Virus cugini in arrivo in Italia, boom di contagi: cosa sono, sintomi e differenze con l’influenza

Alessandro Nuzzo

30/09/2023

Se ne contano 262 e si stima causeranno 10 milioni di casi in Italia. Ecco cosa sono.

Virus cugini in arrivo in Italia, boom di contagi: cosa sono, sintomi e differenze con l’influenza

In Italia è stato registrato nei giorni scorsi il primo caso di influenza stagionale su un bambino di 4 mesi ricoverato a Parma. Un virus che quest’anno è arrivato in anticipo rispetto agli anni precedenti e che si stima colpirà almeno 5-6 milioni di persone. Accanto al ceppo influenzale bisogna poi fare attenzione al rialzo del covid-19 con le varianti Eris e Pirola attive in Italia. E poi ci sono i cosiddetti virus cugini, parenti stretti dell’influenza vera e propria in agguato nelle stagioni invernali ma che hanno un ceppo differente rispetto a quello stagionale.

I sintomi sono più o meno simili e si stima colpiranno 10 milioni di persone quest’anno. Ne sono circa 262 che stanno già circolando. Vediamo cosa sono.

Virus cugini: cosa sono e sintomi

I virus cugini vengono chiamati così perché sono simili al ceppo dell’influenza stagionale ma non è essa. Si tratta di tipi e sottotipi che ad oggi ammontano a circa 262 con alcuni capaci di conseguenze e sintomi più gravi ed altri di lieve entità. Non si tratta quindi né del ceppo responsabile dell’influenza stagionale né del ceppo responsabile dell’infezione da covid-19. Questi virus possono essere messi su una scala in crescendo dove nella parte più bassa abbiamo i rhinovirus, i virus del semplice raffreddore.

Nel mezzo troviamo tutti una serie di virus cugini come adenovirus, coronavirus non Covid, virus parainfluenzali, enterovirus. Man mano si arriva alla parte più alta dove si trovano il virus respiratorio sinciziale dell’adulto e i metapneumovirus che assieme all’influenza rappresentano i più pesanti dal punto di vista clinico.

I sintomi sono abbastanza simili a quelli influenzali anche se più lievi. Possono partire dai classici raffreddore e mal di gola per passare a febbre, mal di testa e qualche disturbo a stomaco e intestino. Molte persone tendono a confondere i virus cugini con la vera influenza stagionale che si presenta con sintomi più seri come febbre alta oltre i 38 gradi, dolori muscolari e almeno un sintomo respiratorio.

Dati i sintomi lievi e risolvibili nel giro di qualche giorno, la cura avviene a domicilio in regime di automedicazione. Basta utilizzare farmaci che vanno a risolvere una specifica problematica come il mal di gola o il raffreddore. In caso di febbre va bene usare un classico antipiretico. Monitorare l’andamento del malanno è importante. Nel caso in cui dopo alcuni giorni non si ottengono miglioramenti allora è consigliato contattare il medico per farsi consigliare.

Quando fare il tampone?

Con sintomi comunque facilmente confondibili con quelli del covid la domanda se conviene fare il tampone oppure no sorge spontanea. Date le ultime indicazioni in arrivo dal ministero della Salute il tampone è davvero necessario soltanto se dobbiamo recarci in una struttura sanitaria o dobbiamo incontrare anziani o fragili da assistere, ma solo in presenza di sintomi. In assenza di sintomi oppure in presenza di sintomi ma senza l’incontro con pazienti a rischio, il tampone può anche non essere effettuato. Anche se si trattasse di covid, le nuove varianti presentano sintomi lievi che si superano in pochi giorni.

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