Lavorare in Comune senza concorso, ecco quando è possibile

Simone Micocci

11 Maggio 2024 - 15:37

Si può lavorare in Comune senza concorso pubblico? Sì, ma si tratta di casi isolati.

Lavorare in Comune senza concorso, ecco quando è possibile

Lavorare in Comune è uno degli obiettivi dichiarati di chi è alla ricerca di un posto fisso, specialmente quando c’è la possibilità di farlo alle dipendenze di quello di residenza così da non doversi neppure spostare troppo da casa.

Tuttavia, lavorare in Comune non è semplice, in quanto come per tutte le altre opportunità di impiego alle dipendenze della Pubblica amministrazione bisogna superare un concorso pubblico. E nel caso del Comune i posti a disposizione, specialmente nelle piccole realtà locali, sono molto pochi e presi d’assalto anche da chi proviene da altre città. Ricordiamo, infatti, che si può prendere parte a un concorso per un Comune anche se non si risiede altrove, purché in possesso dei requisiti di cittadinanza indicati nel bando (solitamente aperto persino agli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno).

Tuttavia, esistono anche delle possibilità di lavorare in Comune senza concorso pubblico, delle situazioni in cui la legge autorizza l’assunzione diretta di un candidato. Ovviamente si tratta di casi limitati, ossia di persone aventi un profilo tale da giustificare una tale tutela.

Una regola che vale per le assunzioni in Comune ma non solo. Questa tutela, infatti, si applica per qualsiasi altra diramazione della Pubblica amministrazione.

A maggior ragione, quindi, è importante fare chiarezza su quali sono i requisiti da soddisfare per poter “saltare” un concorso ed essere assunti direttamente dal Comune, nonché gli strumenti di cui enti locali e altre amministrazioni possono disporre per il reclutamento diretto.

Chiamata numerica per persone con disabilità

Chi fa parte delle categorie protette, in quanto disabile, ha diritto ad essere assunto nella Pubblica amministrazione secondo quanto previsto dall’articolo 35 del Decreto Legislativo n. 165/2001.

Infatti sia nel settore pubblico che in quello privato, la legge impone un certo numero di lavoratori invalidi, proporzionato al numero complessivo dei dipendenti:

  • il 7% se i dipendenti sono più di 50
  • due lavoratori, se il numero di dipendenti è compreso tra 36 a 50
  • un solo lavoratore, se il numero di dipendenti è compreso tra 15 a 35

Possono essere assunti al Comune, negli altri enti locali o PA, gli invalidi che hanno compiuto 18 anni e non hanno raggiunto l’età pensionabile. La chiamata numerica vale per coloro che:

  • sono invalidi civili (quindi affetti da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali o portatrici di handicap intellettivo), con invalidità superiore al 45% e i percettori di assegno ordinario di invalidità (articolo 1, comma 1, legge 12 giugno 1984, n. 222)
  • sono invalidi del lavoro con percentuale d’invalidità superiore al 33%
  • sono non vedenti o sordi
  • gli invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio

La chiamata numerica senza concorso pubblico avviene tramite avviamento del Centro per l’impiego ed è possibile soltanto nei profili per i quali si richiede come requisito la scuola dell’obbligo, e non titoli superiori.

La Pubblica Amministrazione, dopo la chiamata del Cpi, dovrà verificare la compatibilità dell’invalidità con le mansioni da svolgere.

Chiamata nominativa

Si può lavorare presso gli uffici comunali (o altre diramazioni della Pubblica Amministrazione) senza concorso nell’ipotesi di “chiamata nominativa”. Questa possibilità è riservata ad alcune categorie di persone:

  • le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata
  • le vittime del dovere e gli orfani dei morti per fatto di lavoro
  • i coniugi superstiti dei morti sul lavoro
  • i testimoni di giustizia

La chiamata nominativa può essere utilizzata come strumento di reclutamento di personale nei ruoli delle pubbliche amministrazioni fino al quinto livello retributivo e nei profili professionali del personale contrattualizzato nei Ministeri, fino all’ottavo livello retributivo.

Esternalizzazione

Altra via per lavorare in Comune e nelle altre pubbliche amministrazioni senza concorso (in scuole, università, enti locali e così via) è tramite “esternalizzazione”.

Questa procedura, però, ha natura eccezionale e temporanea e serve a reperire personale competente quando gli impiegati non possono o non sono in grado di risolvere determinati compiti o adempiere a mansioni specifiche.

Le persone inserite tramite esternalizzazione non devono superare alcun concorso pubblico, tuttavia il loro incarico è formalizzato con un contratto di lavoro autonomo e a tempo determinato. In nessun caso possono ottenere un contratto a tempo indeterminato.

La prestazione richiesta deve essere temporanea e altamente qualificata, e ne deve essere preventivamente indicata durata, compenso e modalità di svolgimento.

Il rinnovo è ammesso soltanto nel caso in cui la proroga sia necessaria a completare il progetto/prestazione iniziato e in fase di completamento.

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