Giugno: quali tasse si pagano? Stangata da 53 miliardi per famiglie e imprese

Anna Maria D’Andrea

04/06/2018

Giugno, mese di tasse: tra IMU, TASI e tasse sui redditi famiglie e imprese pagheranno circa 53 miliardi di euro al fisco. Ecco cosa si paga e le date da ricordare.

Giugno: quali tasse si pagano? Stangata da 53 miliardi per famiglie e imprese

Quali tasse si pagano a giugno? Tante, troppe: il mese appena iniziato si farà ricordare come di consueto per la marea di adempimenti e scadenze a carico di famiglie, imprese e partite IVA.

È pari ad oltre 53 miliardi di euro il conto complessivo che bisognerà da pagare a giugno e per le famiglie il primo importante appuntamento del mese sarà quello con il versamento di IMU e TASI.

Soltanto pochi giorni fa, il 2 giugno 2018 era stato celebrato il Tax Freedom Day, giorno simbolico a partire dal quale gli italiani, dopo ben 152 giorni di sacrifici, finiscono di lavorare per pagare le tasse e possono finalmente concedersi il lusso di guadagnare per se stessi.

Non sono tuttavia finiti gli adempimenti fiscali: tra le scadenze fiscali di giugno (qui il calendario completo), oltre al versamento dell’acconto IMU e TASI, saranno i titolari di partita IVA i più tartassati: entro il 30 giugno (rinviato automaticamente al 2 luglio in quanto giorno festivo) sarà necessario effettuare il versamento di saldo e primo acconto Irpef, Ires e Irap, nonché dei contributi INPS per gli iscritti alla Gestione Separata.

Giugno mese delle tasse: ecco cosa e quando pagare

A puntare i riflettori sul mese nero per famiglie e imprese è la CGIA di Mestre che, come di consueto, fornisce interessanti analisi sul nostro articolato e complesso sistema fiscale.

La somma delle tasse da pagare a giugno 2018 porterà nelle casse dello Stato oltre 53 miliardi di euro e nel mese che da sempre segna l’inizio dell’estate bisognerà metter più volte mano al portafogli.

Sarà il 30 giugno 2018 il giorno peggiore per imprese e lavoratori autonomi: è la data di scadenza per il versamento del saldo e della prima rata di acconto dell’Irpef, che peserà per ben 4,3 miliardi di euro complessivi, dell’Irap, pari a 3,2 miliardi di euro e dei contributi INPS, nonché dell’Ires (le imprese dovranno versare 9,1 miliardi di euro)

La stessa data coincide con la scadenza per il versamento del Diritto annuale per la Camera di Commercio.

Si ricorda tuttavia che, calendario alla mano, le scadenze fissate a sabato 30 giugno 2018 sono soggette ad una proroga di legge al lunedì immediatamente successivo: tutte le tasse in scadenza potranno dunque essere pagate entro il 2 luglio.

A giugno imprese tartassate dalle tasse, tra Irpef e IVA

Secondo i dati riportati dalla CGIA di Mestre, sono le imprese le più tartassate dal fisco nel mese di giugno: tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori dovranno versare all’erario ben 11,4 miliardi di euro.

Inoltre, imprese e lavoratori autonomi mensili dovranno versare ben 9,4 miliardi di euro di IVA relativa al mese di maggio. Sul tema, la CGIA ha voluto ribadire i rischi e le conseguenze dell’aumento IVA:

Bisogna assolutamente evitare che dal prossimo 1 gennaio l’Iva torni ad aumentare. Non solo perché colpirebbe in particolar modo le famiglie meno abbienti e quelle più numerose - conclude Paolo Zabeo - ma anche perché il ritocco all’insù delle aliquote avrebbe un effetto recessivo per la nostra economia. Ricordo, infatti, che il 60 per cento del Pil nazionale è riconducibile ai consumi delle famiglie. Se l’Iva dovesse salire ai livelli record previsti, per le botteghe artigiane e i piccoli commercianti sarebbe una iattura, visto che la stragrande maggioranza dei rispettivi fatturati è attribuibile alla domanda interna.

Tra le tasse da pagare quelle sulla casa: scadenza IMU e TASI il 18 giugno 2018

Nella lista di contribuenti presi di mira dal fisco nel mese di giugno 2018 non vi rientrano soltanto i lavoratori autonomi e le imprese ma tutte le famiglie, alle prese con la prima scadenza IMU e TASI dell’anno.

Entro lunedì 18 giugno 2018 dovrà essere versato l’acconto delle due imposte, che chiamerà alla cassa tutti i contribuenti titolari di seconde o terze case: sono attesi ben 9,8 miliardi di gettito complessivo, 5 miliardi in riferimento soltanto alle famiglie. La scadenza del saldo è fissata invece il 17 dicembre 2018.

Nelle scorse settimane abbiamo dedicato specifici approfondimenti ad IMU e TASI, con tutte le istruzioni su chi paga e come fare il calcolo. Ad oggi sono previste diverse tipologie di esenzione e la più importante è di certo quella sulla prima casa. Si ricorda che IMU e TASI sono in ogni caso dovute quando l’abitazione principale rientra tra quelle di lusso.

Non solo troppe tasse ma anche difficili da pagare

Primi posti per l’Italia nella classifica del fisco più vessatorio: oltre al carico tributario e contributivo tra i più alti d’Europa, in Italia è anche difficile pagare le tasse, tra continue novità e leggi che cambiano repentinamente.

La complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario spesso mette in seria difficoltà perfino gli addetti ai lavori, come i commercialisti, le associazioni di categoria o i Caf. Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola dimensione, che nelle prossime settimane saranno costretti a recuperare le risorse economiche per onorare questo impegno in una fase molto delicata in cui le banche continuano a concedere il credito con il contagocce.”

Ancora, la CGIA sottolinea come per una vera rivoluzione fiscale in Italia servirebbe partire da una semplificazione del sistema: sia i cittadini che le imprese, ma anche la stessa Amministrazione finanziaria, potrebbero lavorare meglio senza la selva di leggi, decreti e circolari esplicative.

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