La Cina sorprende tutti con questa decisione per frenare la crisi

Violetta Silvestri

24/01/2024

La Cina annuncia un taglio del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche e sorprende analisti e investitori. La mossa basterà per stimolare la crescita del dragone in forte crisi?

La Cina sorprende tutti con questa decisione per frenare la crisi

La Cina in crisi si muove per evitare il peggio: la banca centrale taglierà la quantità di liquidità che le banche devono detenere come riserva a partire dal 5 febbraio.

L’annuncio, in parte a sorpresa visto la riluttanza finora a fornire massicci stimoli per l’economia, lancia il primo taglio dell’anno, mentre i policymaker estendono gli sforzi per sostenere una fragile ripresa economica in un contesto di crollo dei mercati azionari.

La PBOC ha anche affermato che c’è spazio per un ulteriore allentamento della politica monetaria. Ridurre i requisiti di riserva che le banche devono mantenere aumenterà la capacità dei finanziatori di estendere i prestiti e di stimolare la spesa.

L’annuncio di un taglio del RRR durante una conferenza stampa è stato un fatto insolito per la banca centrale cinese, che tende a segnalare tali mosse con dichiarazioni pubblicate sul suo sito web. La mossa è una ulteriore indicazione dell’urgenza di Pechino di stimolare un sentiment molto pessimista e incerto tra gli investitori.

Cina, via libera al taglio del coefficiente di riserva bancaria. Cosa significa?

Il governatore della Banca popolare cinese, Pan Gongsheng, ha dichiarato in una conferenza stampa a Pechino che taglierà il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) per tutte le banche di 50 punti base (bps). Tale mossa, ha specificato, potenzialmente libera 1 trilione di yuan (139,45 miliardi di dollari) nel mercato.

Si tratta del più grande taglio di questo tipo da dicembre 2021, superiore alle aspettative della maggior parte degli analisti. Questa riduzione segue i precedenti tagli di 25 punti base per tutte le banche effettuati a marzo e settembre dello scorso anno.

Insieme al coefficiente di riserva, Pan ha anche affermato che la banca centrale abbasserà da giovedì i tassi di interesse sulla restituzione dei fondi forniti alle banche che incentivano i prestiti al settore agricolo e alle piccole imprese. Ha aggiunto che la PBOC svelerà un aggiustamento alle politiche di prestito relative alla proprietà commerciale – una mossa che amplierà la quantità di fondi a disposizione degli sviluppatori immobiliari e migliorerà le loro condizioni di liquidità.

Dopo l’annuncio, lo yuan onshore ha toccato quota 7,1601, il livello più forte dal 12 gennaio. L’indice Hang Seng China Enterprises ha ampliato i guadagni e registrato il suo più grande rialzo di due giorni da novembre 2022.

Pechino sta cercando di sostenere la crescita in modo mirato, mentre pianifica una riduzione dell’indebitamento del settore immobiliare, con alcuni dei suoi più grandi promotori che si trovano ad affrontare seri problemi di debito. I rischi finanziari del dragone si sono così moltiplicati e hanno messo a dura prova la fiducia dei consumatori e degli investitori.

Il mercato azionario del dragone è crollato del 13% nel 2023 e ha continuato a scivolare nel nuovo anno a causa delle incessanti vendite estere. L’indice blue chip CSI300 è precipitato ai minimi di cinque anni all’inizio di questa settimana.

Cosa aspettarsi davvero sulla crisi in Cina? Alcune previsioni

Le criticità sulla mossa a sorpresa della banca non mancano nei primi commenti degli esperti. Le sorti economiche della Cina attirano l’attenzione globale.

Il taglio del RRR è “un altro passo nella giusta direzione, ma la politica monetaria da sola non è sufficiente a rilanciare lo slancio economico”, ha affermato Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management Ltd. “Una strategia fiscale che incentivi i consumi è più importante ed efficace”.

“Un taglio del RRR aiuta il sentiment, nel senso che l’azione sembra più decisiva”, ha dichiarato Kevin Net, responsabile delle azioni asiatiche presso Tocqueville Finance SA. “Ma alcuni investitori potrebbero sfruttare questa opportunità per un’uscita dal mercato cinese in caso di ripresa delle azioni a breve termine, a meno che non vi siano più misure per affrontare le questioni strutturali, come quelle relative al mercato immobiliare, ha aggiunto.

Le sfide permangono e il sistema bancario è ancora nei guai secondo Tim Graf, responsabile della strategia macro EMEA presso State Street.

Gli analisti sostengono che quest’anno sono necessari ulteriori stimoli per respingere i rischi deflazionistici e mantenere un freno alla disoccupazione. In sostanza, la Cina ha bisogno di una domanda interna più forte invece che di una maggiore capacità produttiva secondo Zhiwei Zhang, capo economista di Pinpoint Asset Management.

L’economia cinese è cresciuta del 5,2% nel 2023, raggiungendo l’obiettivo ufficiale, ma la ripresa è stata più fragile di quanto gli investitori si aspettassero.

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