Riforma della giustizia giusta o sbagliata, i lettori si dividono: i risultati del sondaggio

Alessandro Cipolla

19/06/2023

19/06/2023 - 13:57

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I risultati del sondaggio di Money.it: lettori sostanzialmente spaccati sulla riforma della giustizia, per pochi voti sono più i favorevoli alle novità volute dal ministro Nordio.

Riforma della giustizia giusta o sbagliata, i lettori si dividono: i risultati del sondaggio

I lettori di Money.it si spaccano sulla riforma dell giustizia. Questo è il responso del sondaggio lanciato dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del testo fortemente voluto dal Guardasigilli Carlo Nordio, bocciato dal Movimento 5 Stelle ma apprezzato dal terzo polo e da parte del Partito Democratico.

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Come si può vedere dall’esito del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, di poco sono stati più i lettori che si sono detti favorevoli alla riforma della giustizia varata dal centrodestra.

Il sostanziale pareggio è una chiara spia di come la prima parte della riforma della giustizia - nei prossimi mesi dovrebbero arrivare altre novità soprattutto in materia di intercettazioni - sia un tema divisivo nel nostro Paese.

La palla ora passa al Parlamento ma, visti i numeri ampi della maggioranza di centrodestra e il parere favorevole del terzo polo, il primo capitolo della riforma della giustizia targata Nordio non dovrebbe avere problemi numerici in Aula.

Il sondaggio sulla riforma della giustizia

La riforma della giustizia del governo Meloni è giusta o sbagliata? Guardando il risultato del sondaggio di Money.it appare difficile dare una risposta a questa domanda, anche se i favorevoli sono stati leggermente di più rispetto ai contrari.

La riforma della giustizia prevede la cancellazione del reato di abuso d’ufficio e la “riduzione dell’ambito applicativo” del reato di traffico di influenze illecite; il pm inoltre non potrà più presentare appello contro le sentenze di assoluzionerelative a reati di contenuta gravità”.

Nel ddl è prevista anche una stretta sulle intercettazioni: potranno finire su giornali e siti solo quelle il cui contenuto sia riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento. In più sono previste anche diverse altre attenzioni da parte di pm e giudici.

Novità per quanto riguarda gli arresti. Il giudice dovrà sentire l’indagato prima di decidere se sottoporlo a una misura cautelare che verrà decisa da un giudice collegiale e non più da un solo magistrato, il tutto per “evitare l’effetto dirompente sulla vita delle persone di un intervento cautelare adottato senza possibilità di difesa preventiva”.

Grosse critiche però sono piovute sia dall’Anm sia dall’Ordine dei Giornalisti, mentre alcuni giuristi hanno ipotizzato il rischio di una procedura di infrazione da parte dell’Europa per l’abolizione tout court del reato di abuso d’ufficio proprio ora che stanno arrivando i tanti soldi del Pnrr.

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