Crisi di governo, qual è lo scenario migliore per l’Italia? Il sondaggio

Alessandro Cipolla

18/07/2022

Un sondaggio di Money.it sull’attuale crisi di governo: elezioni anticipate, un nuovo governo o stessa maggioranza, qual è lo scenario migliore per l’Italia?

Crisi di governo, qual è lo scenario migliore per l’Italia? Il sondaggio

Crisi di governo, qual è lo scenario migliore per l’Italia? Questo è il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai lettori in attesa del discorso che Mario Draghi terrà mercoledì prossimo alle Camere, con il presidente del Consiglio che ancora non ha deciso se confermare le proprie dimissioni oppure andare avanti con una maggioranza che potrebbe non includere più il Movimento 5 Stelle dopo lo strappo della scorsa settimana.

SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI

L’Italia è nel pieno di una crisi di governo e, allo stato delle cose, sembrerebbero essere quattro le possibili vie di uscita dopo le dimissioni presentate, e poi subito respinte da Sergio Mattarella, da parte di Mario Draghi.

Il primo scenario è quello di una tregua tra Palazzo Chigi e il Movimento 5 Stelle, con il governo che così potrebbe andare avanti senza un cambio di maggioranza. L’ex numero della Bce però potrebbe andare avanti anche senza i grillini, per un Draghi-bis che comunque potrebbe contare su una buona maggioranza parlamentare.

Il terzo scenario invece è quello di un governo tecnico che accompagni il Paese fino a marzo 2023, scadenza naturale di questa legislatura, mentre l’ultima opzione è quella più drastica: delle elezioni anticipate che si potrebbero svolgere a fine settembre.

Con questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, Money.it ha voluto capire quale potrebbe essere per i lettori il migliore epilogo di questa crisi di governo.

Un sondaggio sulla crisi di governo

Come finirà questa crisi di governo? In attesa dell’intervento di Mario Draghi alle Camere, tutte le opzioni presenti nel sondaggio restano sul tavolo vista la machiavellica complessità della situazione che si è venuta a creare.

In questo momento infatti le trame politiche sono legate a doppio filo alle grandi problematiche di questi tempi: la guerra in corso, la crisi economica conseguente, le scadenze del Pnrr e la pandemia.

In un contesto differente questa travagliata legislatura sarebbe terminata già da molto tempo, ma adesso considerando anche le tempistiche per l’approvazione della legge di Bilancio non appare semplice sciogliere le Camere.

Se Mario Draghi però dovesse confermare le proprie dimissioni, visto il veto di Lega e Forza Italia a un prosieguo di un governo che veda presente anche il Movimento 5 Stelle, le elezioni anticipate a quel punto sarebbero inevitabili.

L’unica alternativa sarebbe quella di un governo tecnico imposto dal Colle vista la complessità del momento e il rischio di non approvare, entro la fine dell’anno, la delicatissima legge di Bilancio. In questo caso le elezioni si andrebbero a svolgere come da calendario la prossima primavera.

La soluzione più naturale a questa crisi di governo però sarebbe un Draghi-bis, visto che una fuoriuscita del Movimento 5 Stelle dalla maggioranza dovrebbe provocare un nuovo esodo di parlamentari pentastellati verso i lidi dimaiani.

Numericamente Draghi potrebbe andare avanti anche senza una ulteriore divisione del Movimento 5 Stelle, ma resta da capire quanta voglia abbia il presidente del Consiglio di restare a Palazzo Chigi.

Senza i 5 Stelle ci sarebbero da affrontare i prossimi delicati mesi con la Lega nelle vesti di partito decisivo per la tenuta numerica della maggioranza, non il massimo visto che in campagna elettorale difficilmente Matteo Salvini potrebbe fare sconti al banchiere.

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