L’Euro dollaro riprende slancio, c’è l’effetto Fed

Violetta Silvestri

2 Maggio 2024 - 08:38

Euro dollaro si rafforza nel post-riunione Fed: lo slancio della coppia può durare? I mercati oggi osservano i movimenti del biglietto verde, dello yen e della valuta comunitaria.

L’Euro dollaro riprende slancio, c’è l’effetto Fed

Effeto Fed sull’euro dollaro stamane: la coppia viaggia in rialzo dopo il tono meno aggressivo del previsto delle parole di Powell nella conferenza stampa di ieri.

L’EUR/USD continua a guadagnare terreno grazie a un diffuso sentiment positivo nel mercato che fornisce supporto per le valute sensibili al rischio, come la valuta comunitaria. L’indice del dollaro di Bloomberg è sceso per il secondo giorno, riflettendo il calo dei rendimenti statunitensi. I titoli del Tesoro Usa sono rimasti poco cambiati nelle negoziazioni in Asia, con il rendimento di riferimento a 10 anni al 4,62%.

In sintesi, la ripresa della pressione al ribasso sul dollaro americano ha incoraggiato la coppia euro dollaro a ridurre le perdite di e a riconquistare l’area ben oltre l’ostacolo di 1,0700. Al momento in cui si scrive l’EUR/USD scambia a 1,0725, con il picco di 1,0731 raggiunti ieri durante la conferenza stampa della Fed.

La Fed smorza il dollaro, spinge l’EUR/USD. In focus anche lo yen

Il movimento ribassista del dollaro è accelerato sulla scia della decisione della Fed di mantenere i tassi di interesse invariati al 5,25%-5,50%, come ampiamente previsto, al termine della riunione di due giorni di mercoledì.

Il Comitato è rimasto coerente con il target range dei fondi federali (FFTR) al 5,25%-5,50% e ha puntato a ridurre i costi di finanziamento, ma ha sollevato preoccupazioni sull’inflazione e sul potenziale arresto dell’equilibrio economico. La banca centrale ha inoltre annunciato l’intenzione di rallentare il ritmo di riduzione del bilancio, contrastando i precedenti avvertimenti.

Aumentando la pressione di vendita sul biglietto verde, il presidente Jerome Powell ha sostenuto che il taglio dei tassi non sarà opportuno finché il Comitato non sarà più fiducioso che l’inflazione stia tornando all’obiettivo del 2%. Powell ha affermato che, col tempo, le attuali misure politiche saranno efficaci nel contenere l’inflazione entro l’obiettivo, aggiungendo che è improbabile che il prossimo aggiustamento politico comporti un aumento dei tassi.

Nel lungo termine, si prevede che la debolezza del dollaro Usa sarà di breve durata a causa delle aspettative ritardate di un potenziale taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno. A questo proposito, il FedWatch Tool monitorato da CME Group ha indicato che la probabilità di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base alla riunione del 18 settembre è scesa a quasi il 40%.

Secondo gli strateghi di Fxstreet, i fondamentali economici relativamente modesti dell’Eurozona, uniti alla resilienza dell’economia statunitense, rafforzano le aspettative per un dollaro più forte nel medio termine, soprattutto considerando la crescente probabilità che la Bce tagli i tassi ben prima della Fed.

In questo contesto, si prevede che il cambio EUR/USD subirà un calo più significativo nel medio termine.

Infine, l’attenzione degli investitori resta alta sullo yen. Lo yen è sceso dell’1,1%, dopo il rialzo di mercoledì a New York. Il rinnovato calo suggerisce che gli investitori sono scettici sulla capacità delle autorità giapponesi di impedire il deprezzamento della valuta, dato l’ampio differenziale di tasso di interesse del Paese con gli Stati Uniti. Il principale funzionario valutario giapponese, Masato Kanda, ha detto di non avere nulla da dichiarare quando gli è stato chiesto se i funzionari fossero intervenuti.

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