Canone Rai, perché non sarà facile eliminare il pagamento in bolletta: i motivi, dall’evasione agli incassi

Stefano Rizzuti

17/02/2023

Il governo Meloni vuole eliminare il pagamento del canone Rai in bolletta, ma sarà davvero possibile?

Canone Rai, perché non sarà facile eliminare il pagamento in bolletta: i motivi, dall’evasione agli incassi

Il governo Meloni vuole togliere il canone Rai dalla bolletta dell’elettricità. Qualcuno, come il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, vorrebbe addirittura azzerare il pagamento del canone per il servizio radiotelevisivo pubblico. Fatto sta che la Rai ha bisogno del canone. E ha bisogno che rimanga in bolletta per evitare che gli introiti crollino.

Questo assunto deriva da un semplice dato, fornito - nel 2021 - dall’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes: con il passaggio del canone in bolletta si sono aggiunti 7 milioni di paganti e l’evasione è scesa dal 27% a meno del 5%. Questo non vuol dire che il tasso d’evasione tornerebbe subito a salire, ma è un’opzione che non si può escludere.

L’introduzione del pagamento del canone in bolletta ha quindi avuto un impatto importante sul contrasto dell’evasione e, di conseguenza, sui conti della tv pubblica. Cosa può succedere nei prossimi mesi e perché, in realtà, la decisione di eliminare il pagamento in bolletta non è così scontata come sembra?

Canone Rai fuori dalla bolletta elettrica?

Il governo vuole eliminare il pagamento del canone Rai dalla bolletta, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Nel 2023 non si è riusciti a cambiare per mancanza di tempo, ha spiegato, ma l’anno prossimo il canone non sarà più in bolletta: “Bisognerà trovare un altro strumento”, ha annunciato.

Salvini, invece, ha addirittura proposto di ridurre o azzerare il pagamento del canone. Per quanto riguarda la bolletta, c’è un elemento certamente a favore del governo: nell’intesa con l’Ue sul Pnrr, Roma si è impegnata ad aumentare la trasparenza in bolletta e anche a eliminare l’incasso di altre tasse non collegate al settore dell’energia. Per il momento è bastato mettere chiaramente come voce separata il canone nella bolletta, ma per il governo non è sufficiente.

Gli incassi della Rai con il canone

Il budget 2023, approvato a fine gennaio, evidenzia come il 69% delle risorse della Rai quest’anno arriveranno dal canone. Inoltre va segnalata una posizione finanziaria in peggioramento. Il timore, quindi, è che levare il canone dalla bolletta rischi di comportare un nuovo ritorno dell’evasione e di conseguenza minori incassi. Ovviamente cancellare il canone vorrebbe dire peggiorare ulteriormente la situazione, secondo i timori dei vertici Rai.

Il canone viene pagato in bolletta dal luglio 2016: tutti gli intestatari di un’utenza dell’energia elettrica nell’abitazione di residenza devono versare 90 euro l’anno, da suddividere in 10 rate mensili che vengono pagate da gennaio a ottobre.

Quanto costa il canone Rai rispetto alla media europea

Quanto costa il canone in Italia rispetto agli altri Paesi europei? L’Area Studi Mediobanca ha stimato che il canone è il più bassi tra i maggiori paesi europei, al di sotto anche della media totale del continente: parliamo di 25 centesimi al giorno per abbonato contro una media di 32.

In Germania, per esempio, si pagano 58 centesimi al giorno per un totale di 210 euro. In Gran Bretagna sono 50 centesimi al giorno per 183 euro annui. In Francia, invece, la cifra annuale è di 138 euro, pari a 38 centesimi al giorno ad abbonato.

Quanto incassa la Rai grazie al canone

Per la Rai gli introiti derivanti dal canone sono altissimi: nel 2021 le entrate sono state pari a 1,82 miliardi di euro. L’anno prima erano 1,72 miliardi. Dalle utenze private sono arrivati 1,71 miliardi nel 2021, contro gli 1,64 dell’anno precedente. Il numero dei paganti, con l’arrivo in bolletta del canone, è passato da 15 a quasi 22 milioni di persone. Il tasso d’evasione è sceso dal 27% a meno del 5%, fino a raggiungere persino il 3%.

Di queste risorse, però, solo una parte finisce direttamente nelle casse della Rai. Innanzitutto perché prima transitano per l’Agenzia delle Entrate. Poi perché all’interno del versamento del canone vengono compresi anche 110 milioni di euro destinati al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.

La quota del canone incassata dal Rai è pari a circa l’86% di quanto paga un utente, tasso sceso rispetto al 93% del 2013. Lo Stato, in sostanza, trattiene circa 270 milioni di euro. Se prendiamo per esempio i dati del 2022, per ogni abbonato che ha pagato 90 euro circa 78 sono andati alla Rai. L’incidenza è al di sotto della media europea del 90,5% e molto inferiore rispetto a Paesi come Francia (96%) e Germania (98%).

Il canone Rai uscirà davvero dalla bolletta?

Il punto, però, è capire se il governo possa davvero eliminare il canone Rai dalla bolletta elettrica. Farlo vorrebbe dire fronteggiare il rischio di perdere risorse a causa di una maggiore evasione e il timore, lato cittadini, è quello di dover ridurre l’impatto di questa perdita con un aumento del costo per ogni abbonato. Il governo dovrà quindi trovare un’altra soluzione, ugualmente efficace del pagamento in bolletta, per evitare che gli introiti scendano, considerando quanto siano importanti per la sopravvivenza del servizio pubblico. Il tempo, fino al 2024, c’è, ma il puzzle è tutt’altro che semplice.

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