Gold is Money

Gold is Money

di Andrea Cecchi

Un terribile tsunami finanziario è in arrivo

Andrea Cecchi

2 marzo 2023

Un terribile tsunami finanziario è in arrivo

Il mondo non finirà ma è in arrivo un terribile tsunami finanziario. E sarà molto più facile riprendersi con della ricchezza rappresentata dal possesso di oro fisico.

Il mondo non finirà, ma ripartirà da nuove basi, come ha sempre fatto. Sono i cicli economici. Tutto in questo mondo si muove per cicli più o meno grandi, importanti e lunghi.

Riflettevo su questo oggi guardando il mare. Vedendo il moto delle onde. L’onda si forma, cresce e si infrange. Sarebbe sciocco cercare di chiedere a quell’onda di non infrangersi. Le forze della natura devono fare il loro corso e così anche i cicli economici risentono di questa traiettoria inevitabile. Il ciclo economico che stiamo vivendo adesso è stato contrassegnato da un abnorme sviluppo di debito che ha gonfiato non un’onda, ma un vero e proprio tsunami.

Siamo al momento in cui si riesce a intravedere la cresta dell’onda che inizia a fare la schiuma e vengono in mente le immagini tremende dello tsunami di Banda Aceh del 26 dicembre 2004, in Indonesia. Molte persone rimasero travolte perché invece di scappare e mettersi in salvo e al riparo, rimasero impietrite e imbambolate a guardare l’onda formarsi. Quando l’onda devastante ha impattato, era ormai troppo tardi e non c’era più tempo per correre via verso la salvezza.

Gli avvertimenti che qualcosa di altrettanto devastante stia per impattare arrivano con grande apprensione dalle fonti più autorevoli. Ci sono molti analisti e molti esperti che hanno osservato questa ondata gonfiarsi ed acquisire energia. Come uno tsunami, la cui origine è un terremoto sottomarino, anche l’attuale tsunami finanziario è stato innescato dal terremoto violento scatenato dalla crisi del debito subprime del 2008. Da quel momento è andata gonfiandosi l’ondata di liquidità debitoria che ha ormai raggiunto la cosiddetta massa critica.

Investitori esperti, come Michael Burry, sanno benissimo quali sono le forze in gioco. Capiscono benissimo che il problema cova dentro il mercato del debito. L’espansione esponenziale del debito iniziata nel 2008, con iniezioni di metadone monetario nell’ordine di trilioni hanno avuto il solo effetto di rimandare e amplificare gli effetti di una crisi che adesso si ripresenta e che non è più gestibile perché non ci sono soluzioni. Siamo alla fine. Lo tsunami sta per impattare.

Molti non conoscono l’esistenza di un’entità chiamata Plunge Protection Team. Si tratta di un gruppo di lavoro che opera nella segretezza e che interviene per impedire il collasso delle borse. Come riesce a fare questo? È molto semplice. Si avvale di munizioni monetarie illimitate fornite direttamente dalla Federal Reserve. In pratica, appena i mercati segnalano forti vendite che potrebbero dare origine ad un collasso delle borse, il Plunge Protection Team, dotato di una propria sala operativa di contrattazioni borsistiche, interviene in modo fulmineo, arginando l’emorragia di vendite, comprando azioni con denaro elettronico creato dal niente.

Detta cosi, il Plunge Protection Team potrebbe sembrare una squadra di supereroi che salvano il mondo dalla rovina. In realtà l’immagine da evocare è più simile a quella degli stura-liquami, ovvero quei lavoratori delle bidonville indiane che si immergono completamente nelle fogne per cercare di rimediare ai problemi di intasamento.
Qual è lo scopo di avere questo tipo di organismo e di intervento? Lo scopo è quello di non creare il panico, affinché la gente rimanga immobile e inerte, proprio come i bagnanti sulla spiaggia durante lo tsunami di Banda Aceh del 2004.

Michael Burry, lo stesso personaggio che aveva previsto per tempo la crisi dei mutui subprime del 2008, ci sta nuovamente avvisando.
Insieme a lui si uniscono quotidianamente le voci di tantissimi altri esperti: Ray Dalio, Robert Kiyosaki, Jim Richards, Marc Faber, Nouriel Roubini, Zoltan Pozsar. Anche le maggiori banche di investimento stanno segnalando la possibilità di un grave impatto dovuto alla fase terminale di questa ondata di debito che si e gonfiata oltre l’insostenibile.

Ripeto, il debito è il problema. Crearne di nuovo non potrà mai essere la soluzione. E sul debito è stato costruito un castello di derivati tossici la cui cifra è incalcolabile e che non è ancora collassato grazie ad una politica di tassi vicini allo zero.
Gli esperti lo sanno che aver alzato i tassi ha avuto un effetto equivalente a quello di aver acceso la miccia della bomba.
Per questo tutte le banche centrali stanno accumulando tonnellate di lingotti d’oro.
Per questo molti paesi stanno abbandonando il dollaro.
Chi sa come funzionano le cose sta iniziando a mettersi in salvo.

Pochi si salveranno. Pochissimi. La maggior parte delle persone rimarrà lì, imbambolata sulla spiaggia a vedere l’onda che li travolge,
Le persone di buon senso hanno già comprato oro e dormono sonni tranquilli.
Chi non lo ha ancora fatto ha ancora la possibilità di mettersi in salvo.
Il mondo non finirà. L’onda si abbatterà e spazzerà via chi non è pronto.
Poi il mondo ripartirà; e sarà molto più facile riprendersi con della ricchezza rappresentata dal possesso di oro fisico, piuttosto che ripartire da zero. Chi ha oro se l’è sempre cavata meglio di chi non ne ha.

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