Superbonus, chi ha l’obbligo di recuperare i crediti in 10 anni?

Patrizia Del Pidio

9 Maggio 2024 - 11:39

Niente più droghe per il superbonus e obbligo di recuperare i crediti in 10 anni. Queste le ultime novità che riguardano i crediti edilizi, ma non c’è ancora sicurezza sulla retroattività.

Superbonus, chi ha l’obbligo di recuperare i crediti in 10 anni?

Per il superbonus in arrivo una nuova stretta: un emendamento al DL 39/2024 - Decreto Stop Superbonus prevede obbligo di recuperare i crediti in 10 anni. Chi sarà interessato dalla novità? Nelle intenzioni del Governo, per permettere una compensazione dei crediti più lunga e che pesi meno annualmente sulle casse dello Stato, c’è l’intenzione di allungare il recupero dei crediti legati al superbonus da 4 a 10 anni.

A poter spalmare la compensazione in dieci rate annuali, oggi, sono tutti i soggetti che hanno acquisito credito o hanno accettato lo sconto in fattura. Si rivolge, quindi, a professionisti, imprese e tutti coloro a cui è stato ceduto il credito (rientrano in queste categorie anche le banche e Poste Italiane).

Se da una parte, però, la detrazione in 10 anni viene incontro a chi non ha abbastanza capienza fiscale per recuperare i crediti maturati, dall’altra rende il recupero molto più lungo. I crediti in questione, oltre che in detrazione, possono essere utilizzati anche in compensazione (di imposte o anche di contributi previdenziali e ritenute per dipendenti).

Come si esercita l’opzione in 10 anni?

Attualmente per chi vuole dividere in 10 anni il recupero dei crediti (che comprendono anche quelli delle annualità precedenti ancora non recuperati) vige l’obbligo di aver comunicato l’opzione entro lo scorso 31 marzo. La compensazione con le nuove rate sarà possibile solo a partire dall’anno di imposta successivo a quello in cui la rateizzazione è stata attivata.

Va considerato, poi, che le rate in questione possono essere fruite solo dal beneficiare e non possono essere cedute. Non è permesso, inoltre, ripartire ulteriormente le rate.

Per chi ha provveduto a esercitare l’opzione entro il 31 marzo, è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate la volontà di rateizzare i crediti non ancora compensati e quelli acquisti nel frattempo. Per la comunicazione basta accedere alla propria area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate e utilizzare la piattaforma “Cessione crediti”.

Per quali crediti si può ottenere la compensazione? Per i crediti derivanti da lavori con Superbonus per:

  • gli anni a partire dal 2022 per i crediti che derivano dalle comunicazioni di opzione inviate entro il 31 ottobre 2022;
  • gli anni 2023 e seguenti per i crediti comunicati da novembre 2022 al 31 marzo 2023.

La preoccupazione per la retroattività dell’obbligo di recupero in 10 anni

Quando detto fino a ora riguarda la possibilità di esercitare l’opzione della detrazione in 10 anni, mentre il nuovo emendamento prospettato dall’esecutivo prevede l’obbligo di recuperare i crediti di imposta in 10 anni e non più in 4, senza possibilità di scelta.

Nella giornata di venerdì 10 maggio, il Governo dovrebbe presentare l’emendamento per l’obbligatorietà di spalmare i crediti del superbonus in 10 anni. Per ora, anche se ci sono solo dichiarazioni al riguardo e ancora non c’è stata possibilità di leggere il testo dell’emendamento, l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) prevede effetti devastanti per banche, imprese e cittadini a causa di una possibile retroattività della norma.

Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, ha dichiarato che:

Auspichiamo che ci sia una certezza nelle regole del diritto. Noi escludiamo la retroattività, perché il ministro ha dichiarato che non si possono fare provvedimenti retroattivi. Serve un segnale di certezza delle regole.

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