Flat tax, si allarga la platea: le novità in arrivo per le partite Iva nel 2023

Rosaria Imparato

03/11/2022

Flat tax e partite Iva: tante le novità per i lavoratori autonomi nel 2023. Con le modifiche del governo Meloni, inoltre, la tassa piatta del 15% si allarga a 240mila partite Iva.

Flat tax, si allarga la platea: le novità in arrivo per le partite Iva nel 2023

Si preannuncia un anno ricco di novità per le partite Iva. Tra le intenzioni del governo Meloni, infatti, c’è quello di intervenire con importanti modifiche alla flat tax. Si tratta di un’imposta fissa al 15%, applicata alle partite Iva in sostituzione delle aliquote e degli scaglioni Irpef. Ad oggi, la flat tax non si applica a tutti i titolari di partita Iva, ma bisogna avere determinati requisiti, per esempio i ricavi e i compensi entro la soglia dei 65mila euro.

Il governo Meloni vuole alzare la soglia dei 65mila euro, portando il limite a 100mila euro, e l’introduzione della flat tax incrementale.

Flat tax, quali novità per le partite Iva nel 2023?

Oggi possono applicare la flat tax solo le partite Iva con ricavi e compensi fino al 65mila euro. La proposta di Meloni è quella di allargare la platea di beneficiari della tassa piatta alle partite Iva fino a 100mila euro di fatturato.

Sulla flat tax le novità però non sono finite, perché Meloni vuole mantenere le promesse elettorali e introdurre la tassa piatta incrementale, valida solo sull’aumento dei redditi dichiarati. Vuol dire che la flat tax si applicherebbe al 15% solo all’aumento del reddito.

Rispetto a quanto promesso in campagna elettorale, però, l’aumento del reddito preso in considerazione è quello del triennio precedente. Ha dichiarato Meloni che si tratta di “una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato e che può essere un forte incentivo alla crescita”.

Flat tax, si allarga la platea: regime forfettario per altre 240mila partite Iva

Con l’innalzamento della soglia a 100mila euro si allarga la platea di partite Iva che possono applicare la flat tax. A fare i conti è il Sole24Ore, secondo cui la tassa piatta al 15% potrà essere applicata a un potenziale di altre 240mila partite Iva, ovvero l’11% in più rispetto agli attuali 2,1 milioni di artigiani, professionisti e commercianti che hanno scelto il regime forfettario.

Tra il 1° gennaio del 2021 e il 30 giugno scorso 398mila persone fisiche hanno aperto una partita Iva scegliendo di applicare la flat tax. Conti alla mano, i due terzi delle nuove attività avviate da professionisti e autonomi hanno scelto il regime forfettario negli ultimi 18 mesi. Da considerare, poi, che l’aliquota di tassazione applicata per i primi 5 anni è ulteriormente ridotta al 5%.

Flat tax a scalini: primo step a 85mila euro di ricavi e compensi

L’estensione del limite di ricavi e compensi per poter applicare il regime forfettario porta con sé dei costi che in questo momento è complicato sostenere. L’emergenza legata alle bollette ha senza dubbio la priorità. Per questo motivo c’è l’ipotesi di introdurre una flat tax ridimensionata.

Il primo step sarebbe quello di alzare la platea di beneficiari alle partite Iva con ricavi e compensi fino a 85mila euro, a partire dal 2023 (e quindi con la prossima legge di Bilancio). Il secondo scalino, con il completamento dell’opera e quindi l’estensione fino a 100mila euro, ci sarebbe dal 2024.

Iscriviti a Money.it