Coronavirus: lo strano (e inquietante) caso della Corea del Nord

Violetta Silvestri

23/03/2020

Coronavirus: nel mondo si lotta contro l’epidemia, tranne che in Corea del Nord. Davvero la nazione asiatica è esente da contagi? Lo strano caso coreano, tra informazioni mistificate e test missilistici.

Coronavirus: lo strano (e inquietante) caso della Corea del Nord

Più di 160 Paesi nel mondo stanno lottando contro il coronavirus, ormai diffuso quasi ovunque. Tranne che in Corea del Nord. Possibile?

La nazione asiatica continua a dichiarare ufficialmente di non avere contagi. Le notizie che trapelano da Pyongyang in modo quasi clandestino, però, sono contrastanti e farebbero intravedere scenari poco rassicuranti.

Il punto più inquietante è proprio questo: nessuno sa con certezza se qualcuno nella Corea del Nord abbia già contratto il coronavirus e la situazione del Paese resta avvolta in un mistero allarmante.

E mentre a livello globale si lotta contro una terribile epidemia, mostrando scene di morte e fragilità, Kim Jong-un diffonde l’immagine di una nazione forte e invincibile. Invece dei test per il coronavirus, lo Stato lancia quelli missilistici, con tanto di foto di militari impegnati in esercitazioni.

Il mistero del coronavirus in Corea del Nord: nessun contagio

Già a febbraio, quando la Cina era nel pieno della crisi sanitaria per l’epidemia, un funzionario del Comitato per la salute di emergenza della Corea del Nord aveva rilasciato dichiarazioni rassicuranti e ufficiali:

“Non è emerso un nuovo paziente affetto da coronavirus.”

Questa continua a essere la verità secondo le autorità nazionali. L’immagine che ufficialmente sta diffondendo il Paese è quella dello Stato forte, sovrano, inattaccabile, impegnato in piani di precauzione anti-infezione rigorosi ed efficaci.

Un rapporto pubblicato sul giornale governativo Rodong Sinmun, ad esempio, ha riferito che un funzionario del partito locale è stato punito per aver violato le misure di prevenzione dal coronavirus a livello nazionale.

Nel documento si legge che:

“Nell’attuale situazione in cui si intensifica la campagna contro il COVID-19, è una questione politica importante che tutte le persone osservino gli standard e gli ordini stabiliti dal sistema antiepidemia di emergenza dello Stato.”

Alcuni osservatori stranieri hanno notato che in realtà il regime della Corea del Nord è ben strutturato per imporre restrizioni anche molto severe per evitare i contagi. Inoltre, sicuramente la decisione di chiudere i confini o di rifiutare l’ingresso a viaggiatori cinesi o stranieri, ha avuto effetti positivi.

Considerando, però, la capillarità del virus e la facilità di diffusione è molto probabile che alcuni nordcoreani siano già infetti.

La Corea del Nord nasconde una realtà drammatica?

In Corea del Sud, tra i Paesi più colpiti al mondo, analisti e medici sono molto scettici sulle affermazioni di Pyongyang. Chi ha fonti nella Corea del Nord, inoltre, afferma che il virus sta già devastando il Paese.

Al Jazeera riporta che un attivista originario della Corea del Nord che ora dirige l’Associazione dei disertori con sede a Seoul, ha dichiarato di aver sentito notizie sulla presenza del COVID-19 nella nazione nordcoreana.

Ci sarebbe lo Stato di emergenza nel Paese e il primo caso sarebbe stato confermato il 27 gennaio. Inoltre, l’esercito popolare avrebbe bloccato strade e ferrovie.

Le mascherine verrebbero introdotte clandestinamente nel Paese attraverso la Cina e quelle provenienti dalla Corea del Sud sarebbero vendute sul mercato nero e donate a funzionari di alto livello.

Il mistero sul coronavirus in Corea del Nord resta fitto. Ma comincerebbero ad esserci indizi su una situazione non proprio sotto controllo.

Si sa, infatti, che c’è stato uno scambio di lettere tra Seoul e Pyongyang, oltre che con gli Stati Uniti di Donald Trump. Una richiesta di aiuto dal regime di Kim Jong-un?

Coronavirus in Corea del Nord: cosa aspettarsi?

Mentre tutto il mondo si occupa di coronavirus, la Corea del Nord è impegnata nello sviluppo missilistico e militare della sua nazione, ribadendo l’inesistenza di focolai.

Ci si chiede, però, quale prezzo sarebbe costretta a pagare la nazione in caso di scoppio dell’epidemia. Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito che il sistema sanitario della Corea del Nord è in una cronica situazione di carenza di risorse.

Spesso non riesce a soddisfare nemmeno le esigenze di cure e assistenza quotidiane dei cittadini e sarebbe difficile gestire eventuali malati da coronavirus in numeri così elevati.

Un esteso focolaio nel Paese, inoltre, sarebbe devastante per il popolo nordcoreano, visto che l’economia sta già soffrendo a causa delle sanzioni restrittive e dei danni subiti dalla peste suina.

Malnutrizione e presenza di malattie croniche non curate sono in grande aumento tra la popolazione stando ai dati ONU. Probabilmente, in pochi riuscirebbero a sopravvivere al coronavirus.

Questo potrebbe essere il motivo - davvero inquietante - per cui la Corea del Nord sta mantenendo segreti i dati sui contagi.

Iscriviti a Money.it