Stop al lockdown, quali conseguenze sull’economia? Il caso Regno Unito

Riccardo Lozzi

06/07/2021

Quali saranno le conseguenze sull’economia con la fine del lockdown e lo stop di tutte le misure restrittive? Ecco cosa sta succedendo in UK dove Johnson ha annunciato un “liberi tutti”.

Stop al lockdown, quali conseguenze sull’economia? Il caso Regno Unito

Da oltre un anno e mezzo si attende con ansia in tutto il mondo lo stop definitivo dei lockdown e la fine delle misure restrittive che hanno caratterizzato la pandemia da Covid-19.

Insieme alla possibilità di tornare a condurre una vita normale, c’è molta attesa su quali saranno le conseguenze sull’economia globale una volta che si potranno riprendere le vecchie abitudini, con la speranza di assistere a una ripresa che porti fuori dalla crisi tutti i Paesi che negli ultimi mesi hanno registrato il segno meno nei propri indicatori finanziari.

Per sapere quali potranno essere le conseguenze delle riaperture, sarà necessario osservare quanto accadrà nel Regno Unito nelle prossime settimane, più precisamente il 19 luglio quando, come ha annunciato Boris Johnson in conferenza stampa lo scorso 5 luglio, ci sarà un “liberi tutti”.

Stop al lockdown, quali conseguenze sull’economia?

Se da una parte le parole del primo ministro inglese sembrano andare incontro alle richieste del settore privato sulle riaperture, dall’altra le stesse aziende appaiono fortemente preoccupate dall’abolizione del distanziamento sociale, l’obbligo di mascherina (specialmente al chiuso), le limitazioni sul numero di persone all’interno di un locale, la fine dello smart working con il ritorno dei lavoratori in ufficio, insieme a tutte le regole che sono entrate nella nuova quotidianità dall’apparizione del coronavirus.

Potrebbe sembrare una situazione paradossale il fatto che le imprese private, dopo aver spinto per la ripresa degli affari, si trovino a dover accogliere con cautela queste libertà che il Governo intende applicare per imparare a convivere con il virus.

Tuttavia, secondo alcuni rappresentanti di piccole e grandi società britanniche, una deregulation simile potrebbe portare almeno a due tipi di conseguenze negative non pienamente considerate da parte delle istituzioni.

Il caso Regno Unito e l’aumento dei contagi

La prima conseguenza riguarda la responsabilità che verrà scaricata sulle aziende per chi viene contagiato all’interno degli uffici in caso non vengano utilizzati i dispositivi di sicurezza. Una situazione che potrebbe portare a dover pagare forti indennizzi da parte delle imprese ai propri impiegati, oltre a comportare un possibile calo della produttività.

La seconda, invece, riguarda una possibile mancanza di fiducia dei consumatori in uno scenario del genere. Il rischio è che questi potrebbero non recarsi nei locali, nei negozi o in altri luoghi pubblici, essendo preoccupati dalla possibilità di contrarre la Covid-19 proprio a causa di una assenza totale di regole.

Questi timori sono ancora più evidenti con l’aumento dei contagi che si stanno registrando negli ultimi giorni a causa della variante Delta che, come ha ammesso Boris Johnson, al momento delle riaperture totali previste il 19 luglio, potrebbe far registrare un numero di nuovi infetti sopra i 50 mila al giorno.

Viste le obiezioni da parte dei rappresentanti del business inglese, il premier ha fatto sapere che la decisione definitiva verrà presa il 12 luglio. Nel frattempo, quindi, si potrebbe assistere a dei ripensamenti al riguardo, magari con la possibilità di adottare una strategia di maggiore prudenza.

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