Cos’è la valutazione di impatto ambientale

Caterina Gastaldi

7 Settembre 2022 - 18:51

La valutazione di impatto ambientale è una procedura necessaria a individuare l’impatto di un determinato progetto in maniera preventiva.

Cos’è la valutazione di impatto ambientale

In determinati casi previsti dalla legge prima di procedere con la costruzione di un edificio o una struttura è necessario fare una valutazione di impatto ambientale, o VIA. Si tratta di un atto amministrativo necessario a individuare gli effetti della costruzione sull’ambiente circostante e sulle persone, la fauna, e la flora che lo abitano, permettendo in questo modo di andare a risolvere eventuali problematiche e migliorare il progetto stesso, eliminandone così gli effetti negativi.

Le fasi che compongono il processo per arrivare alla valutazione dell’ impatto ambientale sono diverse, e l’intero processo può risultare lungo. Per ovviare a questo problema nel 2017 è stata introdotta la possibilità, in alcune situazioni, di richiederne una versione semplificata. Possono esserci inoltre alcuni casi particolari in cui questa valutazione non è prevista.
Di seguito quindi tutte le casistiche e le informazioni da conoscere.

I concetti della valutazione

Viene introdotta attraverso la Direttiva Comunitaria 85/337/CEE, il 17 giugno del 1985. La valutazione di impatto ambientale intende prevenire o minimizzare gli effetti negativi di una struttura sull’ambiente circostante.

Questo strumento di politica ambientale per riuscire nei suoi intenti si muove attorno a quattro concetti principali, che prevedono:

  • prevenzione: ovvero l’analisi di tutti i possibili impatti ambientali che deriverebbero dalla costruzione del progetto in esame. Il fine di questa fase non è solo quello di prevenire i problemi, ma anche di migliorare l’ambiente e la qualità della vita;
  • integrazione: vengono analizzate le diverse componenti ambientali e le integrazioni, anche cumulative, degli effetti possibili;
  • confronto: è prevista la presenza di dialogo tra chi progetta l’opera e chi deve autorizzarla;
  • partecipazione: attraverso la pubblicazione della domanda di autorizzazione e possibilità di consultazione della stessa viene aperto un processo di valutazione da parte dei cittadini, in un’ottica di maggiore trasparenza.

Cosa viene valutato

Durante la valutazione viene tenuto conto non solo dei diversi fattori ambientali dei luoghi coinvolti, ma anche delle correlazioni tra loro, andando a stimare l’impatto che il progetto può avere su questi, sia in maniera diretta, sia indiretta.
Nello specifico viene tenuto conto dei seguenti elementi:

  • la correlazione tra essere umano, fauna, e flora e gli effetti conseguenti;
  • quella tra acqua, aria, i fattori climatici, e il paesaggio circostante;
  • beni materiali e patrimonio culturale.

Vengono confrontati i benefici in termini monetari con i possibili danni che il progetto in questione potrebbe portare a tutti gli elementi precedenti, proponendo anche soluzioni per risolverli. Lo scopo della valutazione non è solo quello di evitare un peggioramento delle condizioni di vita, ma, dove possibile, migliorarle.

Per esempio, nel caso di un progetto molto inquinante si terrà conto dell’effetto positivo portato dalla nascita di molti posti di lavoro, che dovrà però venire confrontato anche con il rischio di un aumento di malattie e l’inquinamento ambientale.

Fasi della valutazione

La VIA si suddivide in diverse fasi, come stabilito dalla normativa italiana.
Queste prevedono:

  • verifica di assoggettabilità, detto screening;
  • scoping, ovvero la definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale;
  • la presentazione e la conseguente pubblicazione del progetto;
  • segue lo svolgimento delle consultazioni;
  • valutazione delle consultazioni e dello studio;
  • decisione riguardo la VIA;
  • informazione sulla decisione;
  • monitoraggio.

I professionisti adibiti al rispetto di questa procedura e all’analisi dell’impatto sono personale altamente qualificato, come architetti o geometri, che hanno frequentato corsi specialistici al riguardo.

Soggetti interessati

Gli ambiti di competenza della VIA includono diversi progetti, sia di competenza statale, sia di competenza regionale. La lista completa è presente all’interno dell’allegato 1, allegato anche a questo articolo.

A titolo esplicativo comunque alcuni di questi progetti, a livello statale, sono: impianti nucleari, raffinerie, autostrade, o acciaierie. Quelli di competenza regionale invece includono i progetti legati alla costruzione di impianti eolici o di smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi, per esempio, oppure relativi all’agricoltura o l’industria estrattiva.

Soggetti interessati VIA
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Novità del 2017

Attraverso il decreto legge 104/2017 sono state introdotte alcune novità riguardanti la VIA, principalmente legate a una riduzione dei tempi del processo di valutazione.
Dal 2017 infatti è possibile richiedere per i progetti di competenza statale un “provvedimento unico ambientale”, che si sostituisce ai titoli abilitativi e autorizzativi della VIA.

Dal 2017 inoltre sono state rese omogenee le regole sul territorio nazionale e si è proceduto alla digitalizzazione del processo, oltre all’introduzione di un processo di pre-screening, per poter individuare tutte le procedure che sarà necessario avviare in caso di modifiche o adeguamenti tecnici.

Casi di esenzione

In alcuni casi particolari è possibile che il progetto venga esentato. Si tratta di situazioni uniche, come per i progetti destinati alla difesa nazionale, nel caso in cui la VIA possa pregiudicare gli scopi di difesa. In situazioni del genere ogni singolo caso verrà preso in esame prima di venire esentato o meno.

Possono anche essere esentati quei progetti considerati d’urgenza, e quindi atti a “salvaguardare l’incolumità delle persone e di mettere in sicurezza gli immobili da un pericolo imminente o a seguito di calamità”. Verrà comunque presa in esame la possibilità di attuare una valutazione alternativa alla VIA, anche per queste situazioni.

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