Nuova legge sulle demolizioni: cosa prevede, rischi e opinioni

Vittorio Proietti

16 Maggio 2017 - 18:30

La nuova legge sulle demolizioni cambierà le regole per le abitazioni abusive: vi sarà una nuova classifica di priorità, ma sarà salvo chi non avrà altri immobili. Ecco la novità.

Nuova legge sulle demolizioni: cosa prevede, rischi e opinioni

La nuova legge sulla priorità di demolizione cambierà le regole per le abitazioni abusive: sarà stilata una nuova classifica di priorità e non potrà subire una demolizione chi abita in una casa abusiva senza alloggio alternativo.

La demolizione passa oggi soprattutto per le mani di un giudice, in quanto molto spesso i sindaci non ottemperano ai loro doveri, portando gli abbattimenti degli edifici abusivi ad essere sempre in ritardo.

Il Ddl S. 580 B presentato dal Senatore Falanga, invece, permette una revisione delle priorità di demolizione, delegando ai Procuratori l’onere dell’attribuzione, oltre ad istituire un fondo per gli interventi.

Vediamo cosa prevede la nuova legge sulla demolizione degli edifici abusivi e quali sono i pareri sul cambiamento da parte di tecnici e politici.

La nuova legge sulla demolizione degli edifici abusivi

La nuova legge sulla demolizione degli edifici abusivi proposta in Senato dal verdiniano Falanga prevede che vi sia un sistema a doppio binario per il provvedimento, confermando quello attualmente in vigore.

La demolizione per abuso edilizio è infatti autorizzata da un giudice nel caso in cui l’amministrazione competente, quindi Comune, Regione o Prefettura, non abbia provveduto ad effettuarla secondo l’iter amministrativo previsto (si vedano anche i tempi di prescrizione del reato di abuso).

Il Ddl in discussione in Senato aggiunge che i Procuratori della Repubblica contribuiscano all’iter della demolizione gestendo i criteri di priorità, quindi allontanare o velocizzare la demolizione di edifici abusivi piuttosto che altri.

Nel caso di abuso edilizio di necessità, quindi perpetrato da chi non ha disponibilità di altra abitazione, la demolizione non potrà essere ordinata a prescindere dalla tipologia della costruzione o dal luogo in cui essa sorge.

Le abitazioni abusive abitate da chi non ha altro alloggio dovranno essere segnalate al Comune competente, così da essere identificate, ma non saranno abbattute. Questo è il punto più discusso da politici e urbanisti, in quanto facilita l’abuso edilizio invece di combatterlo.

I rischi della nuova legge sulla demolizione

La nuova legge sulla demolizione degli edifici che comportano abuso edilizio, infatti, non distingue un immobile abitato per tipologia o reddito del proprietario, indirettamente favorendo chi abita in una villa piuttosto di un indigente senza alloggio alternativo.

Molti urbanisti di chiara fama e magistrati si sono opposti a questa nuova legge, in quanto chi è senza alloggio e rientra nei cosiddetti requisiti di necessità potrà liberamente costruire in territorio protetto da vincoli paesaggistici, o comunque non edificabile, senza temere la demolizione.

La preoccupazione maggiore riguarda anche l’applicabilità della norma, i cui limiti di tempo non sono stati espressi in quanto legge e non condono, per cui a partire dall’approvazione si potrà beneficiare del Ddl Falagna in qualsiasi momento.

La nuova legge sulla demolizione, secondo l’opinione dei magistrati e politici contrari alla sua approvazione, facilita l’abuso edilizio e a trarne i maggiori guadagni sarà la criminalità organizzata, non gli indigenti.

A questo punto non resta che attendere il voto definitivo in Senato fissato per il 18 maggio.

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# Legge

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