Come mandare via di casa una persona sgradita?

Ilena D’Errico

29/07/2023

Ecco come mandare via di casa una persona sgradita a seconda dei casi e nel rispetto della legge.

Come mandare via di casa una persona sgradita?

L’ospitalità era un concetto sacro nell’antica Grecia, un vero e proprio vincolo protetto da Zeus. In effetti in molte culture è data notevole importanza all’accoglienza degli ospiti, ma in genere la buona educazione e la cordialità ne fanno una questione importante in gran parte del mondo. In ogni caso, non è mai obbligatorio accogliere un ospite e tantomeno questa accoglienza è irrevocabile.

Nessuno può rimanere in casa d’altri senza il loro consenso, nemmeno se l’accesso gli era stato dapprima consentito. Purtroppo, non tutti seguono la legge alla lettera e a volte si impongono, rifiutandosi di andarsene. Questo accade soprattutto in presenza di legami di parentela o coniugali, ad esempio in seguito a una separazione burrascosa. Vediamo quindi come mandare via di casa una persona sgradita secondo la legge e soprattutto senza rischiare conseguenze.

Persona sgradita in casa, quando è violazione di domicilio

Le modalità per mandare via di casa una persona sgradita non sono sempre esattamente le stesse, tutto dipende dagli eventuali diritti dell’ospite e dalla presenza o meno di un reato. I figli minori, per esempio, hanno tutto il diritto di rimanere in casa con i genitori e anzi sarebbero questi ultimi a commettere un reato cacciandoli. In linea generale, i componenti del nucleo familiare non possono essere deliberatamente allontanati, a meno che ci siano situazioni particolarmente gravi.

Per quanto riguarda gli estranei, o meglio, tutte le persone che normalmente non abitano nella casa in questione, invece l’allontanamento è molto più semplice. In particolare, l’ospite che rimane in una casa anche dopo che il proprietario ha revocato il suo consenso commette il reato di violazione di domicilio.

La violazione di domicilio è regolata dall’articolo 614 del Codice penale, il quale comprende espressamente la casistica citata stabilendo che chi si trattiene in un luogo privato contro la volontà dell’avente diritto è ugualmente punibile rispetto a chi vi si introduce fin dall’origine senza consenso. La violazione di domicilio, peraltro, si ha anche quando la permanenza avviene grazie alla violenza o all’inganno ed è punibile con la reclusione da 1 a 4 anni, ma la pena sale se il fatto è commesso con violenza.

La conseguenza è che chi si trova in casa una persona sgradita che non vuole andarsene può denunciarla presso le Forze dell’ordine e chiederne l’allontanamento.

Cacciare di casa un familiare

Come anticipato, esistono situazioni particolari in cui anche le persone che avrebbero di norma diritto a vivere all’interno dell’abitazione possono essere allontanate. I soggetti pericolosi possono essere sottoposti all’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, purché vi siano concreti elementi di pericolo, ad esempio per aver commesso i seguenti reati:

  • Lesioni personali aggravate;
  • violazione degli obblighi di assistenza familiare;
  • violenza sessuale;
  • tratta di persone;
  • riduzione in schiavitù;
  • atti sessuali con minore.

Queste situazioni particolarmente urgenti danno possibilità di ottenere l’allontanamento d’urgenza disposto dalla Polizia giudiziaria. Per l’allontanamento ordinario, invece, non è necessario che il soggetto in questione abbia commesso reati così compromettenti, ma è sufficiente che mini l’integrità psichica o fisica degli altri familiari, ad esempio con atti persecutori. Anche in questo caso è indispensabile denunciare la persona presso le Forze dell’ordine e avere così accesso alle tutele predisposte dalla legge.

Come mandare via da casa una persona sgradita

A prescindere dagli elementi specifici, non è possibile utilizzare la violenza per mandare via di casa una persona sgradita. È quindi bandito l’uso della forza, che se necessaria deve essere esercitata dalle Forze dell’ordine, anche nell’immediato se la persona non ha alcun diritto di rimanere lì. È poi importante sapere che quando la persona sgradita ha ancora un diritto, ad esempio il coniuge non ancora separato, non è possibile nemmeno cambiare la serratura per impedirgli l’ingresso. Altrimenti, si commetterebbe uno spossessamento illecito, che però non vale per chi non ha nemmeno il possesso del bene.

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