Orsa Amarena, cosa rischia l’uomo che ha ucciso a fucilate una specie protetta?

Luna Luciano

2 Settembre 2023 - 10:30

Orsa Amarena uccisa a fucilate. Il Parco Nazionale d’Abruzzo cerca i suoi cuccioli e vuole costituirsi come parte civile contro l’uomo che ha sparato. Ecco cosa rischia chi uccide una specie protetta.

Orsa Amarena, cosa rischia l’uomo che ha ucciso a fucilate una specie protetta?

Avrebbe sparato “per paura”. Sono queste le parole con cui si difende l’uomo di 56 anni che la notte del 31 agosto ha ucciso a fucilate l’Orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi.

La notizia della morte dell’orsa marsicana, simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo, ha scosso l’intera comunità, scatenandone una violenta reazione e definendo il gesto “un fatto gravissimo e senza giustificazione”.

Una volta che le guardie forestali hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’Orsa Amarena, il Parco Nazionale non ha perso tempo e ha subito avviato le ricerche dei suoi due cuccioli, che ora corrono un grande pericolo. Troppo piccoli per procacciarsi il cibo da soli, i due orsetti rischiano di incorrere in incidenti e scontri con esemplari più grandi che possono mettere a repentaglio la loro vita.

Il Parco Nazionale ha l’obiettivo di trovarli e salvarli, ma non solo. Il direttore del Parco, Luciano Sammarone, ha dichiarato che il Parco intende costituirsi come parte civile in un futuro processo contro l’uomo che ha ucciso a fucilate l’Orsa Amarena. L’uomo si sarebbe però giustificato spiegando di aver sparato per paura: “non volevo uccidere, l’ho trovata dentro la mia proprietà è stato un atto impulsivo, istintivo”.

Una giustificazione inaccettabile per Sammarone che ha presto ribattuto: “Se una persona è spaventata si chiude in casa e chiama polizia, carabinieri o guardia parco, non prende un fucile e spara”. L’uomo, quindi, è stato denunciato per uccisione di animale con l’aggravante di aver ucciso un orso marsicano, specie protetta e a rischio estinzione.

Nel Parco vivrebbero solo 60 esemplari. Ma esattamente cosa rischia l’uomo che ha premuto il grilletto contro Amarena? È opportuno capire cosa dice la legge a riguardo.

Orsa Amarena, cosa rischia chi uccide una specie protetta?

Per scoprire cosa rischia chi ha ucciso a fucilate l’Orsa Amarena, come spiegato dal responsabile legale e vicepresidente del Wwf Italia Dante Caserta, bisogna prima conoscere quale reato verrà contestato all’uomo, in quanto la pena può variare.

Per chi uccide, cattura o detiene mammiferi o uccelli, tra cui l’orso, si può applicare la legge 157 di tutela della fauna, che regolamenta la caccia, l’articolo 30 prevede l’arresto da 2-8 mesi o l’ammenda compresa tra i 774-2.065 euro per chi. Trattandosi però di un reato contravvenzionale, spiega Caserta, il soggetto può applicare l’oblazione, che “consiste nel pagare la metà del massimo della pena per estinguere il reato”. L’uomo potrebbe quindi cavarsela 1032,50 euro

Ma non finisce qui, per chi uccide un orso si può applicare il reato 544 bis “uccisioni di animali” del codice penale che stabilisce che “chi, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale” è punito con la reclusione da 4 mesi fino a 2 anni, “ma teniamo conto che questi sarebbero il massimo della pena che normalmente non viene mai applicata” spiega Caserta.

Ma per l’orsicida si prospetta l’aggravante della morte di esemplare di una specie protetta, contemplata di recente dall’ordinamento giuridico. In questo caso si può ricorrere all’articolo 727-bis del Codice penale, che stabilisce che “l’uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione (e commercio) di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette” è punita con l’arresto da 1 a 6 mesi o con l’ammenda fino a 4.000 euro.

Sorte che, tra l’altro, è toccata nel 2021 a un uomo che nel 2014 aveva sparato e ucciso un altro esemplare di orso bruno marsicano nel territorio comunale di Pettorano sul Gizio.

Orsa Amarena, pena troppo lieve per chi uccide specie protetta: l’appello del WWF

Qualunque sarà la pena che spetterà al 56enne che ha ucciso a fucilate l’Orsa Amarena, il Wwf ritiene che questa sarà lieve in confronto alla grave perdita di un esemplare di orso bruno marsicano innocuo - poiché Amarena era abituata al contatto umano - e al rischio che corrono i suoi cuccioli senza la sua protezione.

Secondo il vicepresidente Caserta, le pene previste non hanno alcun effetto deterrente rispetto ad una attività “così grave” come l’uccisione di una specie rara come quella degli orsi”. Da qui l’appello del Wwf, che ricorsa che al momento restano solo 60 esemplari di orsi marsicani:

Sono la specie più a rischio di tutto il continente europeo. Noi come WWF da tempo chiediamo che vengano aumentate le pene per coloro che si macchiano di reati così gravi perché attentare alla fauna protetta rappresenta un crimine di natura vera e propria.

L’uccisione degli orsi bruni rappresenta un vero e proprio danno all’ecosistema che deve essere tutelato, senza contare che l’Orsa Amarena, era tra gli esemplari più prolifici della sua specie. Adesso non resta che provare a salvare i cuccioli in modo che l’ultima eredità di Amarena non vada persa.

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