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Kpi: come valutare e monitorare al meglio i propri investimenti

Redazione

04/10/2022

Scopri cosa sono i Kpi e come possono essere utilizzati per selezionare gli investimenti con cui comporre il proprio portafoglio e, successivamente, valutarne l’andamento.

Kpi: come valutare e monitorare al meglio i propri investimenti

I Key Performance Indicators (Kpi) sono utilizzati dalle aziende di tutto il mondo per definire i propri obiettivi e valutarne l’andamento in itinere, ma sono anche strumenti estremamente utili per gli investitori, in quanto queste metriche possono servire a valutare il proprio portafoglio di investimento e monitorare come il valore degli investimenti risponde ai cambiamenti del mercato nel tempo.

Cosa sono i Kpi?

I Key Performance Indicators, il cui acronimo è Kpi, si riferiscono a un’insieme di metriche quantificabili utilizzate per misurare le performance di una specifica azienda in relazione al raggiungimento di determinati target strategici, finanziari e operativi prestabiliti, comparandola ad altre aziende appartenenti allo stesso settore. Come detto in precedenza, tali metriche sono utilizzate sia dalle aziende stesse, ma anche dagli investitori: mentre le aziende valutano la propria performance per migliorare e rivedere le proprie strategie, gli investitori usano queste misurazioni per individuare degli investimenti potenzialmente promettenti e, allo stesso tempo, monitorare quelli già facenti parte del loro portafoglio.

È importante ricordare che i Kpi variano in base alla tipologia di azienda, al settore in cui essa opera e anche in base agli obiettivi strategici specifici. Dunque, nel caso di valutazione di Kpi già calcolati, è fondamentale la spiegazione dei componenti della metrica e di come essa è stata calcolata, sia in caso di analisi che di comparazione con altre aziende.

Kpi finanziari

I Kpi finanziari si concentrano sui risultati economico-finanziari dell’azienda, in termini di utili, costi e profitti. È possibile calcolare tali metriche a partire dai rendiconti finanziari di un’azienda. I Kpi finanziari sono i più importanti per un investitore, in quanto consentono di monitorare rapidamente la performance complessiva del proprio portafoglio, in modo da poter allocare o ritirare gli investimenti rapidamente secondo necessità. Esempi di Kpi finanziari includono:

  • la capitalizzazione di mercato: esprime il valore corrente di mercato delle azioni in circolazione della società. Si calcola moltiplicando il prezzo delle azioni dell’azienda per la quantità di azioni in circolazione;
  • l’utile per azione (Eps) rappresenta la quantità di profitto netto attribuito ad ogni azione in circolazione della società. Si calcola dividendo il reddito netto della società in un periodo per il numero medio di tutte le azioni in circolazione in quel periodo. In generale, un aumento dell’Eps indica un aumento della redditività dell’azienda, ma può anche essere solo il risultato di strategie di riacquisto di azioni;
  • il rapporto prezzo-utile (P/E) esprime il valore attribuito dal mercato azionario ad ogni unità di profitto dell’azienda. Può essere calcolato dividendo il prezzo delle azioni della società per il rapporto Eps. Valori elevati del rapporto P/E possono suggerire che gli investitori hanno aspettative di guadagni in crescita in futuro e quindi sono disposti a pagare un prezzo più alto per una quota della società. Tuttavia, va notato che valori elevati del rapporto P/E possono anche derivare da guadagni insoddisfacenti. Tale Kpi può avere solo valori positivi, in quanto non è possibile calcolarlo in caso di perdita;
  • il Dividend Yield è un rapporto che confronta la quantità di profitto che la società condivide con i suoi azionisti con il valore di mercato azionario di una società. Il rapporto si calcola dividendo il dividendo annuale attribuibile a ogni azione della società per il valore di mercato azionario di una singola azione. Le aziende consolidate che operano in settori maturi tendono a distribuire i loro profitti regolarmente e con costanza, mentre le aziende nella fase iniziale di crescita, quali le startup, tendono a trattenere i profitti per investirli nel proprio business;
  • il Return on Equity (Roe) misura la quantità di profitto netto generato da una singola unità di capitale della società. Tale metrica si calcola dividendo il profitto netto di una società per il patrimonio netto medio nel lasso di tempo considerato. Il Roe è una misura di redditività utile per confrontare due o più azioni, in quanto permette di comparare in modo affidabile aziende con dimensioni diverse;
  • il rapporto Debito/Equity è una misura della leva finanziaria dell’azienda. Può essere calcolato dividendo l’ammontare del debito totale dell’azienda per l’ammontare del suo capitale netto. Valori più alti del rapporto Debito/Equity indicano che l’azienda dipende in misura sostanziale dal capitale di terzi quando finanzia il suo business. Una quantità significativa di debito e quindi un alto valore del rapporto Debito/Equity può sollevare dubbi sulla solvibilità dell’azienda.

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È bene tenere sempre a mente l’importanza di analizzare l’andamento di un’azienda nel suo complesso, utilizzando Kpi appartenenti a diverse categorie. Se sei interessato ad approfondire la tua conoscenza sui mercati finanziari ti suggeriamo di visitare questo link: “XTB, formazione”.

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