Messe aperte dal 18 maggio: le regole da seguire 

Marta Tedesco

15 Maggio 2020 - 13:30

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Il 18 maggio le chiese riapriranno le porte ai fedeli che per partecipare alle messe però dovranno rispettare nuove rigide regole. Ecco quali sono.

Dal 18 maggio, dopo due mesi e mezzo di divieto, i fedeli italiani potranno tornare a messa. Lo prevede il nuovo protocollo firmato tra il governo e la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) in cui vengono descritte le nuove misure di sicurezza da rispettare nei luoghi di culto.

Far ripartire le messe di lunedì, in un giorno feriale, è apparsa la soluzione migliore in quanto le celebrazioni sono molto meno affollate durante la settimana rispetto alla domenica.

Sarà un modo per poter testare l’efficacia delle nuove rigide regole che dovranno essere rispettate sia dalle chiese che dai fedeli: dalla sanificazione, al numero massimo di partecipanti, dall’obbligo di mascherina al divieto di accesso per chiunque abbia sintomi influenzali.

Messe aperte dal 18 maggio: le regole da seguire

Secondo il protocollo, dal 18 maggio l’accesso ai luoghi di culto si dovrà svolgere evitando ogni tipo di assembramento, sia nell’edificio che nei luoghi annessi come sagrestie e sagrato. Per le messe che si svolgeranno al chiuso il numero massimo di presenti potrà essere di 200 persone, 1000 invece se la messa sarà celebrata all’aperto. Dovrà essere garantita la sanificazione delle chiese, superfici e oggetti utilizzati durante la celebrazione, prima e dopo ogni funzione e si dovrà anche avere cura di favorire il ricambio dell’aria.

Per questioni di sicurezza le acquasantiere saranno vuote e durante la celebrazione potrà essere prevista la presenza di un organista, ma non quella del coro. L’accesso alle chiese sarà contingentato da volontari e collaboratori, obbligati a usare guanti e mascherina. Per favorire un accesso ordinato nei luoghi di culto sarà attivato, dove possibile, l’accesso da più ingressi, eventualmente facendo la distinzione tra quelli riservati all’entrata e quelli riservati all’uscita.

Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento sarà ridotto al minimo il numero di concelebranti e ministri, che sono sempre tenuti al rispetto della distanza prevista e saranno tenuti a indossare obbligatoriamente la mascherina.

La distribuzione della comunione potrà avvenire solo dopo che il celebrante avrà disinfettato le mani e indossato guanti monouso. In questa fase inoltre il celebrante dovrà sempre mantenere un’adeguata distanza di sicurezza dai fedeli e evitare di venire a contatto con le loro mani durante l’offerta dell’ostia.

Gli obblighi per i fedeli

Per quanto riguarda i fedeli, invece, non potranno partecipare alla messa tutti coloro che presenteranno sintomi influenzali o respiratori o qualora avessero una temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C. Inoltre non sarà consentito l’accesso in chiesa a tutte quelle persone che fossero entrate a contatto con positivi al coronavirus nei giorni precedenti.

L’ingresso in chiesa dovrà avvenire in file ordinate in cui si manterrà una distanza di almeno 1,5 metri. Sarà chiaramente proibito avere contatti di ogni tipo tra i fedeli durante la celebrazione, rispettando la distanza di sicurezza di almeno 1 metro gli uni dagli altri.

Durante la messa non sarà possibile scambiarsi il segno di pace e le eventuali offerte non saranno raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori che saranno collocati agli ingressi o in un altro luogo ritenuto idoneo.

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