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Come fare trading su ETF

Claudia Cervi

13/06/2023

Come fare trading sugli ETF per investire e ottimizzare la gestione e la diversificazione dei risparmi? Una guida su come investire in ETF.

Come fare trading su ETF

Fare trading su ETF è un ottimo modo per iniziare a investire in modo semplice sui mercati finanziari creando un portafoglio diversificato con costi contenuti. Gli ETF consentono agli investitori di ottenere esposizione a una vasta gamma di asset, come azioni, obbligazioni, materie prime e valute, attraverso un unico strumento negoziabile in borsa.

Per comprendere appieno come fare trading sugli ETF è importante considerare che questi fondi negoziati in borsa offrono un modo semplice per iniziare a investire sui mercati finanziari, garantendo una combinazione di facilità, rendimenti potenzialmente elevati e costi contenuti.

In questa guida approfondita, esploreremo tutto ciò che occorre sapere sugli ETF: il loro funzionamento e come comprarli, per cogliere al meglio le opportunità di investimento offerte da questi strumenti finanziari innovativi e in costante crescita. Scopriremo come gli ETF sono semplici da comprendere e possono generare rendimenti interessanti a costi contenuti.

Cos’è il trading su ETF

Fare trading su ETF significa acquistare e vendere Exchange-Traded Fund per ottenere un’esposizione a un’ampia gamma di asset e speculare sulle fluttuazioni dei prezzi. Gli ETF sono infatti strumenti finanziari molto popolari in quanto offrono diversificazione attraverso un unico strumento. Invece di dover individuare, analizzare e gestire una serie di titoli individuali, gli investitori possono semplicemente monitorare l’andamento di un gruppo di titoli o di un indice specifico tramite un ETF.

Questi strumenti sono particolarmente utili per coloro che desiderano ottenere esposizione a un determinato settore, mercato o classe di attività senza dover acquistare o gestire gli asset sottostanti direttamente. Ad esempio, gli investitori possono fare trading su ETF che rappresentano un indice azionario specifico come il S&P 500 o un settore particolare come l’energia o la tecnologia.

Il 2022 è stato un anno impegnativo per i mercati finanziari e l’asset management, ma gli ETF (Exchange Traded Fund) hanno dimostrato una notevole resilienza. Nonostante le performance in calo dei fondi tradizionali, gli ETF hanno mantenuto afflussi netti in linea con la media decennale di 70 miliardi di euro. Questo trend positivo si è confermato anche nel 2023, con oltre 40 miliardi di euro attratti nei primi tre mesi, secondo l’Osservatorio sulla gestione degli ETF di Quantalys Harvest Group.

Cosa sono gli ETF

Gli ETF (Exchange-Traded Funds) sono fondi di investimento che replicano l’andamento di un paniere di titoli azionari, materie prime o altri asset, spesso collegati a un benchmark per misurarne le performance.
Possono seguire indici, settori industriali o tematiche specifiche. Sono negoziati sulle borse valori e possono essere acquistati e venduti istantaneamente nel corso della giornata, consentendo agli investitori di reagire rapidamente ai cambiamenti di mercato.

Rispetto ai fondi comuni di investimento, gli ETF offrono maggiore flessibilità e facilità di negoziazione. Furono introdotti per la prima volta negli anni ’90 e hanno guadagnato una crescente popolarità grazie alla possibilità di ottenere esposizione a asset difficili da negoziare in precedenza, come le materie prime fisiche e le azioni internazionali.
Gli ETF, come strumento di investimento, hanno una storia che risale al 1993, quando il primo ETF fu lanciato negli Stati Uniti per tracciare l’indice S&P 500 (US500). Da quel momento in poi, gli ETF hanno continuato a evolversi e a diversificarsi.

Nel 2003, l’Australian Securities Exchange introdusse il primo ETF basato sulle materie prime, focalizzato sull’oro. Poi, nel 2004, la State Street Corporation (STT) rivoluzionò il mercato con l’introduzione del primo ETF statunitense completamente garantito da oro fisico, noto come SPDR Gold Shares (GLD). L’enorme successo di questo ETF fu evidente fin dai primi giorni di negoziazione, quando raggiunse oltre un miliardo di dollari di asset, attirando un notevole interesse da parte degli investitori.

Gli ETF offrono l’opportunità di investire in vari settori e in panieri di materie prime. Questi strumenti consentono agli investitori di ottenere esposizione a queste risorse senza dover acquistare direttamente il sottostante fisico. Per investire su una singola materia prima, come oro, petrolio, zucchero, soia o zinco, occorre investire in ETC (Exchange Traded Commodity).

Tipologie di ETF

Gli ETF offrono una vasta gamma di opzioni di investimento, coprendo diverse classi di attività e approcci.

  • ETF Azionari: tracciano indici che rappresentano gruppi di titoli azionari, inclusi grandi, piccole aziende, settori specifici e distribuzione di dividendi. Consentono di ottenere esposizione a diversi comparti senza dover acquistare titoli individuali.
  • ETF Indicizzati: offrono esposizione a interi indici di mercato azionario come l’S&P 500 o il Nasdaq 100.
  • ETF Settoriali e Industriali: seguono un paniere di azioni di società in un settore specifico, ad esempio il settore biotecnologico o quello dei veicoli elettrici.
  • ETF Obbligazionari: offrono reddito fisso e maggiore stabilità rispetto agli ETF azionari, consentendo diversificazione nel mercato obbligazionario.
  • ETF su Materie Prime: consentono l’accesso ai mercati delle materie prime come petrolio, oro, rame, ecc.
  • ETF Valutari: seguono valute specifiche o paniere di valute, consentendo la copertura dalla volatilità delle valute.
  • ETF Specializzati: come quelli a leva e a rendimento inverso per il trading a breve termine con rischio/rendimento elevato. Consentono posizioni short e amplificazione dell’esposizione al mercato.
  • ETF Fattoriali: si concentrano su specifici driver di mercato come valore, momentum, ecc.
  • ETF Sostenibili: investimenti in aziende con elevati standard ESG.
  • ETF Geografici: consentono la diversificazione attraverso titoli azionari di altri Paesi o aree territoriali.

Come funzionano gli ETF?

Per comprendere il funzionamento di un ETF, è importante conoscere il processo di creazione e negoziazione. Prima di essere quotati, i nuovi ETF devono ottenere l’approvazione dalle autorità di regolamentazione finanziaria del mercato in cui saranno scambiati. Ad esempio, negli Stati Uniti, lo sponsor dell’ETF presenta un piano alla Securities and Exchange Commission (SEC). In Europa il fondo deve essere conforme alle regolamentazioni dell’Unione Europea UCITS.

Una volta quotati, gli ETF vengono negoziati sui mercati azionari durante le sessioni di contrattazione. Gli investitori possono acquistare le quote o le azioni dell’ETF allo stesso modo in cui comprano azioni di una società. Il processo di creazione e riscatto consente ai partecipanti autorizzati, come i market maker o i trading desk di grandi investitori istituzionali, di consegnare i titoli sottostanti all’ETF in cambio di quote dell’ETF stesso.

Questo processo di creazione e riscatto delle azioni assicura che il prezzo dell’ETF rimanga allineato al suo valore patrimoniale netto (NAV). Gli azionisti dell’ETF detengono indirettamente i titoli che compongono il fondo e di solito ricevono un rapporto annuale sulle performance del fondo. Gli azionisti hanno diritto a una parte degli utili sotto forma di dividendi o interessi e potrebbero ricevere un valore residuo nel caso in cui il fondo venga liquidato.

Per fare trading su ETF occorre poi conoscere in che modo il fondo replica l’indice.

  • Esistono infatti ETF a replica fisica, dove il fondo acquista e detiene direttamente gli strumenti finanziari dell’indice di riferimento e mantiene una performance allineata a quella dell’indice, sebbene potrebbero verificarsi piccole differenze a causa di costi di gestione e altri fattori. Esempi di indici a replica fisica sono FTSE 100, Eurostoxx 50 e Dow Jones 30.
  • Gli ETF a replica sintetica adottano una strategia diversa: invece di acquistare gli strumenti finanziari, stipula contratti swap con una controparte finanziaria. Questa controparte si impegna a fornire il rendimento dell’indice in cambio di una commissione e dei rendimenti di un portafoglio collaterale. Questo tipo di ETF può essere utile per accedere a mercati difficilmente raggiungibili o costosi. Tuttavia, gli investitori principianti tendono a preferire gli ETF a replica fisica, poiché sono più semplici da comprendere e offrono una maggiore sicurezza.

Un’altra importante variabile da considerare è in che modo l’ETF gestisce e distribuisce i redditi generati:

  • ETF a distribuzione, che forniscono agli investitori pagamenti periodici in denaro derivanti dai guadagni generati dagli strumenti finanziari detenuti dall’ETF (interessi, dividendi, altri redditi).
  • ETF ad accumulazione, reinvestono gli utili nel portafoglio, acquistando ulteriori azioni o strumenti finanziari per aumentare l’esposizione al fondo e il suo valore complessivo. In questo modo, gli investitori vedono crescere il valore del loro investimento nel tempo senza ricevere pagamenti in denaro periodici.

Come fare trading su ETF

Per fare trading su ETF è necessario definire la propria strategia di investimento. Gli ETF sono negoziati nei loro mercati specifici (in Italia su ETFplus), e per acquistarli o venderli bisogna servirsi di un intermediario finanziario (una banca, un broker o una banca di investimenti).

Nonostante gli ETF siano spesso associati a un approccio a lungo termine, non sono esclusivamente destinati a questo tipo di strategia. Ad esempio, il QQQQ o «Cubes», uno degli ETF più famosi al mondo con l’indice Nasdaq 100 come sottostante, è noto per l’ampio utilizzo da parte dei trader intraday negli anni d’oro del settore tecnologico alla fine degli anni ’90 ed è ancora oggi l’ETF con il più alto volume di scambi giornalieri al mondo.

Grazie agli ETF, è possibile trarre vantaggio dai movimenti di interi mercati, offrendo opportunità di investimento altrimenti difficili da sfruttare senza questo strumento finanziario. Gli ETF consentono di assumere rapidamente posizioni su interi Paesi, regioni o settori specifici.

Esistono diverse strategie di trading sugli ETF che possono variare in base all’approccio preferito, alla tolleranza al rischio, all’orizzonte temporale e agli obiettivi generali di trading o di investimento.

Tra le strategie di trading sugli ETF più utilizzate dagli investitori troviamo:

  • il dollar-cost averaging: questa strategia permette di stabilire una media di prezzo nel tempo investendo regolarmente in un ETF, sfruttando le fluttuazioni di mercato. Sul mercato europeo questa strategia è meglio conosciuta come piano di accumulo del capitale (PAC);
  • l’asset allocation: questa strategia consente di costruire un portafoglio bilanciato, assegnando quote a settori o classi di asset specifici;
  • lo swing trading: sfrutta le oscillazioni di prezzo degli ETF per ottenere profitti a breve o medio termine;
  • la rotazione settoriale: questa strategia prevede lo spostamento degli investimenti tra settori in base alle tendenze economiche;
  • il trading sui trend stagionali per sfruttare le variazioni di prezzo degli asset in determinate stagioni;
  • il trading con CFD sugli ETF, per investire nel breve termine con i benefici della leva finanziaria;
  • l’hedging: una strategia che offre copertura contro i rischi di ribassi nel portafoglio.

Gli investitori possono combinare queste strategie in base alle proprie circostanze personali, creando un approccio personalizzato al trading sugli ETF.

Come scegliere i migliori ETF

Quando si tratta di scegliere gli ETF migliori per il proprio portafoglio, il proprio broker può essere un prezioso alleato. I broker dispongono di strumenti e risorse avanzate che consentono loro di analizzare e confrontare diversi ETF, tenendo conto di fattori chiave come l’andamento dell’indice sottostante, la diversificazione, i costi e la performance storica. Inoltre, essi hanno accesso a ricerche di mercato e analisi approfondite che possono fornire informazioni preziose sulle opportunità di investimento e sui rischi associati a determinati ETF.

Fineco Bank, con il suo ETF Center, offre un’ampia gamma di opportunità per investire online su ETF (Exchange Traded Funds) e ETC (Exchange Traded Commodities). Queste piattaforme regolamentate permettono di gestire e negoziare in modo semplice, trasparente e conveniente, consentendo di operare con un solo click su Paesi, indici o settori specifici.

Inoltre Fineco mette a disposizione dei propri clienti il Piano Replay, un sistema di investimento automatico per accumulare capitale su uno o più ETF attraverso piccoli investimenti mensili. Si tratta di una variante innovativa del classico Piano di accumulo del capitale (o PAC) che consente di stabilire quanto investire ogni mese su ogni singolo ETF in modo automatico, con un costo fisso al posto delle ordinarie commissioni di negoziazione.

Perché scegliere il sistema Replay?

Il vantaggio di questa soluzione di investimento risiede principalmente in una delle proprietà più significative degli ETF: i bassi costi di gestione che caratterizzano questi prodotti finanziari. Rispetto ai fondi comuni di investimento, gli ETF hanno costi di gestione molto inferiori, il che fa di essi il prodotto ideale per costituire un Piano di Investimento, data l’importanza del controllo e contenimento dei costi quando si effettua un investimento con finalità di risparmio e accumulo di capitale nel medio-lungo periodo.

Con il sistema Replay di Fineco, inoltre, il risparmio si estende anche alle commissioni di negoziazione: attivando un Piano Replay si paga infatti un canone mensile fisso che, suddiviso tra gli ETF inclusi nel piano, si traduce in una commissione unitaria notevolmente inferiore a quella ordinaria. Il vantaggio è significativo soprattutto per gli ETF esteri.

Conviene fare trading su ETF?

Fare trading su ETF può essere vantaggioso per diversi motivi. Ecco alcuni punti da considerare:

  • Diversificazione: gli ETF consentono agli investitori di ottenere esposizione a una vasta gamma di asset, come azioni, obbligazioni, materie prime e valute, attraverso un unico strumento negoziabile in borsa. Questa diversificazione aiuta a ridurre il rischio specifico legato a singoli titoli o settori.
  • Liquidità: gli ETF sono negoziati in borsa come le azioni, il che significa che possono essere comprati o venduti in qualsiasi momento durante le ore di mercato (dalle 9:04 alle 17:30 su ETFplus di Borsa italiana). Questa liquidità offre agli investitori la possibilità di entrare e uscire rapidamente dalle posizioni senza dover aspettare la chiusura dei fondi comuni d’investimento. Quanto più è grande l’ETF, tanto più è liquido;
  • Costi contenuti: gli ETF sono noti per avere costi relativamente bassi rispetto ad altre forme di investimento, come i fondi comuni d’investimento. Le commissioni di gestione degli ETF tendono ad essere più basse e ci sono spesso meno spese nascoste associate al trading.
  • Trasparenza: gli ETF pubblicano regolarmente l’elenco dei titoli che compongono il fondo, consentendo agli investitori di conoscere esattamente in cosa stanno investendo. Questa trasparenza aiuta gli investitori a prendere decisioni più informate e a valutare il livello di rischio associato al fondo.
  • Accessibilità: gli ETF sono disponibili su molte piattaforme di trading online e possono essere acquistati da investitori di diversi livelli, compresi quelli con un capitale limitato. Ciò consente a una vasta gamma di persone di accedere ai mercati finanziari e beneficiare delle opportunità di investimento offerte dagli ETF.

Tuttavia, è importante sottolineare che come per ogni forma di investimento, ci sono anche dei rischi da considerare. Il valore degli ETF può fluttuare in base alle condizioni di mercato e gli investitori potrebbero subire perdite. È fondamentale fare una ricerca adeguata, valutare i propri obiettivi di investimento e considerare i fattori di rischio prima di fare trading su ETF. Inoltre, consultare un professionista del settore, come un consulente finanziario o un broker, può essere di grande aiuto per prendere decisioni informate e adattate alle proprie esigenze finanziarie.

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