Con la riforma del Fisco in arrivo una no tax area uguale per tutti

Chiara De Angelis

19 Marzo 2023 - 10:02

La riforma del fisco approvata dal Consiglio dei Ministri prevede una no tax area uguale per tutti. Ecco chi è esentato dal pagamento dell’IRPEF.

Con la riforma del Fisco in arrivo una no tax area uguale per tutti

Il Consiglio dei Ministri pochi giorni fa ha dato l’ok alla riforma fiscale. Oltre alle novità riguardanti le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’IVA, l’IRES e le altre misure per combattere l’inflazione, nella sezione relativa all’IRPEF è prevista la definizione di un’unica no tax area applicabile a tutti.

Una misura già inserita della bozza del provvedimento, diffusa prima del via libera definito dato dal Consiglio dei Ministri alla riforma fiscale del 16 marzo scorso.

Ma di cosa si tratta nello specifico e quali novità sono previste dalla riforma fiscale appena approvata? Nel corso dei paragrafi cercheremo di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti senza trascurare quali sono le priorità attuali del governo.

Riforma del Fisco, quali novità per l’IRPEF

Dopo tanta attesa finalmente la riforma fiscale è arrivata. Il provvedimento ha ottenuto il lasciapassare del Consiglio dei Ministri venerdì 16 marzo tramite legge delega. L’Italia si avvia così verso quel processo di revisione dell’intero sistema di tassazione nazionale che andrà ad interessare quota parte delle imposte sul reddito, a partire dall’IRPEF e dall’IRES, finendo per coinvolgere anche l’IRAP, l’IVA e lo Statuto del Contribuente.

Ma partiamo dai cambiamenti per quel che concerne l’IRPEF e le relative addizionali. Sono cinque i punti cardine della legge delega al Governo per la riforma sul Fisco, come si desume dal Comunicato stampa di Palazzo Chigi.

Il primo riguarda la previsione di una no tax area per tutti, sia per i redditi da pensione che per i redditi derivanti dal lavoro dipendenti, a cui fa seguito il riconoscimento della deducibilità, anche in modo forfettario, delle spese supportate per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato.

A questa va ad unirsi la possibilità offerta a tutti i contribuenti dalla nuova riforma fiscale di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categorie e, qualora si ravvisassero condizioni di incapienza, di dedurre il di più dal reddito totale.

Altra novità riguarda l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’aumento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti (flat tax per lavoratori dipendenti), oltre alla conseguente rivisitazione della tax expenditures.

No tax area per tutti, cos’è

Il primo punto della riforma fiscale prevede la definizione di un’unica no tax area valida per tutti. Ma di cosa si tratta nello specifico? Poiché l’argomento è tornato in voga, in quanto rientra a pieno titolo nelle novità inserite nella riforma, è bene darne una definizione corretta. La no tax area altro non è che quella soglia di reddito al di sotto della quale si è esentati dal pagamento dell’IRPEF.

Allo stato attuale non sono tenuti al pagamento dell’IRPEF i pensionati il cui reddito risulta essere inferiore a 8.500 euro l’anno.

Altra è la soglia limite fissata per i lavoratori dipendenti. Per questi ultimi scatta l’esenzione dal pagamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche sotto gli 8.174 euro all’anno. Nel concreto stiamo parlando di quei pensionati che percepiscono un assegno mensile di circa 700 euro e di quei dipendenti a cui spetta una busta paga mediamente di 680 euro, al netto di aggiunte e senza tener conto delle tredicesime. }

Discorso diverso per i lavoratori autonomi. Questi rientrano nella no tax area con una soglia di reddito molto più bassa rispetto a quelle appena viste, non eccedente i 5.500 euro all’anno.

Riforma fiscale, in arrivo una no tax area per tutti: cosa cambia con il governo Meloni

All’interno del testo della legge delega approvata dal Consiglio dei Ministri avente ad oggetto la riforma fiscale non si trovano specifiche informazioni per quel che riguarda la no tax area. Poiché si tratta di una legge delega, infatti, la norma contiene solo le linee generiche delle misure che il Governo Meloni dovrà realizzare nel prossimo biennio.

Le intenzioni dell’Esecutivo sulla no tax area, però, già chiare: identificare una fascia di esenzione dal pagamento IRPEF valida per tutti, indipendentemente dal reddito prodotto dalle diverse categorie, dando priorità all’obiettivo di uguagliare i redditi di pensione a quelli da lavoro dipendente.

Per essere più chiari, il Governo ha deciso di rendere più semplice la no tax area stabilendo un’unica soglia valida per tutti. L’dea, come si legge dal testo della legge delega, è quella di mettere lavoratori dipendenti e pensionati allo stesso livello. Allo stato attuale la differenza di reddito tra le due categorie varia di poco, qualche centinaio di euro.

Questa idea di equiparazione, vale a dire di una no tax area per tutti indipendentemente dal reddito delle categorie coinvolte, potrebbe finire per abbracciare anche chi svolge un lavoro autonomo. Un progetto questo che potrebbe essere valutato per il futuro. Per il momento, infatti, la situazione è abbastanza chiara: la precedenza va data ai lavoratori dipendenti e ai pensionati così come confermato più volte dal presidente del Consiglio stesso.

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