Pagamenti con carta, tutti i dati inviati all’Agenzia delle Entrate: il piano del Governo

Simone Micocci

13 Aprile 2022 - 16:00

Evasione fiscale, nuova stretta del Governo: per ogni singolo pagamento elettronico - effettuato quindi con carta e bancomat - scatta l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Pagamenti con carta, tutti i dati inviati all’Agenzia delle Entrate: il piano del Governo

Per i pagamenti effettuati con carta e bancomat potrebbero non esserci più segreti con l’Agenzia dell’Entrate, più di quanto già non accada adesso. Nel pacchetto d’interventi che il Governo è pronto a varare, infatti, c’è anche quello che prevede la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati dei pagamenti elettronici effettuati con le carte, anche delle singole transazioni.

Il contrasto all’evasione fiscale resta uno degli obiettivi primari del governo Draghi, così com’è stato per i suoi predecessori. Ed è per questo che si sta ragionando su una serie d’interventi in materia fiscale, in attuazione del Pnrr, che tra i tanti aspetti vanno anche a inasprire la lotta all’evasione.

Se da una parte viene anticipata la data in cui sono previste sanzioni per gli esercenti che rifiutano i pagamenti con Pos, dall’altra si sta riflettendo sulla possibilità d’introdurre un sistema di comunicazione diretta tra i gestori delle transazioni elettroniche e l’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è chiaro: individuare chi effettivamente evade le tasse con l’intenzione di farlo.

Ritorna l’invio dei dati delle carte all’Agenzia delle Entrate

Fino a qualche anno fa vi era un obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva effettuate tramite Pos, ma solamente quando l’importo era pari o superiore a 3.600 euro. L’obbligo valeva per tutti i pagamenti effettuati attraverso carte di credito, di debito o prepagate.

A occuparsi della comunicazione erano gli operatori finanziari, i quali dovevano - per i suddetti pagamenti - indicare:

  • i dati anagrafici del contribuente che ha sostenuto l’acquisto
  • gli importi complessivi di ogni singola transazione
  • la data in cui è stata effettuata la transazione
  • il codice fiscale dell’operatore commerciale presso il quale è avvenuto il pagamento elettronico.

Tale obbligo di comunicazione è stato però soppresso dal 2017, per effetto di quanto stabilito dall’articolo 4 del decreto legge n. 193 del 22 ottobre 2016, convertito con modificazioni dalla legge n. 225 del 1° dicembre 2016. Ma sta per tornare e con limiti persino meno stringenti probabilmente: nel pacchetto di regole fiscali che verrà approvato dal Consiglio dei ministri nelle prossime ore, forse già oggi, figura infatti un obbligo comunicativo che nelle modalità e nelle intenzioni dovrebbe essere simile a quello appena descritto.

In particolare, viene stabilito che dovranno essere i gestori delle transazioni elettroniche - e quindi non più gli operatori finanziari - a inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati dei pagamenti digitali. Non è chiaro se verrà o meno definita una soglia al di sotto di quale non vige alcun obbligo comunicativo, ma quel che sembra essere certo è che chi paga con carta potrebbe non avere più alcun segreto con il Fisco.

A tal proposito, ricordiamo che già il decreto fisco-lavoro approvato lo scorso dicembre ha stabilito un primo obbligo d’invio, il quale tuttavia riguarda solamente l’importo complessivo delle transazioni giornaliere. L’obiettivo adesso è di puntare alla trasmissione anche delle singole operazioni, così da fornire all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni necessarie per effettuare le dovute valutazioni.

Dati dei pagamenti elettronici all’Agenzia delle Entrate: qual è l’obiettivo?

Con questo nuovo obbligo per gli intermediari finanziari, che riguarda gli esercenti, dunque, oltre all’insieme delle commissioni addebitate verranno richiesti anche i dati relativi alle operazioni giornaliere saldate con pagamenti elettronici.

Una misura, questa, che rientra nell’analisi di rischio prevista nel Pnrr e che andrà a contrastare l’evasione fiscale, o almeno questa è la speranza del Governo.

In particolare, in questo modo si potranno trovare dei criteri per distinguere chi semplicemente ha commesso degli errori in dichiarazione dei redditi da chi invece omette delle informazioni con il chiaro intento di evadere le tasse.

Anche perché sembra essere chiaro a tutti che chi vuole evadere difficilmente utilizza mezzi di pagamento elettronici.

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