Cos’è l’Aire, come e quando iscriversi

Caterina Gastaldi

18 Ottobre 2022 - 13:26

I cittadini italiani trasferiti all’estero da più di 12 mesi hanno l’obbligo di iscriversi all’Aire per poter esercitare diversi diritti.

Cos’è l’Aire, come e quando iscriversi

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, conosciuta più comunemente con l’acronimo Aire, permette a quei cittadini italiani che si trovano all’estero per un lungo periodo, e che intendono rimanerci, di esercitare diversi diritti a distanza, senza aver bisogno di tornare in Italia.

L’iscrizione all’anagrafe è sia un diritto quindi, sia un dovere, oltre a essere tra i presupposti necessari per determinare la residenza fiscale di una persona, essendo un requisito necessario (ma non sufficiente) per non venire considerati fiscalmente residenti in Italia. Vediamo di seguito come funziona, quando è necessario iscriversi, e come si fa.

Cos’è l’Aire e a cosa serve

L’Aire è l’anagrafe che raccoglie tutti i nominativi dei cittadini italiani residenti all’estero per un periodo maggiore di 12 mesi. Viene gestita dai singoli Comuni, attraverso i dati provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero.

L’iscrizione all’Aire non è solo un diritto dei cittadini, ma anche un dovere, ed è il presupposto necessario per poter utilizzare una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero. Permette inoltre l’accesso a diversi diritti fondamentali, come:

  • la possibilità di esercitare il diritto di voto per referendum ed elezioni politiche per corrispondenza;
  • possibilità di votare per l’elezione dei rappresentanti italiani per il Parlamento Europeo negli appositi seggi organizzati dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’Ue;
  • la possibilità di rinnovare la patente;
  • infine, essendo iscritti all’Aire si ha la possibilità di ottenere il rilascio e il rinnovo di certificazioni, documenti di viaggio, e di identità.

Chi deve iscriversi

A essere tenuti a iscriversi sono i cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi e tutti coloro che, essendo già residenti all’estero, ottengono la cittadinanza italiana a qualsiasi titolo.

Esistono anche delle categorie di persone che non sono tenute invece a iscriversi all’Anagrafe dei cittadini all’estero, e sono coloro che rientrano nelle seguenti categorie:

  • i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture Nato, quando dislocate all’estero;
  • i lavoratori stagionali;
  • tutti coloro che si recano all’estero per un periodo inferiore ai 12 mesi (ossia un anno);
  • tutti quei dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari rispettivamente del 1961 e del 1963.

Come ci iscrive all’Aire

Per poter procedere con l’iscrizione è necessario, prima di tutto, procedere con la dichiarazione di trasferimento della residenza all’ufficio consolare della circoscrizione di immigrazione entro un massimo di 90 giorni dall’immigrazione.

A seguito di ciò, si può procedere con l’iscrizione all’Aire, che può avvenire in due modalità differenti:

  • la prima è utilizzando il portale FAST.it, al quale si può accedere attraverso lo Spid. Il portale in questione è ideato con lo scopo di sostenere e aiutare i cittadini residenti all’estero, permettendo di comunicare da casa propria, ovunque, con la pubblica amministrazione italiana;
  • la seconda modalità è attraverso la compilazione degli appositi moduli di richiesta, reperibili nei portali degli uffici Consolari, ai quali sarà necessario allegare la documentazione richiesta per provare l’effettiva residenza nel luogo di interesse, oltre a una copia del documento di identità.

L’iscrizione all’Aire può anche avvenire d’ufficio, nel caso in cui l’Ufficio Consolare venisse a conoscenza di informazioni che lo comportino.
In ogni caso l’intero processo è completamente gratuito.

Cosa comporta l’iscrizione all’Aire

Prima di tutto, è necessario sottolineare che la sola iscrizione all’Aire non comporta anche il conseguente cambio di residenza fiscale, ma si tratta di un requisito richiesto perché questo possa avvenire.

Nel momento in cui avviene l’iscrizione, questo implica anche la cancellazione dalla residenza del cittadino dal territorio della Repubblica (cancellazione dall’A.P.R., ovvero l’Anagrafe della Popolazione Residente), oltre al dovere di mantenere aggiornata l’Aire quando necessario, informando in caso di:

  • perdita della cittadinanza italiana;
  • trasferimento della propria abitazione o residenza all’estero, di particolare importanza per poter votare e ricevere la documentazione;
  • eventuali modifiche dello stato civile, come in caso di matrimonio o divorzio.

Come avviene la cancellazione

La cancellazione dai registri dell’Aire può avvenire in diversi modi, tra cui:

  • morte, anche presunta;
  • perdita della cittadinanza italiana;
  • per registrazione all’Anagrafe della Popolazione Residente;
  • per irreperibilità presunta, salvo prova contrario, quando sono trascorsi 100 anni dal momento di nascita, oppure dopo l’effettuazione di due rilevazioni successive, oppure nel caso in cui non risulti più valido l’indirizzo all’estero e non sia possibile trovare quello nuovo.

Cosa succede quando si rientra in Italia

Quando un cittadino italiano iscritto all’Aire dovesse decidere di tornare a vivere in Italia in pianta stabile, dovrà presentarsi al nuovo Comune in cui ha deciso di prendere la residenza e dichiarare il nuovo indirizzo.
Una volta fatto, nella stessa data, sarà il Comune a provvedere alla cancellazione del nome dell’interessato all’interno dell’Aire, attraverso la sua iscrizione all’APR (Anagrafe Popolazione Residente).

Sarà il Comune, poi, ad avere cura di comunicare in maniera ufficiale la data di decorrenza del rimpatrio al Consolato interessato, che provvederà a registrare quanto dovuto. Il cittadino non ha quindi altri obblighi in questo caso.

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