La biografia e la storia politica di Andrea Orlando, l’ex ministro ed esponente di peso del Pd che sarà il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali Liguria 2024.
Chi è Andrea Orlando? Una domanda che in molti si staranno facendo ora che è stata ufficializzata la sua candidatura a presidente in occasione delle elezioni regionali Liguria 2024.
Spezzino doc, Andrea Orlando è stato scelto dal Pd come candidato alle regionali in Liguria, trovando poi l’appoggio anche della sinistra, del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva.
Una coalizione ampia che proverà a soffiare la Regione al centrodestra, con le urne in Liguria che si apriranno con qualche mese d’anticipo a causa delle dimissioni dell’ex presidente Giovanni Toti.
Vediamo allora nel dettaglio la biografia e la storia politica di Andrea Orlando, l’ex ministro del Lavoro e della Giustizia che sarà in campo come candidato presidente alle prossime elezioni regionali in Liguria.
La biografia di Andrea Orlando
Nome: Andrea Orlando
Data di nascita: 8 febbraio 1969
Luogo: La Spezia
Famiglia: la sua famiglia ha origini campane, non è sposato e non ha figli
Istruzione: diploma liceo Scientifico
Lavoro: politico
Partito: Pd, in passato Pci, Pds e Ds
Ruolo: deputato in carica dal 2006, in passato è stato ministro della Giustizia e del Lavoro; alle elezioni regionali Liguria 2024 sarà il candidato presidente della coalizione di centrosinistra
Curiosità: è un tifoso della Fiorentina
La carriera politica di Andrea Orlando
Andrea Orlando è un uomo di sinistra che proviene da una famiglia profondamente legata al Pci. Nato a La Spezia l’8 febbraio del 1969, dopo aver conseguito il diploma al liceo Scientifico si è spostato a Pisa per intraprendere la facoltà di Giurisprudenza.
La laurea però non è stata mai conseguita, in quanto già a partire dal 1989 Andrea Orlando ha iniziato la sua attività politica come segretario provinciale della Federazione Giovanile Comunista Italiana.
Il ventenne Andrea Orlando è diviso tra l’attività politica a La Spezia e gli studi a Pisa, dove è stato solito anche arrangiarsi con lavori saltuari per dare una mano alle casse familiari. Alla fine prevalse l’impegno politico, con l’Università che è stata lasciata nonostante gli mancassero solo pochi esami.
Nel 1990, Andrea Orlando è stato eletto consigliere comunale a La Spezia nelle fila del Pci, confluendo nel Pds dopo lo scioglimento di questo. Dopo esser stato eletto di nuovo consigliere nel 1993 e nel 1997, è diventato anche assessore prima alle Attività Produttive e poi alla Pianificazione Territoriale della città ligure.
Approdato nei Ds, nel 2003 è stato per la prima volta chiamato a collaborare con la direzione nazionale del partito, dove è entrato in pianta stabile nel 2006 anno anche della sua prima elezione alla Camera nelle fila dell’Ulivo: da quel momento è sempre stato riconfermato a Montecitorio.
In un puzzle intricato come quello delle correnti presenti all’interno del Pd, Andrea Orlando è stato uno dei fautori, nel 2013, di quella dei giovani turchi: parlamentari quarantenni come Matteo Orfini e Stefano Fassina facenti parte dell’ala più a sinistra del partito.
Alla nascita del governo Renzi, è stato nominato ministro della Giustizia, incarico che poi è stato confermato anche dal successivo premier Gentiloni.
Nel 2017 è entrata in vigore l’omonima riforma della Giustizia - la Riforma Orlando -, che tocca numerosi istituti sia del diritto penale che della procedura penale.
Nel 2019 è diventato il vicesegretario del Partito Democratico poi, quando è arrivato Mario Draghi a Palazzo Chigi, è diventato ministro del Lavoro del governo guidato dall’ex numero uno della Bce.
Alle elezioni regionali Liguria 2024, Orlando è stato indicato come il candidato presidente di una coalizione di centrosinistra che, oltre al Pd e alla sinistra, vedrà la presenza anche di Movimento 5 Stelle e Italia Viva.
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