Scatta il primo semi-lockdown, rischio zona rossa e blocco servizi assistenziali

Emiliana Costa

13/01/2022

L’impennata di contagi in Italia non accenna a placarsi. E c’è una zona «assediata» da Omicron che rischia un lockdown di fatto, con il blocco dei servizi assistenziali.

Scatta il primo semi-lockdown, rischio zona rossa e blocco servizi assistenziali

L’impennata di contagi in Italia non accenna a placarsi. Nel bollettino di ieri, mercoledì 12 gennaio 2022, i nuovi contagi da Covid-19 sono stati 196.224. Le vittime hanno raggiunto quota 313, il dato più alto della quarta ondata. Mai così tante dallo scorso 28 maggio.

Sono diverse le zone d’Italia «assediate» da Omicron a rischio zona rossa e lockdown. A lanciare l’allarme, un’intera area del Friuli Venezia Giulia che starebbe già vivendo un «semi-lockdown» di fatto. Entriamo nel dettaglio.

Boom di Omicron, Pedemontana in quarantena

Come riporta il Gazzettino, il caso limite è quello di Travesio. Si tratta di un comune della provincia di Pordenone con 1.800 residenti e 110 contagiati. Con oltre il doppio degli abitanti in quarantena. Ovvero un semi-lockdown di fatto.

Non solo Travesio si trova infatti in una situazione critica. Un’intera area geografica del Friuli Venezia Giulia, senza un confine provinciale netto, rischia un lockdown di fatto, con il blocco della vita sociale e delle attività economiche. La fascia «osservata speciale» è quella della Pedemontana, assediata da Omicron e da un’impennata di contagi che sta mettendo a rischio la vita quotidiana delle persone.

Tra i comuni travolti dalla variante sudafricana, Tramonti di Sopra (dove i contagiati sono 41 su mille residenti), Tramonti di Sotto (che sale a quota 53), Clauzetto (dove i contagi sono 35). A Travesio i casi 60 casi su mille abitanti, Frisanco con 34 cittadini infettati sullo stesso numero di residenti, Cavasso Nuovo con una cinquantina di contagi.

Anche alcuni centri della provincia di Udine sono in sofferenza: Rive d’Arcano, Majano, San Vito di Fagagna. L’emergenza non riguarda tanto gli ospedali (perché i ricoverati dei piccoli comuni non sono tanti), ma la vita di ogni giorno. I paesi in quarantena rischiano il blocco dei servizi assistenziali.

Rischio lockdown, l’appello dei sindaci

Come riporta il Gazzettino, l’appello più forte arriva dal sindaco di Cavasso Nuovo, Silvano Romanin: «Voglio avvertire la popolazione, basta poco e chiudiamo un intero paese, non ci saranno più le attività essenziali. Sono pronto a prendere provvedimenti drastici, da zona rossa, se le cose non dovessero migliorare».

E ancora: «Ci sono troppi non vaccinati, rischiamo di pagare un prezzo salato». Ma l’emergenza è diffusa. A causa di intere famiglie contagiate, diversi paesi sono giocoforza in un quarantena.

Anche il sindaco di Travesio ha lanciato l’allarme, rivolgendosi alla Prefettura di Pordenone e alla Protezione civile regionale dopo l’impennata di nuovi positivi. Il primo cittadino ha ottenuto una promessa di missioni vaccinali nelle valli, che hanno una copertura vaccinale ancora più bassa rispetto alla media regionale.

La situazione epidemiologica in Friuli Venezia Giulia

Al momento, in Friuli Venezia Giulia il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 23%, mentre quello dei reparti ordinari è del 27%. L’incidenza settimanale ha superato i 1800 casi ogni 100mila abitanti. La regione è stata la prima a entrare in zona gialla lo scorso 29 novembre ed è tra quelle a rischio arancione nelle prossime settimane.

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