Farina di insetti, via libera in Italia: dove si trova e come verrà utilizzata

Luna Luciano

6 Gennaio 2024 - 11:39

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Via libera del ministero dell’Agricoltura alla farina di insetti nei prodotti alimentari. Ecco tutte le regole: quali insetti saranno impiegati, dove si troveranno e come verrà utilizzata la farina.

Farina di insetti, via libera in Italia: dove si trova e come verrà utilizzata

No alla carne coltivata, sì alla farina di insetti.

È questo un contraddittorio su cui si dibatte da giorni in Italia, da quando il 29 dicembre sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i quattro decreti del ministero dell’Agricoltura che regolano e commercializzano prodotti alimentari a base di farina di insetti.

Inutile dire che la notizia si è presto diffusa su Internet, generando tensioni all’interno del Ministero, costringendo il ministro Francesco Lollobrigida a dover chiarire la posizione e l’intervento del Governo Meloni.

Se l’autorizzazione a commercializzare prodotti con farina di insetti è giunta dall’Europa, vincolando così ogni paese, l’Italia è intervenuta apponendo “norme stringenti”, in realtà già previste dalla normativa europea.

Di fronte a una simile notizia, è naturale che le persone si domandino dove e in quali alimenti si potrebbe presto trovare la presenza di farina di insetti. È quindi opportuno fare chiarezza e capire come verrà utilizzata. Ecco tutto quello che serve sapere sulla farina di insetti e le regole per l’utilizzo.

Farina di insetti, via libera in Italia: quali insetti e dove si trova?

È quindi ufficiale in Italia si potrà produrre, vedere e acquistare
alimenti con farine con le quattro tipologie di insetti - in forma congelata, essiccata o in polvere - già autorizzati al consumo umano nel 2021 in Europa.

Nello specifico le quattro tipologie approvate sono:

  • larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus);
  • larve gialle della farina (Tenebrio molitor);
  • locuste migratorie;
  • grilli domestici (Acheta domesticus).

La decisione europea di aprirsi alla vendita di questi alimenti è frutto del regolamento comunitario sui novel food, in vigore da gennaio 2018, che riconosce ben quattro tipologie di insetti come nuovi alimenti e prodotti tradizionali provenienti da Paesi terzi. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha spiegato che le farine di questi insetti potranno essere utilizzate in alimenti quali:

  • pane;
  • biscotti;
  • barrette;
  • prodotti da forno;
  • pasta;
  • pizze;
  • minestre;
  • bevande tipo birra

Farina di insetti, come verrà utilizzata: le regole del Ministero

I provvedimenti stabiliti dai quattro decreti voluti dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, riguardano le condizioni di utilizzo e l’etichettatura degli alimenti a base di farine di insetti, benché già i regolamenti europei impongano l‘indicazione dell’ingrediente sia nella denominazione di vendita, ad esmepio “biscotti con farina di grillo”, che nella lista degli ingredienti con il nome specifico dell’ingrediente e la sua percentuale.

Le disposizioni nazionali hanno stabilito che sulle confezioni dovranno essere riportate:

  • la tipologia di insetto presente;
  • le quantità utilizzate (fino a un massimo del 10%);
  • il paese di origine della farina, al momento in Europa sono autorizzate tre farine prodotte da tre aziende: una francese, olandese e vietnamita
  • informazioni relative a rischi legati a reazioni allergiche.

Di fatto la farina di insetti deve essere segnalata obbligatoriamente perché è un alergene come i crostacei e i molluschi. Infatti, è già è riportato in confezione la dicitura: «le persone allergiche ai crostacei, ai molluschi o agli acari della polvere potrebbero essere allergiche anche agli insetti».

L’unica differenza tra la normativa italiana e quella europea è che i decreti stabiliscono che i prodotti in questione devono essere posti in vendita in comparti separati, segnalati attraverso apposita cartellonistica.

Una decisione che ha dell’ambiguo, in quanto potrebbe costituire una discriminazione nella vendita oppure potrebbe rivelarsi un’ottima strategia di marketing per attirare l’attenzione dei più curiosi sui nuovi prodotti, incoraggiandone la consumazione.

Al momento. quindi, rimane una sola domanda senza risposta: l’Ue autorizzerà la vendita in reparti separati, con il rischio di discriminazione alimentare? Di fatti, si potrebbe obiettare che essendo farine autorizzate quanto le farine vegetali non dovrebbero essere disposte in reparti diversi.

Stando agli esperti che hanno seguito l’iter dei decreti italiani sulle farine, l’Europa li ha autorizzati con un “silenzio assenso”, essendo trascorsi 90 giorni dalla notifica del governo italiano a Bruxelles. Eppure, non bisognerebbe escludere l’eventualità che l’Unione europea decida di ridestarsi e impugnare tale decisione del governo.

Rimane però il fatto che i consumatori saranno minuziosamente informati sulla presenza o meno della farina di insetti negli alimenti e decidere se acquistarli o meno.

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