Gas, ma quale vittoria di Draghi… l’unica certezza è il taglio dei consumi

Alessandro Cipolla

24 Ottobre 2022 - 11:19

Nonostante le lodi a Mario Draghi, per l’Italia concretamente non c’è nessuna buona notizia sul gas dopo l’ultimo Consiglio europeo: di certo c’è solo il taglio dei consumi.

Gas, ma quale vittoria di Draghi… l’unica certezza è il taglio dei consumi

Sul gas c’è una sorta di narrazione ufficiale al miele da parte dei media, con l’Italia che avrebbe ottenuto un successo all’ultimo Consiglio europeo grazie all’opera di Mario Draghi, e poi c’è la dura realtà dei fatti con il futuro energetico del nostro Paese che appare essere sempre più ricco di incognite.

A quasi un anno dall’inizio della crisi del gas, alla buon ora si è tenuto il tanto atteso Consiglio europeo con i leader dei 27 Paesi membri che sono stati chiamati a trovare un accordo sul da farsi dopo tanto temporeggiamento e infinite polemiche.

Le decisioni di questa notte mi hanno reso soddisfatto – ha dichiarato Mario Draghi durante la conferenza stampa post Consiglio europeo - Sono arrivate dopo un po’ di tempo, ci è voluta un po’ di energia, ma il pacchetto approvato accoglie tutte le proposte dell’Italia: la creazione di un corridoio per il prezzo del gas, la questione del disaccoppiamento del prezzo del gas dal prezzo dell’elettricità, la necessità di avere strumenti comuni per affrontare e mitigare il rincaro dei prezzi dell’energia e il suo effetto su famiglie e imprese”.

Guardando però le conclusioni pubblicate sul sito del Consiglio europeo, questo entusiasmo da parte di Draghi sembrerebbe non essere più di tanto giustificato: sul gas non è stato deciso nulla, ma i leader si sono solo limitati a invitare Consiglio e Commissione a presentare con urgenza decisioni concrete in merito ad alcuni temi.

In sostanza al momento il testo è solo un foglio bianco che dovrà essere riempito, tanto che Giorgia Meloni con ogni probabilità dovrà imbastire il decreto Aiuti quater senza poter contare su delle certezze provenienti da Bruxelles.

Gas: cosa ha deciso il Consiglio europeo

Nel pacchetto approvato dal Consiglio europeo, nonostante le affermazioni di Mario Draghi la verità è che non è stato deciso niente. Questo è quanto si legge testualmente nelle conclusioni.

Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a presentare con urgenza decisioni concrete sulle seguenti misure aggiuntive, come pure sulle proposte della Commissione, avendone valutato l’impatto segnatamente sui contratti esistenti, compresa la non incidenza sui contratti a lungo termine, e tenendo conto della diversità dei mix energetici e delle circostanze nazionali:

a) l’acquisto congiunto volontario di gas, ad eccezione dell’aggregazione della domanda vincolante per un volume equivalente al 15% delle esigenze in termini di riempimento, in base alle necessità nazionali, e l’accelerazione dei negoziati con partner affidabili per individuare partenariati reciprocamente vantaggiosi sfruttando il peso collettivo dell’Unione sul mercato e facendo pieno ricorso alla piattaforma dell’UE per l’energia, che è aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre paesi associati del partenariato orientale;
b) un nuovo parametro di riferimento complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas;
c) un corridoio dinamico di prezzo di carattere temporaneo per le transazioni di gas naturale allo scopo di limitare immediatamente episodi di prezzi eccessivi del gas, tenendo conto delle salvaguardie di cui all’articolo 23, paragrafo 2, del progetto di regolamento del Consiglio proposto il 18 ottobre 2022;
d) un quadro temporaneo dell’UE per fissare un tetto al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica, compresa un’analisi costi-benefici, senza modificare l’ordine di merito, prevenendo nel contempo l’aumento del consumo di gas e tenendo conto degli impatti in termini di finanziamento e distribuzione nonché del suo impatto sui flussi oltre i confini dell’UE;
e) miglioramenti nel funzionamento dei mercati dell’energia per accrescere la loro trasparenza, alleviare lo stress di liquidità ed eliminare i fattori che amplificano la volatilità dei prezzi del gas, assicurando nel contempo il mantenimento della stabilità finanziaria;
f) la velocizzazione della semplificazione delle procedure autorizzative al fine di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle reti, anche con misure di emergenza sulla base dell’articolo 122 TFUE;
g) misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni dell’approvvigionamento di gas a livello nazionale, regionale o dell’Unione, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà;
h) maggiori sforzi per risparmiare energia;
i) la mobilitazione degli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’UE. Al tempo stesso, la priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i più vulnerabili delle nostre società. È inoltre fondamentale preservare la competitività globale dell’Unione. Tutti gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’UE dovrebbero essere mobilitati per rafforzare la resilienza delle nostre economie, preservando nel contempo la competitività globale dell’Europa e mantenendo le condizioni di parità e l’integrità del mercato unico. Il Consiglio europeo è determinato ad assicurare uno stretto coordinamento delle risposte strategiche. Sottolinea l’importanza di uno stretto coordinamento e di soluzioni comuni a livello europeo, ove opportuno, e si impegna a conseguire i nostri obiettivi strategici in maniera unitaria. Il Consiglio continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi economici e si impegna a rafforzare ulteriormente il nostro coordinamento, al fine di fornire una risposta strategica determinata e agile.

In sostanza al momento non c’è la certezza che l’Unione europea darà il proprio disco verde a un tetto al prezzo del gas come da tempo richiesto da Draghi; se anche lo dovesse fare, è tutto da capire come si baserà il meccanismo e se questo potrà essere davvero utile all’Italia.

La certezza: diminuire i consumi

Nel papello redatto dal Consiglio europeo, la Germania ha ottenuto l’inserimento di un 15% di volume di acquisti congiunti di gas e la solidarietà energetica “in caso di interruzioni dell’approvvigionamento di gas a livello nazionale, regionale o dell’Unione, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà”.

Molto più vaghi invece sono i due punti che interessano l’Italia, ovvero quelli inerenti al tetto al prezzo del gas. Berlino infatti sembrerebbe essere sempre contro la misura, con un price cap in stile iberico, assai dispendioso per le casse statali, che potrebbe essere il possibile compromesso.

Per far scendere il prezzo del gas ora che gli stoccaggi sono pieni, l’unica soluzione che sembrerebbe essere alla portata di Bruxelles è quella di risparmiare energia, in modo da creare un surplus di offerta visto che ulteriori fornitori alternativi al momento non ce ne sono.

Del resto è quello che sta accadendo da alcune settimane, da noi i consumi sono scesi nettamente specie quelli industriali, con il prezzo che è calato dopo i picchi di questa estate.

Il vero obiettivo dell’Unione europea così potrebbe essere quello di diminuire di un quarto i propri consumi energetici, sperando al tempo stesso in un inverno mite, con tutti gli altri impegni che nel breve non dovrebbero portare a concreti miglioramenti della situazione.

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