Riforma fiscale, delega in Gazzetta Ufficiale: ma quando entra davvero in vigore?

Simone Micocci

16 Agosto 2023 - 13:30

La legge che delega il governo a riformare il sistema fiscale è legge: ma per l’entrata in vigore delle prime novità ci sarà da attendere almeno fino a gennaio 2024.

Riforma fiscale, delega in Gazzetta Ufficiale: ma quando entra davvero in vigore?

La delega per la riforma fiscale è legge: il testo definitivo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 agosto, facendo così scattare il conto alla rovescia per l’introduzione di novità su imposte e scadenze.

Con la pubblicazione in Gazzetta viene fissato un termine entro cui il governo potrà scendere nel dettaglio dei singoli interventi: ricordiamo, infatti, che con l’approvazione della legge delega non vengono apportati ancora cambiamenti al sistema fiscale italiano, in quanto semplicemente viene data la possibilità al governo di approvare dei singoli interventi - restando entro gli schemi del provvedimento - attraverso dei decreti attuativi.

Senza questi decreti - per i quali bisognerà anche individuare le risorse - non ci saranno novità ad Irpef, Ires, Iva e Irap, come invece nei programmi del governo.

Quando entra ufficialmente in vigore la riforma fiscale?

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 111 del 9 agosto 2023, “delega al Governo per la riforma fiscale”, viene ufficializzata la data di entrata in vigore del provvedimento: 28 agosto 2023.

A partire da questa data, quindi, il governo potrà approvare dei decreti attuativi che nel rispetto dei principi indicati dalla legge delega andranno a modificare il sistema fiscale italiano. Tuttavia, per le prime novità in merito bisognerà attendere probabilmente almeno fino a gennaio 2024, visto che prima di tutto sarà necessario individuarne le risorse con la prossima legge di Bilancio.

A tal proposito, una prima informativa l’avremo con la nota di aggiornamento del Def, con il via libera atteso entro la fine di settembre. Qui verranno indicate le risorse che il governo intende utilizzare nel 2024 per la riforma fiscale, offrendo così la base di partenza per i vari interventi.

Due anni per completare la riforma

La data del 28 agosto 2023 è utile anche per individuare la scadenza entro cui la riforma fiscale dovrà essere completata. La legge delega lascia infatti al governo uno spazio di due anni: per l’approvazione dell’ultimo decreto ci sarà tempo quindi fino al 27 agosto 2025. Dopodiché, dalla data dell’ultimo provvedimento approvato il governo avrà altri 24 mesi di tempo per effettuare correzioni o integrazioni.

La sensazione è che comunque la riforma verrà approvata in due tranche: un primo step con la legge di Bilancio 2024, il secondo con la legge di Bilancio 2025.

Già il prossimo anno, infatti, ci dovrebbe essere il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, come pure la detassazione per tredicesima, straordinari e premi di produttività (che di fatto ha sostituito il passaggio a una flat tax incrementale che era nei piani del governo).

Riforma fiscale, un problema risorse

Come confermato da Claudio Durigon, far decollare la riforma fiscale non sarà semplice visto che bisognerà recuperarne le risorse.

Ricordiamo infatti che la legge delega stabilisce che le novità non dovranno comportare “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”:

È consentito recuperare delle risorse ma il campo di manovra è molto ristretto visto che è circoscritto al fondo istituito dalla legge di Bilancio 2021 o a quello in cui confluiranno le maggiori entrate o i risparmi di spesa che il governo recupererà tagliando le misure attuali (ma senza la possibilità di tagliare da alcuni settori, come ad esempio istruzione o sanità).

Nonostante queste difficoltà Durigon confida che si partirà da gennaio 2024, con un primo sguardo agli stipendi grazie alla riforma dell’Irpef.

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