Irpef azzerata o dimezzata, il piano del governo Meloni: ecco per chi

Stefano Rizzuti

21/04/2023

Per incentivare le famiglie a fare figli il governo Meloni punta a ridurre o azzerare l’Irpef: ecco per chi, per quanto tempo e come potrebbe funzionare la nuova proposta dell’esecutivo.

Irpef azzerata o dimezzata, il piano del governo Meloni: ecco per chi

Tagliare le tasse per incentivare la natalità. Il governo Meloni ha annunciato il suo piano per incentivare le famiglie italiane a fare più figli, un punto cruciale per la stessa presidente del Consiglio. Che, però, sembra avere un’idea leggermente diversa da quella della Lega, che sul punto batte molto.

L’obiettivo è convincere le famiglie a fare figli e, soprattutto, incentivare chi già ne ha a farne altri. Lo strumento potrebbe essere quello delle detrazioni fiscali per abbattere l’Irpef, secondo quanto racconta la Repubblica. Almeno per le famiglie che hanno almeno due figli.

Vediamo quale potrebbe il piano del governo Meloni e in che modo potrebbero cambiare le detrazioni fiscali per le famiglie con figli e anche l’assegno unico. Entriamo nel dettaglio.

Quanto si può ridurre l’Irpef per chi ha figli

Nel caso di famiglia con due figli, la riduzione dell’Irpef potrebbe essere tra il 50% e il 66% dell’aliquota di uno dei due genitori, secondo una prima ipotesi riportata da Repubblica. In caso di tre o più figli, invece, si arriverebbe all’azzeramento totale dell’imposta sul reddito per uno dei due genitori.

Sconti sull’Irpef, quando e per quanto varranno

Nel piano del governo le riduzioni dell’Irpef potrebbero valere per un periodo prolungato: dalla nascita del bambino o della bambina e fino al compimento dei 14 anni d’età. In caso di genitori divorziati, invece, il vantaggio fiscale andrebbe solamente a favore di chi vive con i bambini.

Irpef ridotta e natalità, le altre ipotesi in campo

Meloni punta a incentivare la natalità basandosi sul modello del quoziente familiare, adattando l’Irpef non solo al reddito ma anche in base al numero dei componenti del nucleo. La presidente del Consiglio vorrebbe intervenire sull’imposta sui redditi e non su altre tassazioni come quelle su casa e patrimonio, su cui si era comunque aperta una valutazione. L’altra ipotesi in campo è quella dello sconto anche per il secondo genitore, magari in misura ridotta, per favorire le madri lavoratrici.

Quando potrebbe arrivare l’Irpef ridotta

Sulle tempistiche di questa possibile riforma dell’Irpef per le famiglie con figli ci sono per ora poche informazioni. Un’ipotesi è che possa rientrare nella riforma fiscale attesa all’inizio del 2024. In realtà sembra più probabile che sia un obiettivo più a lungo termine, di legislatura. Peraltro lo scoglio più grande da superare è quello delle risorse: una misura del genere sembra sostenibile, non senza difficoltà, solo prevedendola per i nuovi nati ed escludendo chi ha già figli. In quel caso il rischio è che il conto sia davvero troppo elevato.

Che fine farà l’assegno unico?

L’Irpef ridotta potrebbe sostituire l’assegno unico, che è un assegno mensile erogato alle famiglie con figli. La posizione della Lega sul tema, però, è diversa: vorrebbe mantenere l’assegno, rafforzando comunque gli sconti fiscali. Una delle ipotesi avanzate proprio dal Carroccio è quella di una detrazione da 10mila euro l’anno per ogni figlio, fino a quando terminerà gli studi. Peraltro senza limiti di reddito. Mantenere sia questa misura che l’assegno unico sembra però proibitivo sotto il profilo dei conti pubblici.

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