L’Italia non è un Paese libero dalla malaria. Nel 2023, con l’aumento delle zanzare, il rischio di contagiare la malaria è in aumento. Ecco quali sono i sintomi e le conseguenze.
L’aumento delle zanzare in Italia aumenta i rischi di malattie infettive, tra le quali viene annoverata anche la malaria. Spesso si pensa alla malaria come una malattia infettiva tipica dell’Africa e che in altri Paesi non esiste, ma non è così. A mettere in guardia di fronte a questa ingenuità e l’infettivologo Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive al policlinico San Martino di Genova.
Secondo il medico l’aumento di zanzare aumenta il rischio di malattie infettive gravi come la malaria. Sono proprio queste malattie, come Febbre del Nilo e Lyme trasmessa dalle zecche - legati a doppio filo con il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature - ad aver avuto un incremento in Europa. Nel 2022 i casi registrati di Dengue sono stati almeno 71, tra Spagna e Francia; mentre i casi di West Nile, altra malattia derivata da virus trasmesso dalle zanzare, sono stati 1.133, con 92 morti, di cui più di 700 in Italia.
Da diverse estati è sempre più chiaro che le zanzare non sono solo insetti fastidiosi, ma anche i vettori di malattie infettive e che in Italia ci sono tutte le condizioni affinché queste riescano ad aumentare e diventare pericolose per la salute collettiva. Il boom di casi di malattie infettive trasmesse da zanzare in Italia è una prova di questo e anche un segnale che c’è bisogno di diffondere consapevolezza e gli strumenti adeguati per prevenire il contatto con le zanzare.
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Cos’è la malaria: sintomi e conseguenze
La malaria, così come descritta dal ministero della Salute, è una malattia infettiva causata da un protozoo, un parassita del genere Plasmodium. Il parassita si trasmette attraverso la puntura delle zanzare del genere Anopheles, chiamate anche “vettori della malaria”.
La malaria è un problema sanitario mondiale ed è la causa di mortalità in numerose nazioni. I sintomi sono: febbre, brividi, cefalea, sudorazione diffusa, dolori muscolari, anemia, problemi gastrointestinali, vomito e dolori addominali. Può causare insufficienza renale, insufficienza respiratoria, emorragie, alterazione della coscienza, convulsioni, coma e la morte.
Arriva la malaria in Italia: i dati in peggioramento
La malaria non è arrivata in Italia quest’anno insieme all’aumento delle zanzare. Sono almeno 650 i casi di malaria in Italia ogni anno, una grande fetta dei quali rimane senza diagnosi o con diagnosi tardiva.
La società di malattie infettive tropicali, ubicata a Salerno, ha smentito una vecchia definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità che definiva l’Italia un “Paese malaria free”, ovvero libro dalla malaria. In realtà la malaria è un fenomeno residuo, cioè presente anche se i numeri ridotti. A portarlo in Italia sono le zanzare Anopheles, mentre a trasmetterlo sono gli individui infetti.
La maggior parte dei casi di malaria è stato riscontrato al Nord Italia, in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto; scarsi invece i casi nelle isole e nel Sud, pochi casi in Puglia e in Campania. Ad oggi il vaccino contro la malaria esiste ma non è perfetto, dura appena tre anni e non garantisce una protezione superiore al 40%. Si tratta comunque di un’efficacia in grado di salvare migliaia di persone.
Le zanzare non sono solo insetti fastidiosi: l’allarme di Bassetti
In Italia il caldo aumenta il numero di zanzare e con queste aumenta di conseguenza il rischio di malattie infettive gravi. “Le zanzare non sono solo fastidiose - dice Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova - ma sono vettori di malattie infettive e anche in Italia c’è questo problema, noi vediamo solo la punta dell’iceberg”. Secondo Bassetti la disinfestazione nelle grandi città dovrebbe partire nel mese di marzo, ovvero dopo la potatura delle piante e bisognerebbe intervenire sulle larve dove c’è il ristagno di acqua.
La stagione è ormai iniziata e spetta al cittadino prevenire la puntura di zanzara. La prevenzione andrebbe fatta dei Comuni, ma ogni cittadino può stare attento nel vestirsi, per esempio coprendo le caviglie e deve imparare a utilizzare i repellenti, così come la crema solare in estate.
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