È partita la stagione delle trimestrali e sarà cruciale per il futuro delle Borse nel 2022

Roberto Donzelli

16 Luglio 2022 - 18:00

Le trimestrali che stanno uscendo saranno determinanti per l’immediato futuro dei mercati azionari.

È partita la stagione delle trimestrali e sarà cruciale per il futuro delle Borse nel 2022

È partita la stagione delle trimestrali, cioè quel periodo di tempo in cui le corporation quotate in Borsa presentano in conti dell’ultimo trimestre.

Negli ultimi anni, mai come questa volta queste trimestrali saranno determinanti.

L’importanza delle trimestrali

Nel lungo termine, gli utili delle società sono ciò che veramente muove i singoli titoli e la Borsa in genere.

Tutti gli elementi macroeconomici quali inflazione, deflazione, Pil, dati macro, azioni delle Banche Centrali, scelte dei governi, e alla fine trovano una sintesi nei profitti societari. Tutto il resto uguale, se gli utili crescono allora crescono anche le quotazioni e viceversa.

L’ultima frase è vera anche se andrebbe un po’ arricchita. Infatti, a essere precisi le quotazioni crescono se i profitti tendono a salire di più rispetto a quelle che sono le aspettative di crescita già incorporate nei prezzi.

Quest’ultimo aspetto fa molta differenza e in questa fase più che mai.

Le aspettative, tra inflazione e recessione

I dati del trimestre chiuso al 31/03 sono stati in generale molto positivi, grazie all’onda lunga della ripresa post-Covid.

Tuttavia, i vari management dopo aver presentato i buoni risultati hanno subito rivisto al ribasso le stime per il resto dell’anno. Questo a causa di elementi quali:

  • L’impennata dei prezzi dell’energia;
  • L’aumento generale dell’inflazione;
  • Le problematiche di Supply Chain;
  • Le tensioni geopolitiche, che hanno portato alla chiusura sostanziale del mercato russo per molte imprese.

Queste stime al ribasso sono state un buon esercizio di prudenza, ma hanno colpito duro in termini di aspettative e i mercati hanno corretto in modo abbastanza pesante. Il solo S&P500, dall’ultimo giorno di marzo al minimo di giugno, è arrivato a perdere oltre il 20%.

Inoltre, gran parte di queste trimestrali non includevano per nulla un prossimo scenario recessivo.

Ora possono verificarsi due possibilità

Perché queste trimestrali saranno molto importanti

La prima cosa che può verificarsi è che la prudenza delle precedenti stime si rivelerà sufficiente o persino eccessiva.
In tal caso, i mercati brinderanno guardando al futuro con fiducia, perché la parte negativa è già scontata nel ribasso che c’è già stato.

Le aspettative ora non sono eccessive, quindi basterebbe poco per avere numeri sopra le stime. Se, però, gli utili e la revisione delle stime si riveleranno negative, allora probabilmente ci aspetta un’estate all’insegna del ribasso.

Il rischio è lo scenario recessivo che nel trimestre precedente non era ancora stato scontato dai prezzi. L’attenzione allora era prevalentemente sull’inflazione. Se i conti aziendali inizieranno a evidenziare una fase di recessione, allora le discese riprenderanno.

Con questo «ballo» tra inflazione e recessione che è in corso, i dati delle imprese ci aiuteranno notevolmente a capire la situazione.

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