Natale a rischio lockdown, peggiora la situazione dell’Italia. L’allarme dell’Edcd

Emiliana Costa

24/11/2021

La quarta ondata sferza l’Europa e diverse regioni italiane sono a rischio. L’Ecdc lancia l’allarme: «Rischio lockdown durante le feste di Natale». Entriamo nel dettaglio.

Natale a rischio lockdown, peggiora la situazione dell’Italia. L’allarme dell’Edcd

La quarta ondata continua a sferzare l’Europa e anche in alcune regioni italiane la situazione sta peggiorando velocemente. Il Friuli Venezia Giulia ha superato i limiti d’allerta per quanto riguarda le terapie intensive e i reparti ordinari. Venerdì 26 novembre potrebbe essere ufficializzato il passaggio in zona gialla. A rischio anche la provincia autonoma di Bolzano.

È in questo contesto che arriva l’ammonimento dell’Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) su eventuali misure di contenimento da istituire in vista delle festività. L’Ecdc non esclude infatti che nei paesi europei a Natale servano misure di contenimento per il Covid, tra cui il lockdown. Ma entriamo nel dettaglio.

Natale in lockdown? L’allarme dell’Ecdc

La quarta ondata che si è abbattuta con violenza in Europa (oggi in Russia sono stati registrati 1.240 morti) può essere fronteggiata solo attuando una serie di misure restrittive, tra cui il lockdown. È quanto ha affermato la direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon.

«Ci sono misure, come il lockdown - ha spiegato Ammon - che sono freni di emergenza e si usano quando si vuole abbassare i numeri di casi di Covid in breve tempo. E ci sono misure meno intrusive, come indossare mascherine, il telelavoro, distanziamenti sui mezzi pubblici, ridurre le persone che si possono incontrare. C’è ancora tempo fino al Natale, ma se la situazione non migliora potrebbe significare che queste misure devono essere adottate anche a Natale».

E sulla vaccinazione obbligatoria, ha spiegato: « Non è la bacchetta magica e potrebbe portare a una polarizzazione. Tra quelli che non sono vaccinati. Molti non sono contro i vaccini e vogliono decidere autonomamente». Secondo Ammon, l’obbligo potrebbe portare a «un maggiore rigetto da parte delle persone. Quindi non è la soluzione alla questione».

La priorità è completare il ciclo vaccinale

Per l’Ecdc, in questo momento, la priorità è completare il ciclo vaccinale di chi non è ancora immunizzato. «Abbiamo a disposizione vaccini sicuri ed efficaci - si legge nella nota firmata dalla direttrice Ammon - e fino a quando una parte più ampia della popolazione ammissibile non sarà immunizzata, gli interventi non farmaceutici devono continuare a far parte della nostra routine quotidiana».

La direttrice dell’Ecdc parla anche della terza dose. Suggerendo di prendere in considerazione una dose di richiamo per tutti gli adulti di età pari o superiore a 18 anni, con priorità per gli over 40.

Quarta ondata, il picco dei casi tra dicembre e gennaio

Il report dell’Ecdc conferma che tra dicembre e gennaio si rischia un boom di ricoveri ospedalieri di persone non vaccinate. «Attualmente - conclude Ammon - meno del 70% della popolazione dell’insieme dei Paesi Ue e dello Spazio economico europeo è stata completamente vaccinata. Questo lascia un ampio divario vaccinale che non può essere colmato rapidamente e offre ampio spazio alla diffusione del virus. Dobbiamo concentrarci con urgenza sulla chiusura di questo divario immunitario, offrire dosi di richiamo a tutti gli adulti e reintrodurre misure non farmaceutiche».

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