Bonus 500 euro insegnanti anche ai precari: si possono recuperare le somme perse?

Teresa Maddonni

11/08/2023

I precari possono recuperare il bonus 500 euro delle annualità precedenti a oggi non riconosciute? Dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea in favore dei supplenti è possibile. Ecco come.

Bonus 500 euro insegnanti anche ai precari: si possono recuperare le somme perse?

Il bonus 500 euro insegnanti è stato finalmente riconosciuto anche ai precari grazie a una recente sentenza della Corte di Giustizia europea che si è espressa in favore dei supplenti.

La questione, ora che è assodato che la Carta docente spetta anche ai precari della scuola, è la seguente: si possono recuperare le somme perse corrispondenti alle annualità precedenti? La risposta è .

Il bonus 500 euro insegnanti viene da sempre riconosciuto ai docenti con contratto a tempo indeterminato, ma grazie alla recente sentenza potranno ottenerla anche i precari con contratto a tempo determinato al 31 agosto 2023 anche se non è ancora prevista una procedura specifica sul sito ministeriale.

Vediamo come recuperare il bonus 500 euro insegnanti da precari per le annualità perse e quante annualità spettano.

Bonus 500 euro insegnanti anche ai precari: da recuperare somme per 5 anni

I precari possono provvedere al recupero delle annualità perse del bonus 500 euro insegnanti attraverso apposito ricorso. I supplenti che abbiano avuto un contratto annuale possono recuperare fino a 5 anni a far data dal 2017/2018 come ha spiegato il sindacato Anief attraverso il proprio sito prima che scatti la prescrizione.

In verità per evitare di mandare in prescrizione l’anno scolastico 2017/2018 gli insegnanti avrebbero dovuto inviare la diffida entro il 30 giugno 2023 come suggerito dal sindacato di categoria. Anche i ritardatari, affidandosi a studi legali o ai sindacati come Anief, possono tuttavia recuperare le annualità perse di bonus 500 euro a partire dall’anno scolastico 2018/2019.

Sono numerosi, come ha ricordato lo stesso sindacato in un comunicato dello scorso giugno, i giudici che stanno riconoscendo il bonus 500 euro agli insegnanti precari non potendo ormai di fatto ignorare quanto prescritto dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. Il sindacato ha assicurato che vi sono sentenze che sono arrivate a riconoscere fino a 3.500 euro a lavoratore.

Anche sul sito del Mim (Ministero dell’Istruzione e del merito) dedicato al bonus 500 euro insegnanti vi è uno spazio dedicato ai precari. Collegandosi alla piattaforma ufficiale della Carta del docente, gli insegnanti ai quali una sentenza abbia riconosciuto il bonus 500 euro possono inviare la richiesta di risarcimento al Mim. Si legge infatti sul sito:

“Per eventuali richieste di riconoscimento del bonus Carta del Docente è necessario trasmettere copia della sentenza al ministero dell’Istruzione e del merito (Mim)all’indirizzo di posta certificata dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it. La richiesta dovrà riportare il codice fiscale del docente ricorrente e le annualità per le quali è stato riconosciuto il contributo. Il ministero, una volta esaminata la richiesta, la inoltrerà a Sogei che provvederà ad accreditare sul borsellino elettronico le annualità dovute al docente.”

Bonus 500 euro insegnanti anche ai precari: come utilizzarlo

I precari che avranno ottenuto il bonus 500 euro potranno utilizzarlo secondo le regole già valide per i colleghi di ruolo. La Carta del docente può essere utilizzata per:

  • libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;
  • hardware e software;
  • l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione;
  • l’iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;
  • titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
  • titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015(Buona Scuola).

Iscriviti a Money.it