Nuovo catasto, meno debito e basta ritardi del Pnrr, la Commissione Ue avverte Meloni: rischio procedura d’infrazione?

Stefano Rizzuti

24 Maggio 2023 - 15:31

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Nelle raccomandazioni di primavera la Commissione europea avverte il governo Meloni sul debito eccessivo, sui ritardi del Pnrr e sulla riforma del catasto: l’Italia rischia la procedura d’infrazione?

Nuovo catasto, meno debito e basta ritardi del Pnrr, la Commissione Ue avverte Meloni: rischio procedura d’infrazione?

Le raccomandazioni di primavera della Commissione europea preoccupano l’Italia. I primi segnali di allarme per il governo Meloni sui conti arrivano in occasione delle raccomandazioni presentate ai 27 Stati membri: l’Italia rischia la procedura d’infrazione molto presto, forse già dal prossimo anno, a causa di debito e deficit eccessivi.

Per quest’anno non c’è nulla da temere: il Patto di stabilità è ancora sospeso. Ma dal 2024 tornerà in vigore, probabilmente con un nuovo sistema basato sulla riforma in discussione in queste settimane: regole meno stringenti rispetto al passato, ma che comunque garantiscono poca flessibilità e tanto rigore.

A preoccupare Bruxelles non sono solo debito e deficit: gli avvertimenti riguardano diversi elementi, a partire dai ritardi sul Pnrr. E sono tanti gli interventi che la Commissione richiede al governo Meloni, a partire da cuneo fiscale, lavoro e fisco. Ma le pressioni più forti arrivano sul Pnrr e sulla riforma del catasto.

La Commissione avverte Roma sui ritardi del Pnrr

Uno dei dossier più delicati è sicuramente quello del Pnrr. L’Italia, ricorda il commissario all’economia Paolo Gentiloni, è il primo beneficiario del Recovery fund e non può fallire. Per il momento, spiega il commissario, non ci sono “significativi ritardi accumulati” e non è detto che il piano sia effettivamente indietro, ma viene chiesto uno sforzo in questo momento ritenuto particolarmente delicato per la sua attuazione.

Soprattutto sul fronte delle modifiche: eventuali cambiamenti possono essere discussi, ma deve avvenire al più presto. Il che vuol dire che il governo Meloni deve fare in fretta a predisporre le eventuali richieste di modifica al piano, se non vuole ritardare l’erogazione della prossima tranche di fondi europei.

Il rischio procedura d’infrazione per l’Italia

Dal 2024 ripartiranno le procedure d’infrazione per i disavanzi eccessivi. E, inutile dirlo, l’Italia finirà certamente sotto stretta osservazione. Per questo si chiede a Roma di tenere conto di questo dato per il prossimo bilancio, tanto più che da Bruxelles vengono sottolineato le “vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività”. La riduzione del debito è lenta e bisogna fare di più, è il ragionamento della Commissione, e i miglioramenti visti negli ultimi anni non appaiono sufficienti.

Da Bruxelles arriva la richiesta di limitare l’aumento della spesa primaria, non superando l’1,3%. Non si terrà conto, invece, dei costi necessari per arginare l’emergenza alluvioni che ha colpito l’Emilia-Romagna: le misure che verranno messe in campo saranno considerate probabilmente temporanee.

Per quanto riguarda la riduzione del debito, sarebbe necessario per l’Italia aumentare il saldo primario medio annuo dello 0,85% del Pil per garantire un mantenimento a livelli prudenti nel medio termine. Sul fronte del cuneo fiscale, invece, si sottolinea che è ancora elevato a tutti i livelli di reddito rispetto agli altri Stati membri, anche se il riferimento sembra essere principalmente a quanto fatto nel 2022, quindi senza considerare il nuovo taglio che entrerà in vigore da luglio. Bocciata, invece, la flat tax: “Solleva preoccupazioni circa l’equità e l’efficienza del sistema fiscale”, taglia corto la Commissione.

Le richieste dell’Ue al governo Meloni, dal fisco al catasto

Tra le richieste avanzate nelle raccomandazioni, c’è anche la speranza che vengano ridotte ulteriormente le imposte sul lavoro, come si sta in parte già facendo con il taglio del cuneo fiscale (per il momento, però, sono stati ridotti solo i contributi da versare). Inoltre si chiede di rendere il sistema fiscale più efficiente, adottando al più presto anche la riforma in cantiere, ma senza intaccare la progressività del sistema fiscale.

Tra le richieste c’è anche quella di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Sempre in tema energetico, si chiede all’Italia di rinunciare ai sussidi energetici per trasferire quei soldi alla riduzione del deficit. Un’altra richiesta su cui la Commissione spinge da tempo riguarda il catasto: per Bruxelles è indispensabile che l’Italia proceda al più presto ad “allineare i valori catastali con i valori correnti di mercato”. Il governo ha più volte fatto sapere che si limiterà a procedere con una mappatura dei valori catastali, senza però una vera riforma: sarà sufficiente per la Commissione?

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