Irpef, in arrivo gli sconti sul fisco con la riforma del governo Meloni: “Ci saranno solo tre aliquote”

Giacomo Andreoli

24/12/2022

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo annuncia la prossima riforma del governo sull’Irpef. L’obiettivo è “addolcire” le aliquote e puntare ad averne solo tre invece delle attuali quattro.

Irpef, in arrivo gli sconti sul fisco con la riforma del governo Meloni: “Ci saranno solo tre aliquote”

Il governo Meloni, mentre la legge di Bilancio 2023 è in via di approvazione definitiva, lavora già alla prossima riforma dell’Irpef. A delineare i contorni dei nuovi ritocchi alle tasse è il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in un’intervista a Repubblica, in cui parla in particolare proprio dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

L’obiettivo del governo, dice Leo, è addolcire” le aliquote dell’Irpef, puntando poi a portarle dalle attuali quattro a tre, come voleva fare l’esecutivo Draghi con la riforma fiscale saltata con la fine della scorsa legislatura.

In ogni caso, sottolinea il viceministro, rimane “la necessità di individuare le dovute coperture, senza scostamenti di bilancio”. Quindi nessun colpo di testa: la linea dell’esecutivo sui conti pubblici rimarrà estremamente prudente.

Irpef, le nuove aliquote con la riforma Meloni

Per la riforma, come chiarito da Leo, si dovrebbe partire dal cosiddetto modello duale di cui si era già discusso con la vecchia maggioranza che sosteneva Draghi. Si distinguerà quindi tra i redditi da lavoro, in cui continuerà a valere la progressività fiscale, e quelli da investimento in capitale e immobili, soggetti a un’imposta proporzionale.

L’obiettivo del governo, però, è anche “introdurre il quoziente familiare”, cioè un nuovo metodo di calcolo delle imposte legato ai redditi del nucleo familiare. Quanto alle aliquote, invece, ad oggi fino a 15mila euro di reddito si paga il 15% di Irpef, che sale al 25% tra i 15mila e i 28mila, al 35% dai 28mila ai 50mila e al 43% oltre i 50mila.

L’esecutivo vuole arrivare a tre aliquote entro la fine della legislatura, quindi il 2027. Per farlo potrebbero essere accorpati i due scaglioni intermedi, portandoli entrambi al 27%.

I prossimi interventi su Ires, Irap e Iva

Nell’intervista Leo parla anche di Ires, Irap e Iva. Sull’Ires si punta a premiare i redditi reinvestiti in capitale e lavoro e razionalizzare la base imponibile. Quanto all’Iva, l’obiettivo è un’armonizzazione a livello comunitario, in termini di aliquote, base imponibile ed applicazione. Ci dovrebbero essere però nei prossimi mesi dei primi sconti su questa tassa per il settore del turismo.

L’Irap, invece, secondo il viceministro “va profondamente rivista, nel quadro di un percorso già intrapreso da tempo”. In pratica si tenterà di cancellarla tutta o quasi tutta il prima possibile. Per ora, poi, l’esponente del governo prende tempo su un’eventuale estensione della flat tax incrementale ai dipendenti. “Sarà valutata - dice - in fase di riforma fiscale, con un generale obiettivo di creare un sistema più equo e senza disallineamenti tra le diverse categorie di reddito”.

Riforma fiscale 2023, dove trovare le coperture?

Per trovare le coperture della riforma fiscale Leo, come aveva spiegato a settembre in un’intervista a Money.it, aggiunge che si deve lavorare sulle tax espenditures, in pratica tutte le detrazioni, deduzioni e agevolazioni sulle tasse. Secondo il viceministro si può ridurre in tal senso la spesa improduttiva, ma anche garantire un maggior gettito dal recupero delle tasse non pagate con nuovi strumenti e nuove facilitazioni per i contribuenti.

Per le grandi imprese si lavora a un rafforzamento dell’adempimento collaborativo, per i cittadini a un concordato preventivo biennale. In pratica, riassume Leo, “si paga il dovuto, quantificato dopo un’interlocuzione preventiva con l’Amministrazione finanziaria”.

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