccolta bancaria e di tutto quanto gira attorno all’industria finanziaria ha cominciato negli ultimi tempi a inviare messaggi alla clientela di non esagerare nel collocarsi sui Btp. Qui i loro profitti sono quasi a zero e inevitabilmente il successo dei titoli di Stato preoccupa in termini proprio di marginalità. Una strisciante azione anti Btp è iniziata in maniera cauta già da alcuni mesi. Il timore? Che si torni ad acquistare sempre più obbligazioni attraverso le piattaforme di trading trascurando i prodotti dove le commissioni sono elevate. È uno scontro legittimo fra posizioni contrastanti. Il retail però ha ritrovato il gusto delle cedole e lo ammette senza imbarazzi.
Lo spread dei rendimenti – Il sistema bancario ha risposto all’offensiva dei Btp Valore con obbligazioni strutturate molto appetibili nel breve periodo. Caratterizzate da cedole iniziali elevatissime (ma poi in discesa trattandosi talvolta di step-down, ovvero di bond a tassi decrescenti) o da clausole di rimborso veloci – per esempio già dopo un anno dall’emissione. Il mercato si è disorientato e ha magari preferito cogliere gli spread di rendimento a breve termine, sottovalutando i rischi di medio e lungo periodo.
Un eccesso di titoli di Stato – Una significativa ragione del minore entusiasmo rispetto al nuovo Btp Valore sta anche nel fatto che i portafogli italiani si sono riempiti di governativi nazionali ma anche stranieri. Questo in un’ottica di diversificazione assolutamente condivisibile ma che ha portato a incrementare le posizioni oltre certi livelli di guardia. Di qui i primi segnali di una qualche prudenza.
Pubblicità un po’ “off-limits” – Forse l’effetto è stato marginale ma c’è chi non ha apprezzato le forzature di lanci pubblicitari dei Btp Valore che vedono in questa emissioni la risposta a possibili problemi futuri delle fasce meno giovani degli investitori. Ci vuole ben altro per affrontare le difficoltà del sistema pensionistico italiano in una fase certamente difficile per la capacità di risparmiare e quindi di investire. Certi spot televisivi potrebbero (ma il condizionale è d’obbligo) aver infastidito con le loro enfasi coloro che avevano magari già in portafoglio gli “step-up” del Tesoro, fra l’altro delusi di performance minori rispetto a quelle dei tassi fissi tradizionali.
Un mancato exploit non è un dramma
L’abbiamo sottolineato all’inizio. C’era chi prevedeva anche negli ambienti del Tesoro l’eccessivo ottimismo sulle potenzialità di raccolta del nuovo Btp Valore. I risultati danno ragione ai prudenti ma di qui a ipotizzare difficoltà per le prossime aste italiane ce ne passa. La scivolata dell’ultima emissione – riservata solo al retail – potrebbe anche portare a un’ipotesi, ovvero quella di allargarne l’offerta agli istituzionali, prevedendo magari strutture un po’ più articolate. Staremo a vedere!
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