Coronavirus: verso una normalità militarizzata. Il caso Indonesia

Violetta Silvestri

26/05/2020

Il mondo alle prese con la nuova normalità si scopre sempre più militarizzato. Cittadini liberi di uscire, ma secondo regole di sicurezza e controllati dall’esercito: il caso Indonesia.

Coronavirus: verso una normalità militarizzata. Il caso Indonesia

La transizione verso la normalità sarà garantita dai militari: questa la decisione dell’Indonesia per fronteggiare la Fase 2 della pandemia.

Il popoloso Stato asiatico è alle prese con le misure di sicurezza e distanziamento fisico come in tutte le parti del mondo. Ogni nazione sta escogitando piani strategici per evitare l’impennata dei contagi e riavviare i cittadini a una vita più libera e normale.

Se, però, nel nostro Paese si discute sull’opportunità o meno di arruolare assistenti civici cittadini, in altri Stati non c’è alcuna esitazione a dispiegare in modo massiccio soldati.

Come in Indonesia, dove polizia ed esercito garantiranno la sicurezza. E il controllo delle persone.

L’Indonesia verso la normalità “grazie” all’esercito

I militari indonesiani hanno ordinato lo spiegamento di centinaia di migliaia di soldati e poliziotti per controllare il rispetto delle regole su come indossare le mascherine e mantenere le distanze in sicurezza.

Quasi 350.000 ufficiali sorvegliano le strade, i trasporti pubblici, i centri commerciali e i siti turistici in quattro province e 25 città, tra cui la capitale Giacarta.

Monitorare le persone, affinché possano svolgere le proprie attività e allo stesso tempo stare al sicuro dalla COVID-19 e avviare la transizione verso la normalità: queste le motivazioni indonesiane all’uso dei militari.

Il presidente Joko Widodo ha affermato che le misure aiuteranno a proteggere la salute e l’economia del popolo. Queste le sue parole:

“Vogliamo rimanere produttivi ed essere ancora al sicuro dal coronavirus. Nella nuova normalità, i militari e la polizia controlleranno la folla per garantire che le persone diventino più disciplinate.”

In Indonesia, i casi sono aumentati nelle ultime settimane portando il totale a oltre 22.700 e quasi 1.400 vittime. Quasi 100 milioni di persone nelle province più popolose del Paese sono sottoposte a blocchi parziali ancora a maggio.

Soldati in strada in Indonesia: basterà contro il virus?

Per salvare il Paese da una ripresa del virus e dall’aumento dei contagi, l’esercito basterà?

In realtà sono diverse le osservazioni sul caso indonesiano. Secondo Pandu Riono, un epidemiologo dell’Università dell’Indonesia, il Governo deve educare la comunità sui protocolli sanitari con un linguaggio semplice e rafforzare la sua capacità di test.

Una nuova vita normale non sarà mai tranquilla senza tamponi”: questo il messaggio degli esperti, che coglie il punto debole di molti Stati del mondo.

Le parole d’ordine, anche per l’Indonesia, dovrebbero essere tracciabilità, isolamento, test. Più che l’esercito schierato, la popolazione ha bisogno di misure davvero efficaci.

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