Il 76% non conosce i criteri ESG, indietro sulla sostenibilità sociale. Il report

Alessandro Cipolla

29/11/2023

29/11/2023 - 13:37

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Presentata l’indagine annuale dell’ESG Culture LAB: per la maggior parte degli intervistati la sostenibilità è solo quella ambientale, con il 76% che non conosce i criteri ESG.

Il 76% non conosce i criteri ESG, indietro sulla sostenibilità sociale. Il report

In Italia tre cittadini su quattro non conosce il significato della sigla ESG. Questo è quanto emerge dall’indagine annuale dell’ESG Culture LAB di Eikon Italia, che ha coinvolto un campione nazionale rappresentativo di 1600 persone tra i 18 e i 65 anni e che ha rilevato la conoscenza e la percezione della sostenibilità e il coinvolgimento in 7 su 17 Obiettivi SDGs 2030.

L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, e Governance - ambiente, sociale e azienda -, ovvero tre dimensioni fondamentali per misurare l’impegno in termini di sostenibilità di una impresa o di una organizzazione.

Il report è stato presentato mercoledì 29 novembre a Palazzo dell’Informazione, durante l’evento “Le nuove sfide della sostenibilità” a cura di Eikon Italia Società Benefit in collaborazione con il Gruppo Adnkronos. Presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e l’ex Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti.

I risultati dell’indagine indicano che, se è vero che tutti sanno cosa sia la sostenibilità, poco più della metà (59%) ha sentito parlare di Agenda 2030 prevalentemente in tv o radio (59%) oppure tramite i social media (32%) e giornali (30%).

Per quanto riguarda la sigla ESG, il 76% ovvero tre intervistati su quattro non conosce il suo significato.

ESG e sostenibilità ambientale: il report

Entrando maggiormente nel dettaglio del report di ESG Culture LAB, nell’identikit di chi ha sentito parlare di Agenda 2030 e ESG emerge che gli uomini hanno sentito parlare dell’Agenda 2030 più delle donne (62% vs 56%), così come la classe 18-29 (68%) che però conosce meno gli obiettivi ESG (18% vs 25%).

Per entrambi la conoscenza di questi temi è maggiore nei centri urbani con oltre 240.000 abitanti (65% vs il 57% nei centri più piccoli per Agenda 2030 e 33% vs 21% per gli ESG). Anche lo status lavorativo incide sulla conoscenza: chi è occupato infatti ha sentito di più parlare di ESG (28% vs il 16% di chi non è occupato) così come chi lavora nel pubblico ha una conoscenza maggiore dell’Agenda 2030 rispetto ai privati (66% vs 57%).

Infine chi lavora in organizzazioni più grandi (oltre 249 dipendenti) è più informato sia sull’Agenda 2030 (66% vs 41%) sia sugli ESG (31% vs 14%) rispetto a chi lavora nelle micro aziende.

Le parole del ministro Urso

Alla presentazione del dossier non è voluto mancare il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che è apparso molto soddisfatto viste le ultime notizie giunte da Bruxelles con la Commissione che ha sbloccato la quarta rata del Pnrr italiano: l’incasso totale ora è di 102 miliardi.

Siamo convinti - ha spiegato il ministro - che occorre ancorare la sostenibilità ambientale alla transizione ecologica, alla sostenibilità sociale e produttiva del sistema europeo e, non a caso, siamo riusciti a modificare alcuni dossier molto importanti che erano già in corso d’opera”.

Urso rispondendo alle domande ha sottolineato che “i dossier che abbiamo modificato sono particolarmente significativi come quelli che riguardano l’Euro 7 e il Packaging; su questa linea ci siamo mossi sia per quanto riguarda la manovra finanziaria sia per quanto riguarda la riprogrammazione dei fondi per il Pnrr”.

La via del nucleare è da perseguire - è stata la chiosa finale del ministro -, ovviamente parliamo di quella di terza e quarta generazione con l’ obiettivo di guardare al futuro”.

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# ESG

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