Disfatta Europa: tutti i numeri di un’economia in crisi

Violetta Silvestri

12 Novembre 2022 - 12:43

La crisi economica in Europa è scritta nei dati di crescita, in contrazione, e inflazione che ancora non vede il picco. Tra i nuovi numeri sull’Ue e quelli del Regno Unito, il quadro è cupo.

Disfatta Europa: tutti i numeri di un’economia in crisi

L’Europa è in crisi e le prospettive sono cupe: tra inflazione e recessione, il vecchio continente, considerando anche le malconce finanze del Regno Unito, si avvia verso un periodo assai complesso.

Come sintetizzare la crisi economica in corso? Numeri e previsioni di questa settimana hanno aggiornato il quadro della situazione attuale e messo in evidenza scenari cupi.

L’economia del Regno Unito si è contratta nell’ultimo trimestre per la prima volta dall’inizio del 2021 in quello che è probabilmente l’inizio di una prolungata recessione, mentre le prospettive per l’area dell’euro sono peggiorate anche sotto il peso delle pressioni inflazionistiche.

Tutti i numeri dell’economia in crisi in Europa.

Regno Unito sempre più nei guai: è già recessione

L’economia del Regno Unito si è ridotta nel terzo trimestre per la prima volta dai tempi della pandemia, poiché la crisi del costo della vita ha compresso la spesa.

Il prodotto interno lordo è sceso dello 0,2%, segnando l’inizio di quella che dovrebbe essere una recessione prolungata. La Gran Bretagna è l’unica economia del Gruppo dei Sette che deve ancora riprendersi completamente dai crolli del Covid.

In termini di produzione, c’è stato un rallentamento nel trimestre per i servizi, la produzione e l’edilizia; il settore dei servizi ha rallentato fino a raggiungere una produzione stabile nel trimestre, trainato da un calo dei servizi rivolti ai consumatori, mentre il settore della produzione è sceso dell′1,5% nel terzo trimestre del 2022, compresi i cali in tutti i 13 sottosettori del settore manifatturiero: questa la sintesi dell’ufficio nazionale di statistica.

Inoltre, la crescita salariale e l’attività di assunzione sono diminuite in ottobre poiché la prospettiva di una recessione ha suscitato nuova cautela tra i datori di lavoro e ha raffreddato il mercato del lavoro.

La scorsa settimana la Bank of England ha previsto la recessione più lunga del Paese, suggerendo che la contrazione iniziata nel terzo trimestre durerà probabilmente fino al 2024 e manderà la disoccupazione al 6,5% nei prossimi due anni.

La nazione deve affrontare una crisi storica del costo della vita, alimentata da una compressione dei redditi reali dovuta all’aumento dei prezzi dell’energia e dei beni commerciabili. La banca centrale ha recentemente imposto il suo più grande aumento dei tassi di interesse dal 1989 mentre i politici tentano di domare l’inflazione a due cifre.

In Ue saranno mesi duri tra inflazione e crescita

Secondo la Commissione europea, la zona euro affronterà un inverno cupo, mentre una recessione morde proprio mentre l’inflazione a due cifre attanaglia la regione e infuria la guerra in Ucraina. Dei 15 Paesi della zona euro sui quali la Commissione ha fornito una previsione trimestrale del Pil, ognuno di loro soffre avrà un periodo di tre mesi di contrazione.

Si stima che la crescita dei prezzi sarà ora in media dell’8,5% quest’anno e del 6,1% nel 2023, entrambe previsioni nettamente superiori a quelle fatte a luglio.

La proiezione per l’espansione economica del 2022 è del 3,2%, aumentata solo a causa della performance finora migliore del previsto. Per il prossimo anno, tuttavia, la Commissione prevede una crescita di appena lo 0,3%, in calo rispetto a una precedente previsione dell’1,4%.

La Germania, la più grande economia della regione, si ridurrà più di qualsiasi altro membro della zona euro nel 2023, secondo le previsioni.

Tra l’elevata incertezza, le forti pressioni sui prezzi dell’energia, l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, un contesto esterno più debole e condizioni di finanziamento più restrittive dovrebbero far precipitare l’Ue, l’area dell’euro e la maggior parte degli Stati membri nella recessione. Si prevede che l’aumento delle pressioni sui prezzi abbia spostato il picco di inflazione a fine anno.

Per il 2022, si arriverà a un’inflazione al 9,3% nell’Ue e a un tasso del 7% nel 2023.

Da evidenziare che gli andamenti dell’inflazione nel Nord del continente hanno aggravato il rischio di un’incombente recessione nella regione, poiché la crescita dei prezzi al consumo in Norvegia e Danimarca ha raggiunto livelli che non si vedevano da decenni. L’inflazione in Norvegia è aumentata inaspettatamente al 7,5% il mese scorso, il ritmo più veloce dal 1987, mentre in Danimarca è salita al massimo da 40 anni del 10,1% a settembre.

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