Equo compenso, in arrivo nuove regole sui salari: cosa cambierà e per chi

Stefano Rizzuti

20 Gennaio 2023 - 09:53

Approda nell’Aula della Camera dei deputati il disegno di legge sull’equo compenso per i professionisti: ecco cosa cambierà e per chi ci saranno novità sul fronte di pagamenti e salari.

Equo compenso, in arrivo nuove regole sui salari: cosa cambierà e per chi

Il disegno di legge sull’equo compenso dei professionisti arriva in Aula alla Camera. La commissione Giustizia di Montecitorio ha dato il via libera alla proposta che regolamenta l’equo compenso dei professionisti iscritti agli ordini e ai collegi. Possiamo dire, semplificando, che si tratta di una sorta di salario minimo per molti professionisti, a cui dovrà essere riconosciuto un compenso parametrato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto.

Il via libera della commissione è arrivato nonostante le proteste del Pd, che chiede più tempo per discutere il testo. La proposta riprenderà il suo iter in Aula dopo essere stata bloccata al Senato durante la scorsa legislatura. Il testo verrà discusso a Montecitorio a partire dal 23 gennaio.

Carolina Varchi, deputata di Fdi e relatrice del provvedimento in commissione, ritiene che questo disegno di legge possa essere l’occasione per tutelare i professionisti e per regolamentare le remunerazioni per le prestazioni professionali. Ma cosa prevede il testo e cosa potrebbe cambiare dal punto di vista dei pagamenti delle prestazioni di questi lavoratori?

Equo compenso, la discussione alla Camera

Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, chiede di approvare il disegno di legge in tempi brevi, evitando lungaggini durante la discussione in Parlamento. Si oppone, a questa ipotesi, il Pd con Chiara Gribaudo, che chiede invece di riscrivere le norme. Sisto riconosce la fondatezza dei dubbi sulle situazioni che non rientrano negli ordini e sulle sanzioni ai professionisti, ma il proposito è quello di modificare le norme in un secondo momento, approvando subito il disegno di legge sotto questa forma.

Cosa prevede la legge sull’equo compenso

Il disegno di legge sull’equo compenso riguarda i professionisti iscritti a ordini e collegi. Per loro deve essere prevista la corresponsione di una giusta remunerazione, proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e conforme ai parametri sulla determinazione dei compensi per le singole categorie previste dai decreti ministeriali.

Per quanto riguarda l’applicazione dell’equo compenso, le regole varranno in caso di prestazioni con quelli che vengono definiti come contraenti forti, per esempio le imprese bancarie e assicurative o le realtà imprenditoriali con almeno 50 dipendenti e un fatturato minimo da 10 milioni di euro annui.

Remunerazione equo compenso, cosa devono fare i professionisti

Le novità che verranno introdotte da questo disegno di legge non riguarderanno solo i contraenti, ma anche gli ordini e i collegi che dovranno adottare provvedimenti deontologici con lo scopo di applicare delle sanzioni al professionista che non pretende l’equo compenso.

In sostanza anche il professionista, con questo sistema, rischia di essere sanzionato in caso di mancata applicazione delle remunerazioni di riferimento. Una previsione che non piace ai sindacati né al Pd, secondo cui così vengono colpiti non i committenti ma i professionisti sottopagati. Problema che per Gribaudo si aggiunge a quello dei professionisti non iscritti agli ordini.

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