Pensioni, cos’è l’aumento di 100 euro e per chi arriva davvero a maggio

Simone Micocci

29 Aprile 2024 - 09:35

Pensioni, annunciato un aumento di 100 euro a maggio. Ma attenzione, si tratta di una bufala e vi spieghiamo perché.

Pensioni, cos’è l’aumento di 100 euro e per chi arriva davvero a maggio

Mancano pochi giorni al pagamento delle pensioni di maggio, che vista la concomitanza del primo giorno del mese con la festività dedicata ai lavoratori viene rimandato di una giornata, e ancora ci capita di leggere notizie che hanno dell’incredibile.

Quella di oggi riguarda un presunto aumento di 100 euro sulla pensione rilanciato da diverse testate giornalistiche. D’altronde, parlare di aumenti delle pensioni a pochi giorni dal pagamento ha di certo un notevole appeal.

Ma chi davvero avrà diritto all’aumento di 100 euro di cui tanti si parla? Nessuno, salvo qualche caso eccezionale. La ragione dell’aumento tanto proclamato, infatti, è la revisione delle aliquote Irpef autorizzata per quest’anno che ovviamente si applica anche sui redditi da pensione, comportando nel migliore dei casi un aumento di 260 euro l’anno.

Tuttavia, come abbiamo avuto modo di spiegare più volte, le operazioni di aggiornamento del cedolino, così come pure del conguaglio dei mesi precedenti, sono già state effettuate dall’Inps e per questo motivo non c’è ragione di parlarne.

Ovviamente potrebbero esserci dei casi isolati in cui per qualche ragione l’aumento non è stato ancora riconosciuto, ma per la maggior parte delle pensioni quello di maggio sarà un mese senza alcun incremento. Non una buona notizia vero, ma meglio scoprirlo adesso che quando si riceve il pagamento.

Perché è inutile parlare di bonus 100 euro per la pensione di maggio

Lo abbiamo spiegato più volte ma è meglio ritornarci: quest’anno su tutti i redditi si applica un’imposta leggermente più bassa del solito. Nel secondo scaglione, quindi per la parte di reddito compresa tra 15 mila e 28 mila euro, l’aliquota applicata è scesa dal 25% al 23% (diventando la stessa di quella prevista per il primo scaglione).

Un’operazione che ha comportato vantaggi anche per le pensioni, specialmente per quelle di importo pari o superiore a 28 mila euro. Queste, infatti, godono del maggiore risparmio possibile in quanto l’aliquota ridotta è applicata su tutti i 13 mila euro di reddito del secondo scaglione: ne risulta così un aumento annuo di 260 euro, che l’Inps ha distribuito su 12 mensilità con un incremento di 21,66 euro ogni mese.

L’aumento però è scattato per la prima volta a marzo in quanto l’Inps ha avuto bisogno di tempo per aggiornare i sistemi di calcolo delle pensioni. Ma nulla è andato perso: in quell’occasione, con la voce “arretrato anticipo imposta AC”, sono stati riconosciuti anche gli arretrati per le mensilità di gennaio e febbraio. Nel migliore dei casi, quindi, c’è stato un aumento fino a 65 euro.

È ovvio che se questo aumento non fosse stato riconosciuto a marzo bensì a maggio, sul prossimo cedolino ci sarebbe stato un incremento di circa 108 euro, ma così non è.

È inutile quindi parlare di un “aumento di 100 euro” sulle pensioni prossime al pagamento, perché da quello che ci risulta il numero di pensionati nei confronti dei quali non c’è ancora stato l’aggiornamento dell’Irpef è talmente minimo da non esserci neppure la notizia.

Cedolino pubblicato senza aumento di 100 euro

D’altronde a smentire chi sta provando a conquistare le attenzioni dei pensionati annunciando un aumento di 100 euro c’è il cedolino pubblicato in questi giorni nell’area personale Inps.

Bastano pochi passi, previa autenticazione con Spid, Cie, Cns, per rendersi conto che questo mese sulla pensione ci sono solamente trattenute e nessun aumento. Ritenute Irpef (con le nuove aliquote appunto), addizionali e recupero di eventuali debiti passati: sono queste le uniche voci presenti nel cedolino, mentre per i prossimi aumenti bisognerà attendere tra luglio e agosto.

Nel frattempo ricordiamo che questo mese la pensione viene pagata il 2 maggio (visto che il 1° è festivo), mentre per il ritiro in contanti alle Poste il calendario dovrebbe essere il seguente:

  • cognomi dalla A alla C: giovedì 2 maggio;
  • cognomi dalla D alla K: venerdì 3 maggio;
  • cognomi dalla L alla P: sabato 4 maggio (solo la mattina);
  • cognomi dalla Q alla Z: lunedì 6 maggio.

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