I risultati del sondaggio di Money.it: l’83% dei rispondenti si è detto contrario alla fine del mercato tutelato per le bollette di luce e gas che scatterà in Italia dal 2024.
Il mercato tutelato di luce e gas deve restare. Questo è il responso del sondaggio di Money.it che è stato realizzato a poche settimane dal gong che suonerà per 9 milioni di famiglie, anche se le fasce vulnerabili - circa la metà della platea interessata - continuerà a pagare le bollette in base ai prezzi stabiliti dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Come si può vedere dal sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, l’83% dei rispondenti si è detto contrario alla fine - a partire dal 2024 - del mercato tutelato per luce e gas.
Una preoccupazione che sembrerebbe essere trasversale nel mondo della politica, visto che sia il Partito Democratico sia Matteo Salvini hanno chiesto un’ulteriore proroga del mercato tutelato come già avvenuto diverse volte in passato.
Questa volta però non dipende solo dall’Italia. Palazzo Chigi infatti ha dovuto sottolineare che la fine del mercato tutelato per le bollette di luce e gas è in linea con gli impegni assunti nell’ambito della terza rata del Pnrr.
Un passo indietro da parte del governo di conseguenza potrebbe avere delle ripercussioni sul nostro Pnrr con tutte le conseguenze del caso.
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Nonostante le proteste di buona parte dei partiti politici, in parte legittimate dall’esito del sondaggio di Money.it, eccezion fatta per le fasce vulnerabili dal primo gennaio 2024 cesserà il mercato tutelato per quanto riguarda le bollette del gas, mentre a partire da aprile stessa sorte toccherà alla luce.
Un provvedimento questo legato a doppio filo al delicato dossier del nostro Pnrr, tanto che tutti i tentativi di inserire in extremis un’ulteriore proroga del mercato tutelato sono stati respinti da Palazzo Chigi.
Il sospetto però è che Lega e Pd stiano cercando di cavalcare il tema per fini elettorali in vista delle elezioni europee di giugno; Matteo Salvini infatti non ha battuto ciglio nel votare il provvedimento in sede di Consiglio dei ministri - dove è stato approvato all’unanimità -, mentre i dem non hanno avuto niente da dire quando Mario Draghi ha inserito la misura all’interno del Pnrr.
Ma con la fine del mercato tutelato aumenteranno le bollette di luce e gas delle famiglie italiane costrette a cambiare? Questo è il timore di diverse associazioni, ma per altri questa svolta permetterà ai cittadini di confrontare le varie tariffe e di scegliere quella più adatta alle loro esigenze andando così a risparmiare.
Così ha scritto a riguardo Pagella Politica: “Secondo i dati di Arera più aggiornati, nel 2020 chi aveva un contratto per la luce nel mercato libero ha pagato le bollette (al netto delle imposte) il 20 per cento più alte di chi era nel mercato tutelato. Nel 2021 – quando sono iniziati ad aumentare i prezzi dell’energia – la differenza tra i due mercati è stata minima. Nel 2022, invece, chi era nel mercato libero ha pagato circa il 40 per cento in meno”.
Il motivo è semplice: nel mercato libero c’è una predominanza dei contratti a prezzo bloccato. Resta da capire ora se sarà così anche per le 4,5 milioni di famiglie che nel 2024 dovranno forzatamente dire addio al mercato tutelato.
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