Decreto ingiuntivo, come opporsi: la guida (modello fac-simile)

Ilena D’Errico

31/12/2023

Una guida sull’opposizione al decreto ingiuntivo, come fare, quali sono i costi e le tempistiche da conoscere e un modello fac-simile pronto da compilare.

Decreto ingiuntivo, come opporsi: la guida (modello fac-simile)

Il decreto ingiuntivo è un ordine del giudice con cui si intima il pagamento. È uno strumento molto utile, che permette al creditore di far valere il suo diritto in tempi brevi. Per ottenerlo, infatti, è sufficiente la richiesta unilaterale del creditore, purché supportata da una prova scritta che attesti il credito.

Così il debitore riceve un atto in cui gli viene intimato il pagamento, senza aver potuto dare la propria versione dei fatti. Ovviamente, la legge considera anche l’ipotesi in cui il debito sia stato estinto perché pagato o per prescrizione e in genere circostanze in cui il debitore non è tale e non è tenuto a pagare.

L’obbligatorietà di questo atto può quindi essere superata, ma soltanto presentando un’opposizione al decreto ingiuntivo. Ecco una guida per l’opposizione senza errori, i tempi e i costi da prendere in considerazione, oltre a un modello fac-simile pronto per la compilazione.

Come opporsi al decreto ingiuntivo

Per opporsi al decreto ingiuntivo bisogna assolutamente prendere in considerazione la data in cui l’atto è stato notificato dall’ufficiale giudiziario. È proprio da questa data che iniziano i termini per presentare l’opposizione, pari a 40 giorni di tempo.

L’opposizione deve essere necessariamente presentata entro questo tempo massimo, altrimenti l’atto diventa definitivo anche se originariamente prodotto in modo illegittimo. Il debitore non può quindi far scadere i termini, perché altrimenti si ritrova costretto all’adempimento anche senza averne avuto l’obbligazione in precedenza.

Per opporsi a un decreto ingiuntivo bisogna avviare una causa civile e l’unico modo per farlo è presentare ricorso tramite un avvocato. L’invio del ricorso, come anche il calcolo delle tempistiche e dei dettagli necessari spettano quindi al legale scelto.

All’inizio di questo articolo abbiamo però citato un modello utile per il ricorso, ovviamente non necessario per i professionisti del settore. Questo perché è possibile ricorrere contro un decreto ingiuntivo davanti al giudice di pace, se l’ingiunzione è stata emanata da questo organo e la causa non supera il valore di 1.100 euro.

In questo caso servirà compilare il modulo fornito dall’ufficio competente (di solito i principali tribunali lo forniscono online con la relativa procedura telematica, altrimenti si può chiedere di persona in ufficio) e inviarlo al giudice di pace competente (nel luogo di residenza o domicilio del debitore). Si allega un fac-simile da compilare, prendendo in esempio quello fornito dal tribunale di Torino.

Opposizione al decreto ingiuntivo al giudice di pace
Modulo del tribunale di Torino

Oltre ai propri dati e agli estremi del decreto ingiuntivo, l’opposizione deve contenere:

  • Motivi dell’opposizione (di merito se per qualche ragione il pagamento non è dovuto o procedurali se c’è stato un difetto tecnico nell’atto e nella sua notifica);
  • difesa del debitore, con la precisa indicazione delle prove a favore;
  • l’elezione di domicilio del comune dove ha sede il giudice.

In seguito, viene fissato un procedimento volto all’accertamento dei fatti e alla visione delle prove, in cui il debitore dovrà provare i motivi dell’opposizione (ad esempio con una prova di pagamento, opponendo la prescrizione o contestando l’esistenza del credito). Il giudice, su base delle prove, può quindi confermare, revocare o revocare parzialmente il decreto aggiuntivo, ad esempio correggendone l’importo.

Tempi e costi dell’opposizione

Come detto, l’opposizione al decreto ingiuntivo deve essere presentata entro un massimo di 40 giorni, ma le udienze del procedimento possono essere fissate molto tempo dopo. Non è un grave problema, perché l’opposizione sospende l’esecuzione del decreto (e il pignoramento in caso di inadempimento), finché non termina il processo.

Anche i costi sono molto variabili, poiché dipendono dall’onorario dell’avvocato (a meno che ci si rivolga a legali con patrocinio gratuito) e dal contributo unificato dovuto per la causa, con un minimo di 43 euro. Si aggiungono poi i costi per l’invio della raccomandata a/r o pec per la notifica dell’opposizione e la marca da bollo.

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