Proroga ISA 2019, l’ipotesi di disapplicazione totale non trova il benestare del MEF che, con la risposta al Garante del Contribuente del Piemonte, sottolinea quanto il nuovo strumento sia importante per la lotta all’evasione fiscale.
Un secco no dal MEF sull’ipotesi proroga ISA con disapplicazione totale per il 2019. La risposta arriva dopo la segnalazione del Garante del Contribuente della Regione Piemonte inviata a fine luglio.
La richiesta di rendere facoltativa l’applicazione degli ISA per il 2019 era allora motivata da problematiche operative relative al software delle Entrate e non teneva conto delle modifiche ai dati dei moduli precompilati dall’Agenzia delle Entrate.
Sebbene sia stato il Sottosegretario al MEF Bitonci ad avvalorare l’ipotesi di una proroga al prossimo anno del nuovo obbligo finalizzato a stimolare la collaborazione tra Fisco e contribuenti, la posizione ufficiale del Ministro Tria sembra esser ferma sull’impossibilità di rinvii.
Alla base vi sono ragioni di gettito e la necessità di sviluppare un forte piano anti-evasione che, anche grazie agli ISA, sarà basato sulla preventiva analisi del rischio. Intanto per imprese e professionisti il caos regna sovrano.
Proroga ISA 2019, il MEF respinge: servono per i controlli anti-evasione
Rendere facoltativi gli ISA nel 2019, consentendo solo ai contribuenti virtuosi di compilarli per accedere ai benefici premiali previsti dalla norma, priverebbe l’Agenzia delle Entrate di un efficace strumento ai fini dell’analisi di rischio dell’evasione fiscale utile a definire specifiche strategie di controllo.
La proroga degli ISA al 2020 avrebbe come effetto quello di depotenziare l’attività di contrasto all’evasione, con i relativi effetti sul gettito fiscale dell’anno.
Risponde così il MEF al Garante del Contribuente della Regione Piemonte che, con una nota inviata il 25 luglio 2019, manifestava i disagi dei titolari di partita IVA alle prese con le problematiche dovute ai malfunzionamenti del software dell’Agenzia delle Entrate.
Alle evidenti difficoltà operative, di cui si parla ormai da mesi, si è aggiunto l’inatteso decreto di modifica dei dati degli ISA precalcolati pubblicato a ridosso di Ferragosto, con novità che di fatto stravolgono i calcoli già fatti e necessitano di aggiornamenti operativi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
C’è da dire che la risposta del MEF di cui stiamo parlando è stata pubblicata prima del decreto (datato 9 agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 agosto) e la situazione potrebbe esser capovolta.
Intanto però la posizione del Ministero dell’Economia appare quantomai chiara: gli ISA servono per incrementare le entrate fiscali per un importo stimato in 1,3 miliardi di euro. Per un’eventuale proroga e disapplicazione totale servirà reperire pari coperture.
Proroga ISA 2019, è caos totale
Fare impresa in Italia non è mai stato particolarmente facile ma negli ultimi tempi sembra esser venuta a mancare ogni logica. La vicenda degli ISA è emblematica: le difficoltà legate al nuovo strumento di compliance e contrasto all’evasione fiscale non sono cosa nuova, tanto da aver già portato ad una proroga importante della scadenza per il versamento delle imposte sui redditi, rinviata dal 30 giugno al 30 settembre 2019.
Nonostante ciò, ad esser impreparati non sono i titolari di partita IVA, ma Agenzia delle Entrate e MEF. Sembra siano in preda ad uno stato confusionale e che l’impatto degli ISA non sia stato valutato in maniera corretta.
Un caos che si riflette su imprese ed intermediari, per i quali è ancora in bilico una possibile proroga dell’obbligo al 2020. Ad avvalorare l’ipotesi è stato, ad ultimo, il Sottosegretario al MEF Massimo Bitonci che, in una dichiarazione rilasciata il 21 agosto 2019, ha affermato quanto segue:
Non resta che attendere che il problema ISA trovi la sua soluzione. Aspettare, anche perché diversamente non si può fare: manca il nuovo atteso aggiornamento del software di calcolo dell’Agenzia delle Entrate accanto ai moduli di controllo necessari per chiudere la complessa stagione dichiarativa 2019.
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