Concorsi scuola, assunzioni per 70 mila insegnanti in legge di Bilancio: quando verranno completate?

Giorgia Bonamoneta

29 Novembre 2022 - 18:36

La legge di Bilancio ha disposto 13 milioni di euro per i concorso della pubblica istruzione. Secondo il ministro Valditara non ci sono però i tempi tecnici per rispettare le richieste di Bruxelles.

Concorsi scuola, assunzioni per 70 mila insegnanti in legge di Bilancio: quando verranno completate?

Boom di assunzioni per le scuole e le università. Nella legge di Bilancio c’è spazio di manovra per l’assunzione di circa 70.000 nuovi insegnanti. Il comparto della scuola pubblica necessita di nuove assunzioni e di stabilizzare i precari. Nella legge di Bilancio sono così stati stanziati 13 milioni di euro per bandire concorsi tra il 2023 e il 2024 che avranno lo scopo di assumere almeno 70.000 insegnanti e coprire le richieste del Pnrr.

Il nuovo piano di formazione e reclutamento degli insegnanti rischia però di slittare. Infatti non ci sarebbero i tempi tecnici per la formazione e l’abilitazione di nuovi insegnanti. Alla richiesta dell’Unione Europea il nuovo governo non può che chiedere una proroga per raggiungere il target di assunzione richiesto per il Pnrr.

I ritardi sono dovuti a diverse questioni messe da parte già prima di settembre. Mario Pittoni, responsabile istruzione della Lega, ha fatto presente come i percorsi formativi e abilitanti all’insegnamento non dovrebbero più prevedere il tirocinio per chi già insegna e nessuna selezione d’ingresso. La semplificazione delle procedure prevede comunque un lungo percorso che allunga i tempi tecnici per l’assunzione entro il 2024 di 70.000 nuovi insegnanti.

Concorsi scuola in legge di Bilancio: cosa dice il testo

La legge di Bilancio ha trovato dei fondi aggiuntivi da destinare alla scuola. Si tratta di 13 milioni di euro che potranno essere destinati all’organizzazione di nuovi concorsi per il reclutamento del personale scolastico. Nella legge di Bilancio 2023 si legge che:

Con i decreti-legge n. 73 del 2021 e nn. 36 e 115 del 2022, è stata già avviata la citata riforma volta a perseguire le seguenti finalità richieste dalla UE: la tempestiva nomina del personale docente per l’anno scolastico 2021/2022; la semplificazione delle procedure concorsuali; l’immissione in ruolo del medesimo personale; la formazione, l’abilitazione e l’accesso in ruolo dei docenti; la previsione, per gli insegnanti di ruolo, di forme di premialità e progressioni di carriera.

Non mancano però critiche come quella dell’Associazione nazionale insegnanti e formatori (Anief) che parla di “record di precari”. Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, ha spiegato come da due anni sia bloccato il concorso abilitante a cui avevano richiesto di partecipare migliaia di insegnanti, con tanto di pagamento di una tassa d’iscrizione.

Ci sono diversi altri dubbi in merito a quanto incluso nella legge di Bilancio 2023 e il sindacato ha annunciato che presenterà specifiche proposte sul reclutamento del personale scolastico, anche chiedendo la riforma, la revisione e l’aggiornamento in Parlamento del Pnrr per quanto riguarda il sistema di formazione e reclutamento di insegnanti.

Concorsi scuola per assunzioni entro il 2024: è corsa contro il tempo

La legge di Bilancio e il documento Pnrr prevedono nuove assunzioni entro il 2024. Per l’esattezza sono richieste almeno 70.000 assunzioni nel comparto di scuola e università, ma solo una piccola percentuale di questi potranno essere “precari”. Nella legge di Bilancio sono stati trovati 13 milioni di euro per bandire nuovi concorsi tra il 2023 e il 2024. Considerando la richiesta dell’Unione europea per l’assunzione di nuovi insegnati, e non dei precari storici, non sembrano però esserci i tempi tecnici.

Secondo il nuovo regime di reclutamento e formazione degli insegnanti i tempi sono piuttosto lunghi e, come ha fatto notare il ministro dell’Istruzione Valditara la scorsa settimana, non c’è il tempo di formare e abilitare i nuovi insegnanti secondo le richieste di Bruxelles. Nuovi concorsi per la scuola sono quindi in programma, ma si tratta dei classici concorsi annuali e non di concorsi extra per l’assunzione di personale previsto nel Pnrr. I fondi ci sono, ma i candidati potrebbero mancare.

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