Euro dollaro in lieve rialzo, ma tutto può cambiare. Cosa aspettarsi?

Violetta Silvestri

27 Febbraio 2024 - 10:59

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La coppia EUR/USD scambia in moderato rialzo, in attesa di dati macro cruciali e di ulteriori indicazioni sui tassi da parte di Fed e Bce. Cosa può cambiare e influenzare l’euro dollaro?

Euro dollaro in lieve rialzo, ma tutto può cambiare. Cosa aspettarsi?

La coppia EUR/USD oscilla intorno a 1,0850 nella sessione europea di martedì 27 febbraio.

L’euro dollaro è supportato da un contesto in cui il biglietto verde è indebolito e i commenti sui tagli ai tassi da parte della Bce restano cauti (quindi orientati a una politica monetaria ancora restrittiva pur senza ulteriori rialzi del costo del denaro).

La settimana appena cominciata sarà cruciale anche per il Forex, con una serie di dati macro molto attesi che possono scuotere i mercati anche valutari. Ecco perché tutto può ancora succedere all’euro dollaro.

EUR/USD: la coppia in lieve aumento per questi motivi

La coppia EUR/USD consolida il buon rimbalzo di lunedì 26 febbraio nel range 1,0815-1,0810 e guadagna una certa trazione positiva per il secondo giorno consecutivo martedì.

Come si legge in un’analisi di Fxstreet, i prezzi spot si sono mantenuti su aumenti modesti durante l’inizio della sessione europea e rimangono supportati dalla diminuzione delle probabilità di rapidi tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Questo, insieme alla prevalente propensione alla vendita del dollaro statunitense, è visto come un fattore che agisce come un vantaggio per la coppia di valute.

Occorre inoltre considerare il nervosismo per l’oscuramento delle prospettive economiche dell’Eurozona, che potrebbe trattenere i rialzisti dal piazzare scommesse aggressive sulla valuta condivisa.

In aggiunta a ciò, la narrativa della Fed sui tassi di interesse più alti per un periodo più lungo dovrebbe aiutare a limitare il ribasso del biglietto verde e contribuire ulteriormente a frenare il rialzo per la coppia EUR/USD. Gli investitori preferiscono inoltre attendere la pubblicazione, questa settimana, dei principali dati sull’inflazione provenienti dall’Eurozona e dagli Stati Uniti.

Intanto, Christine Lagarde ha dichiarato lunedì al Parlamento europeo che la pressione salariale nella zona euro è ancora forte e ha aggiunto che la politica restrittiva funge da salvaguardia contro una spirale salari-prezzi. Queste osservazioni hanno sostenuto l’euro.

Nel corso della giornata, i dati sugli ordini di beni durevoli di gennaio verranno pubblicati nel registro economico degli Stati Uniti. Gli investitori si aspettano un calo del 4,8% dopo il dato invariato di dicembre.

Secondo alcuni esperti, anche se è improbabile che questi risultati di per sé influenzino le prospettive politiche della Federal Reserve (Fed), una lettura positiva potrebbe aiutare il dollaro statunitense (USD) a trovare domanda con una reazione immediata. A meno che i mercati non diventino avversi al rischio nella seconda metà della giornata, i guadagni del dollaro probabilmente rimarranno limitati.

Euro dollaro, rialzo o declino? Cosa può accadere

Il Calendario economico della settimana potrebbe avere spunti interessanti per il tasso di cambio EUR/USD.

I dati sull’inflazione dell’Eurozona saranno pubblicati venerdì e si prevede che mostreranno che l’indice dei prezzi al consumo è sceso al 2,5%, in calo rispetto al 2,8% di gennaio. Eppure, nonostante l’inflazione si stia ulteriormente raffreddando verso l’obiettivo del 2% della Bce e nonostante i dati mostrino una continua flessione nell’economia dell’Eurozona, la banca centrale è stata riluttante a parlare di taglio dei tassi di interesse, il che ha offerto un certo sostegno all’euro.

L’indice PCE core, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, sarà invece pubblicato giovedì e si prevede che mostrerà un aumento mensile dello 0,4%, ma continuerà a raffreddarsi su base annua.

In questo contesto, sono diverse le previsioni sulla coppia. Gli economisti della MUFG Bank hanno dichiarato che con le tempistiche sul primo taglio dei tassi Bce posticipate e la diminuzione del costo del denaro entro la fine dell’anno scontata a circa 88 punti base, la pressione al ribasso sulla moneta unica è vista in frenata. Inoltre, anche “aspettative di una ripresa della crescita nella seconda metà di quest’anno, mentre l’inflazione continua a rallentare tornando al target della Bce” fungono da spinta al rialzo per l’euro.

Secondo gli esperti di ING: “le nostre aspettative di un nuovo rafforzamento del dollaro in prossimità del rilascio del PCE statunitense di giovedì ci rendono scettici sulla sostenibilità di un rally dell’EUR/USD in questa fase”.

A metà mattinata del 27 febbraio, la coppia oscilla ancora su 1,0854 in lieve aumento.

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